sabato 11 luglio 2020

Un vangelo opposto a quello di Paolo



Quale è il valore storico del Nuovo Testamento ?

Tutte le constatazioni che abbiamo potuto fare fin qui concordano nell'imporci la conclusione seguente: il Nuovo Testamento non ci fornisce una sola indicazione che non sia contraddetta da un'altra, che non sia dubbia o improbabile, o che non possa ricevere una interpretazione diversa dalle spiegazioni che ci sono date. 

Concludere così non equivale a negare ciecamente o a priori una opinione o una credenza tradizionale; sono i vangeli stessi che provocano il nostro scetticismo e le nostre domande.

I due Gesù umani che ci sono presentati sono inconciliabili; non escono dall'immaginazione di una critica stravagante; essi sono là sotto i nostri occhi in questo Nuovo Testamento di cui ci si può procurare il testo in tutte le librerie del mondo intero. Quelli dei nostri lettori che si riferiranno ai brani che abbiamo indicato ne saranno sicuri e, se quella esperienza non fosse loro sufficiente, chiameremmo in soccorso del loro fallimento le testimonianze incontrovertibili di Cristiani illustri.


UN VANGELO OPPOSTO A QUELLO DI PAOLO

Così, nella sua Epistola ai Corinzi (11:15), san Paolo si lamentava che i  primi venuti potessero predicare un vangelo diverso dal suo così come un altro Gesù rispetto al suo. 

Tertulliano scriveva, intorno al 200, che Marcione aveva preteso (sessant'anni prima) che vi fossero due cristi, uno rivelato da un dio che non si conosceva, al tempo di Tiberio, con la missione di salvare tutti i popoli, l'altro destinato dal dio creatore a restaurare Israele e a dover apparire un giorno. Marcione poneva tra questi due cristi tanta differenza quanta tra la Legge e il Vangelo, il giudaismo e il cristianesimo.

Intorno al 165, Giustino diceva all'ebreo Trifone: «Vi sono alcuni della vostra razza che riconoscono che Gesù è il Cristo ma dichiarano che è un uomo nato da uomini. Io non sono del loro avviso». Ciò significa che, per Giustino (in questo passo: § 48), il Cristo non era un uomo e che la maggior parte degli ebrei non identificava Gesù con il Cristo. Giustino diceva ancora: «Ci sono uomini siffatti che si proclamano cristiani, che riconoscono il Gesù che è stato crocifisso come Signore e Cristo, e che insegnano non la sua dottrina, ma quella che viene dagli spiriti d'errore». Vi erano dunque su Gesù due dottrine cristiane differenti.

E Trifone rispondeva: «Resta da provare che costui ha accettato di nascere come uomo da una vergine e che è stato crocifisso ed è morto; e prova anche che dopo tutto ciò è risorto ed è salito al cielo». Per Trifone tutta la storia di Gesù Cristo era incredibile e restava da provare.

Nessun commento: