martedì 30 giugno 2020

Resurrezione del corpo




RESURREZIONE DEL CORPO

Intorno all'anno 155, la credenza nella resurrezione dei morti aveva guadagnato terreno, ma non era generale. Giustino scrisse allora (Dialogo con Trifone 80:4): «Se dunque incontrate dei Cristiani che tali sono chiamati ma affermano che non c’è resurrezione dei morti, ma che al momento della morte le loro anime vengono assunte in cielo, non dovete considerarli Cristiani». Giustino condannava così, senza nemmeno saperlo, Gesù, san Paolo e tutti i Cristiani che avevano conservato la fede primitiva. [121

Quando, dopo Giustino, la credenza nella risurrezione dei corpi si diffuse, fu necessario inserirla nei vangeli per convincere tutti i fedeli, per mostrare loro che Gesù ne aveva parlato, ma una difficoltà insormontabile si presentò. Molti sapevano che gli apostoli non avevano predicato quella nuova fede. Per spiegare il loro silenzio si aggiunse allora nei vangeli che essi non avevano capito nulla di quanto Gesù aveva loro affidato. Così, in Marco 9:9-10, quando il Cristo annuncia che «il Figlio dell'Uomo risorgerà dai morti», gli apostoli si chiedono cosa significhi quell'espressione. E, in questo stesso vangelo (9:31-32), quando Gesù annuncia loro che la resurrezione avrà luogo «tre giorni dopo» la sua morte, essi non capiscono ciò che dice.

NOTE

[121] Si veda la pagina precedente. Da nessuna parte Gesù si riferisce ad una resurrezione generale. In Matteo 25:31-46 l'allusione dipende dal Figlio dell'Uomo. Per Paolo, «il corpo seminato naturale resuscita spirituale» (1 Corinzi 15:44). 

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