martedì 4 agosto 2020

Alcuni Gesù



L'Uomo Gesù

Le fonti ebraiche non ci informano più delle fonti pagane sull'uomo Gesù. Non si può trattenere nulla a questo proposito dai racconti talmudici; i rari passi che citano Gesù costituiscono una polemica diretta contro la tradizione cristiana e non hanno alcun valore di testimonianza. Si è preteso che questa polemica fosse interessante per il fatto gli antichi rabbini non negavano l'esistenza del Cristo. L'argomento è di poco peso, poiché i rabbini non avevano altra documentazione se non la leggenda cristiana.

ALCUNI GESÙ

Si potrebbe nondimeno prestare attenzione ad un certo Gesù ben Pandera che fu assimilato a Gesù ben Stada nel Talmud. [149] Il primo fu lapidato e il suo corpo esposto alla vigilia di una Pasqua sotto Alessandro Ianneo (106-79 prima della nostra era). Il secondo sarebbe vissuto ai tempi di Rabbì Akivà intorno all'anno 130 della nostra era; sarebbe stato lapidato e appeso una vigilia di Pasqua. Che si trattasse di due uomini diversi o di un personaggio la cui leggenda si è scissa, abbiamo qui la traccia di un Gesù anteriore di oltre un secolo a quello dei vangeli e che gli rassomiglia, e quella di un Gesù analogo ma, quest'ultima, posteriore di un secolo al nostro. Il Talmud conosce persino un altro Gesù, contemporaneo di Gesù ben Pandera, che avrebbe fondato una setta di ebrei apostati. Ecco perché Solomon Reinach si stupisce; sarebbero così esistiti discepoli di un Gesù quasi un secolo prima dell'era cristiana, [150] il che porta un critico inglese a chiedersi se Gesù non sia vissuto cento anni prima della nostra era. [151]

La lettura dei passi talmudici in cui c'è menzione di Gesù ha provocato la seguente riflessione del padre Lagrange: «Negli scritti ebraici, la vita di Gesù è a volte riportata al tempo di Alessandro Ianneo, a volte al tempo di Rabbì Akivà, o anche più indietro ancora con una latitudine di più di duecento anni». [152] Un altro autore constata: «Già in quei tempi antichi circolavano tra gli ebrei sul conto di Gesù delle favole approssimative in cui sembra che si siano confusi e amalgamati parecchi personaggi di epoche diverse... la storia di Gesù nel Talmud è così confusa che i rabbini del medioevo hanno potuto sostenere, in assoluta buonafede, che il Gesù del Talmud non era il Gesù cristiano». [153]

Si converrà che questi fatti sono inquietanti in ogni caso. Infatti se si sono potuti confondere a cento o duecento anni di distanza due o tre Gesù diversi, questo è grave storicamente, — se si è potuto collocare a date così distanti un solo ed unico Gesù, questo non è molto rassicurante, — infine, se tutti questi Gesù hanno avuto lo stesso destino, ciò non potrebbe indicare che il titolo di Gesù era dato proprio a uomini che, per uno stesso motivo o una stessa causa, erano condannati dalle autorità ebraiche? Ciò che colpisce inoltre (in questi diversi casi), è la scelta della vigilia di Pasqua per l'esecuzione.

In ogni caso, ciò che sembra certo è che gli ebrei come i Cristiani hanno fatto gravi confusioni di persone e di date quando hanno voluto parlare del Gesù dei Cristiani.

Era quasi fatale che un gran numero di uomini si siano chiamati Gesù e abbiano condotto una vita politica e religiosa turbolenta. Si è trovato [154] nella storia ebraica scritta in greco quarantuno portatori del nome di Gesù; alcuni hanno giocato un ruolo alla vigilia della guerra del 66-70. Tutti sono ebrei; nessuno di loro può essere considerato il Gesù dei vangeli, ma alcuni dettagli della loro biografia si trovano proprio attribuiti a Gesù.

Si afferma che Flavio Giuseppe non ha conosciuto Gesù Cristo, e questo è vero se i riferimenti cronologici dati dal Nuovo Testamento sono esatti, ma si passa sotto silenzio il fatto che egli è stato in stretto contatto con diversi Gesù.

Egli cita (Antichità 20) Gesù di Damneo e Gesù di Gamala che, nel 62 e 63 prima della rivolta ebraica, furono entrambi sommi sacerdoti e si combatterono reclutando seguaci tra il popolino. 

Conosceva egualmente all'inizio della rivolta un Gesù sommo sacerdote nello stesso tempo di un Lazzaro. Egli ebbe per nemico un altro Gesù, figlio di Saffia, quest'ultimo un avventuriero (Vita 66) che, seguito da alcuni pescatori e altri Galilei, diede fuoco al palazzo; i suoi seguaci uccisero tutti i Greci di Tiberiade.

È forse questo stesso Gesù che comandava una truppa di 800 «ladri» ai confini della Tolemaide e che fu il principale giudice di Tiberiade; rivolgendosi al popolo, mostrò le Leggi di Mosè e gridò: «Se non siete per nulla coinvolti dalla considerazione della vostra stessa salvezza, non disprezzate almeno queste sante leggi... !».

Questo Gesù si confonde senza dubbio con Gesù, figlio di Toufa o di Safat, che riportò sui Romani un brillante ma breve successo (Guerra 3:450).

Se non è lo stesso Gesù, Giuseppe ne conosce un altro che era di Galilea e che venne a Gerusalemme con 600 uomini di guerra, ai quali si unirono 300 abitanti della città. 

Si conosce anche un Gesù, figlio di Anania, che profetizzò per sette anni sulla rovina di Gerusalemme e del suo tempio. 

Giuseppe fa allusione anche ad un Giovanni, figlio di Levi, che aveva per fratello un Simone, ad un Giovanni che si rifugiò con una compagnia di guerrieri nella cittadella di Gesù, a un sommo sacerdote Anano. 

Certo, vi sono nell'opera di Giuseppe molte confusioni di nomi e miscugli di testi. Si può quindi sostenere che questi eventi non hanno nulla a che vedere con il nostro Gesù Cristo evangelico, soprattutto se questi è morto nel 30 E.C. e ha realmente condotto la carriera religiosa che gli si presta; in compenso, se quella data è errata e se quella carriera non è che una finzione edificante, si tratta forse del Gesù cristiano che gli evangelisti avrebbero completamente mascherato e trasportato in un periodo precedente.

Alla fine della sua biografia, Giuseppe riporta un episodio che fa pensare alla crocifissione di Gesù tra i due «briganti». Nel ritornare presso a Tito, Giuseppe riconobbe  tra i prigionieri crocifissi tre dei suoi amici; su sua richiesta, Tito li fa rimuovere e guarire, ma due morirono («resero lo spirito») mentre il terzo sopravvisse, privilegio che ha potuto essere interpretato come resurrezione.

In ogni caso, non ci sembra contestabile il fatto che i vari Gesù di Giuseppe abbiano fornito diversi tratti della loro attività al Gesù Cristo del Nuovo Testamento. I pescatori del lago di Tiberiade, il Galileo, amico dei poveri e dei pescatori, colui che parla di Mosè, che profetizza la caduta del Tempio, che conosceva un Simone, un Giovanni, un Anano, il sommo sacerdote stesso, si ritrovano nei vangeli. 

NOTE

[149] si veda Klausner, Jésus de Nazareth, Parigi, 1923, in particolare pag. 27.

[150] S. Reinach. Orpheus, pag. 334, Parigi, 1933.

[151] Did Jesus live 100 B.C.? Londra 1903. Opera anonima il cui autore fu G.R.S. Mead.

[152] Le messianisme chez les Juifs, 1909, pag. 289.

[153] Isidore Loeb, La controverse religieuse entre le Chrétiens et les Juifs au moyen-âge (Rev. Hist. des relig. 17, 1888, pag. 317).

[154] W-L. Dulière, Inventaire de quarante et un porteurs du nom de Jésus dans l'histoire juive écrite en grec, (Novum Testamentum, vol. 3, fasc. 3, 1959).

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