venerdì 26 giugno 2020

Unzione e banchetto preliminari



UNZIONE E BANCHETTO PRELIMINARI

D'altra parte, quella unzione del cadavere di Gesù sembra duplicare un'altra che ci riportano egualmente i quattro vangeli (Matteo 26; Marco 14; Luca 7; Giovanni 12).

A Betania, due o sei giorni prima della Pasqua, si offrì a Gesù un pasto. Maria unse la testa di Gesù (secondo Marco e Matteo), i piedi (secondo Giovanni) con un costosissimo profumo di nardo. Luca è l'unico a dire che lei pianse. Ai suoi discepoli Gesù spiegò: «È per la mia sepoltura che lei ha versato questo profumo...Lei ha fatto una buona azione verso di me... versando quest'olio sul mio corpo, lo ha fatto in vista della mia sepoltura».

Non può trattarsi qui che di un banchetto divino. Gesù presiede alla Cena. Allo stesso modo in cui dava la sua carne da mangiare e il suo sangue da bere, egli si lascia ungere il giorno della sua sepoltura. Il rito dell'unzione si compie in sua presenza come il rito dell'eucarestia; in entrambi i casi, tutto avviene come se il doppio del dio morto o il suo sostituto (sacerdote, statua) dovesse parlare al posto del dio morto come (l'abbiamo visto) parlava la croce. [119]

NOTE

[119] È nel 692, al Concilio di Costantinopoli, che si poté proibire (83° canone) di dare l'eucarestia ai morti «perché essi non possono mangiarla»; il significato primitivo del sacramento era dimenticato o respinto.

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