venerdì 7 agosto 2020

Un Cristo guerriero ?



UN CRISTO GUERRIERO ?

Secondo alcuni passi dei vangeli, Gesù corrisponde abbastanza bene al ruolo di liberatore di Israele che alcuni si aspettavano da lui. Il popolo voleva elevarlo per farlo diventare re; è in quella veste che egli entrò trionfalmente a Gerusalemme tra le acclamazioni della folla. Se non fosse stato così intronizzato «le pietre stesse avrebbero gridato», sembra (Luca 19:40). Teneva così tanto a questo titolo di re che si adirò contro coloro che non lo volevano, «suoi nemici», e ordinò di «condurli da lui e di ucciderli in sua presenza» (Luca 19:27).

Questo Gesù non era un uomo tenero; era un guerriero, era colui che invitava le folle a seguirlo e ad armarsi di spade. Ci è voluta una coorte romana per arrestarlo; vi fu battaglia perché ci hanno conservato l'incidente di un orecchio reciso. Egli era entrato nel tempio dove aveva rovesciato le tavole dei mercanti. Egli fu infine crocifisso tra due «briganti» e la croce recava una scritta che lo designava come il «re dei Giudei». [156]

Verso quale epoca collocare l'attività di questo Gesù? Egli stesso lo indica in una presunta profezia immaginata dopo l'evento da un discepolo; leggiamo Matteo 23:31-36: «...tutto il sangue innocente versato sopra la terra, dal sangue del giusto Abele fino al sangue di Zaccaria, figlio di Barachìa, che avete ucciso tra il santuario e l'altare...». Questi martiri ebrei sono quelli del sommo sacerdote Anano nell'anno 62, e questo Zaccaria è quello citato da Giuseppe (Guerra 4, 5:4) che fu assassinato durante l'assedio di Gerusalemme (nel 67 o 68). Si è tentato, ma invano, di ricondurre questa imbarazzante allusione a Gesù ad un Zaccaria precedente.

L'ipotesi di un Gesù, capo nazionalista, potrebbe rafforzarsi dando un nuovo significato ad alcuni passi dei vangeli; ecco tre esempi:

a) Le folle seguono Gesù, ma come sono composte queste folle? Dal momento che le allusioni alle donne e ai bambini sono rarissime, si può dedurre che queste folle sono costituite da uomini, che in realtà sono truppe.

Al momento della celebre distribuzione dei pani, la folla si compone da cinquemila uomini (Giovanni 6:10). Ora, Gesù fa sedere questi uomini sull'erba in quadrati di cento e di cinquanta (Marco 6:40) come se si trattasse di formazioni militari. E sappiamo che Gesù ha comandato a coloro che lo seguivano di «lasciare i morti seppellire i morti» (Matteo 8:22; Luca 9:60).

b) In più occasioni, si constata che Gesù prende la fuga o si nasconde, raccoglie i suoi seguaci o li disperde, che si tiene spesso sulle rive di un lago e che dispone di barche per passare in qualsiasi momento sull'altra sponda. Se non rispetta il sabato, non sarebbe forse perché in tempo di guerra necessità fa legge? E se ricorda (in Marco 2:25-28) ciò che fece Davide un giorno di sabato, non vuol dire che egli si trova nella stessa situazione? Ora Davide era in fuga davanti a Saul con alcuni compagni (1 Samuele 20:2-7); chiese al sacerdote i cinque pani dell'offerta e una spada. Gesù aveva cinquemila uomini da sfamare; come Davide «si trovò nel bisogno ed ebbe fame, lui e i suoi compagni». In 6:22-44 si apprende che «la folla che andava e veniva era così molta che gli apostoli non avevano più neanche il tempo di mangiare»; non appena ebbero terminato il loro pasto frugale, furono costretti a disperdersi o a passare dall'altra costa del lago. Questa scena rassomiglia molto a una folla di fuggiaschi. Ed è del tutto possibile che l'approvvigionamento improvvisato di cinquemila uomini, autentico tour de force dell'«intendenza» dell'epoca, sia stato considerato come un miracolo. 

c) Si conosce il famoso episodio di Gesù, entrato nel Tempio, che caccia i venditori e rovescia i loro tavoli (Marco 11:15-19, 28).  I sommi sacerdoti si domandavano come avrebbero potuto ucciderlo, perché lo temevano e gli domandarono con quale diritto agisse così.

La scena potrebbe indicare che Gesù si fosse impadronito del Tempio e che vi si atteggiasse da padrone; i sommi sacerdoti lo temevano perché era in posizione di forza, probabilmente alla testa di uomini armati.

E più tardi, quando gridò: «Elia perché mi hai abbandonato?» non si può vedere in questa esclamazione la richiesta di aiuto di un uomo sconfitto che si è creduto la reincarnazione di Elia? 

Sia quel che sia, tutta una parte del Nuovo Testamento si oppone ad un personaggio che avrebbe potuto essere il capo provvisorio di una resistenza ebraica contro i Romani. Se egli è esistito, nessuno può indicare il nome che portava; la storia non lo conosce sotto il nome di Gesù o di Cristo. Infine, è difficile immaginare che un guerriero ebreo sarebbe stato divinizzato da una setta ebraica e che la sua divinità si sarebbe imposta in seguito ai Pagani.

Questo Messia combattente costituisce una pura ipotesi e persino un paradosso. Infatti se Gesù fu un Messia, egli non era l'unico; molti pretendenti a quel titolo si manifestarono, le armi alla mano, nel corso del primo secolo; essi fallirono, furono sconfitti e quasi dimenticati. Poiché non avevano avuto successo, essi erano dei falsi Messia. Ma Gesù — le cui gesta guerriere sono a malapena suggerite dai vangeli — e la cui carriera si concluse con una crocifissione, Gesù fu proclamato Messia e persino divinizzato. Sottolineare quella comparazione equivale a mostrare quanto il secondo termine sia incredibile.

NOTE

[156] La coorte era composta da seicento uomini. 

Nessun commento: