martedì 18 ottobre 2022

IL CRISTIANESIMO AVANTI CRISTOIl Pastore

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Il Pastore

Sotto l'episcopato incerto di Pio I, negli anni 140-150, Clemente di Roma fu invitato da Erma a diffondere il suo Pastore. Questa è una copiosa opera lontanissima dalla teologia della fine del secondo secolo.

Vi si scopre in effetti una mistica dell'acqua. Nessun altro sacramento vi è raccomandato oltre al battesimo, ma l'autore gli attribuisce un'importanza sovrana. Secondo lui, la torre che rappresenta la Chiesa «è stata costruita sull'acqua perché la nostra vita è stata e sarà salvata dall'acqua»;Visione 3. La salvezza dipende dal sigillo; oppure «il sigillo è l'acqua; si discende morti nell'acqua e se ne risale vivi»; Sim. 9:16. 

Un battesimo dei morti si pratica agli Inferi, mito derivato dall'abitudine di battezzare i morti. Erma insegna che gli apostoli e i dottori passati dalla vita alla morte «fecero sentire [...] la loro parola a coloro che li avevano preceduti nella tomba», e diedero loro il sigillo. «È grazie al ministero di questi apostoli e di questi dottori che i morti ricevettero la vita e conobbero il nome del Figlio di Dio»; Sim. 9:16.

Però questo nome resta segreto: «Gesù» non figura nel Pastore. Non vi si trova peraltro alcun'allusione alla vita del Cristo, nemmeno all'eucarestia e alla crocifissione. Seguire i comandamenti di Dio e praticare il battesimo sembrano essere le condizioni necessarie e sufficienti per la salvezza. L'opera redentrice del Cristo fu di «lavare i peccati del popolo a costo di grandi pene». Senza dubbio, ma come? Ermas non lo dice.

La natura del Salvatore è duplice; un principio divino e un principio umano vi si incontrano. Il primo, lo Spirito Santo, è Figlio di Dio; Sim. 9:1. Preesistente e demiurgo, abitò in una carne che restò santa e pura; Sim. 5:6. Ne consegue che il Cristo non fu concepito dallo Spirito Santo, ma che era lo Spirito Santo stesso ad animare un corpo umano. Il dio Spirito visse in un uomo per coesistenza. Più tardi si farà dell'uomo il dio stesso, ed egli sarà generato dallo Spirito.


Malgrado la sua eterodossia, il Pastore ottenne un tale successo che più chiese lo tennero per canonico e lo fecero leggere nel servizio divino.

Questa è un'opera pre-evangelica che si apparenta alle Odi di Salomone. In passato, la critica collocava la sua stesura intorno al 92 e la attribuiva a un discepolo di Paolo. Il suo principale interesse è mostrare la permanenza del culto dell'acqua e l'ignoranza di un Gesù storico

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