sabato 27 giugno 2020

Lacune del racconto



LACUNE DEL RACCONTO

Quanti dettagli sono assenti dai nostri vangeli! Il cadavere di Gesù fu lavato come era allora il costume (Atti 9:37)? Qualcuno poté chiudergli gli occhi e dargli un bacio? Gli aromi furono bruciati in parte? Del cibo fu collocato sulla tomba? Non era un segno di maledizione essere sepolti ad opera di estranei e altrove anziché nella tomba della propria famiglia (Atti 5:6, 9, 10)? I ricchi collocavano le loro tombe presso il luogo dove venivano uccisi i criminali (Giovanni 19:42)?

Gli evangelisti non fanno confusione tra due luoghi di sepoltura, da una parte una tomba privata, dall'altra parte la fossa comune? Esistevano, in effetti (Misnà, Sanhédrin) due cimiteri dei torturati, uno per coloro che erano stati lapidati o bruciati, l'altro per coloro che erano stati decapitati o strangolati.


Ora le donne che in piedi guardavano da lontano ciò che si andò a fare di Gesù ancora sulla sua croce (Matteo 27:55, Marco 15:40, Luca 23:49) si ritrovano inaspettatamente sedute di fronte alla tomba di Giuseppe, quando nessuno degli evangelisti menziona che si siano spostate (Matteo 27:61, Marco 15:47, Luca 23:55); sarebbero quindi rimaste nei pressi del cimitero dei condannati. Certo, una piccola frase di Luca ci informa che «le donne seguirono Giuseppe» ma quella indicazione (che si trova solo in Luca) non è che un tentativo successivo di conciliazione. Perfino in quella ipotesi, perché le donne rimangono fuori dal sepolcro invece di entrarvi con Giuseppe e aiutarlo a rendere al corpo gli ultimi doveri? Perché, ci viene detto, cercano semplicemente di vedere come Gesù è sepolto. Ma questo è improbabile, perché loro se ne vanno a preparare gli aromi quando Giuseppe, e soprattutto Nicodemo, che aveva portato una grande quantità di aromi, avevano già preso cura del cadavere. Ciò significa — o che le donne non hanno visto nulla perché non erano là, — oppure che Giuseppe e Nicodemo non hanno fatto nulla di quanto ci viene riferito, — oppure che due tradizioni diverse sono state amalgamate nei nostri testi tramite interpolazione del ruolo di Giuseppe d'Arimatea.

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