martedì 23 giugno 2020

Il sangue versato



IL SANGUE VERSATO

Tra gli elementi significativi del sacrificio cristiano, vi è il sangue versato, ma non si scorge quando e come Cristo avrebbe dato il suo sangue. Quando farà lui stesso allusione al suo sangue non si paragonerà all'agnello innocente, ma si identificherà con il succo della vite (Matteo 26:28), che nel dominio religioso ci trasporta in un altro mondo di credenze.

Abbiamo visto che la crocifissione non dava luogo ad alcuna effusione di sangue; i nostri testi parlano di sospensione piuttosto che di inchiodamento. Il vangelo di Giovanni (19:34-36) è l'unico a dire che un soldato venne a trafiggere il costato di Gesù già morto, il che stabilisce che il sangue non poteva colare. Ma Giovanni ci assicura che «ne uscì sangue e acqua»; ha voluto creare così una spiegazione simbolica dell'eucarestia? In ogni caso essa è falsa e lui ammette che «questo avvenne perché si adempisse la Scrittura». Arriva persino a pretendere che egli ha assistito alla scena! Chi vuole troppo provare non prova nulla. 

Al contrario, se si ricorda che la folla reclama «che il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli» si deve concludere che essa ha in mente un'esecuzione sanguinosa, probabilmente una decapitazione che poteva paragonarsi allo sgozzamento del toro di Mitra il cui sangue serviva a cospargere i fedeli di questo dio. In queste condizioni, non sarebbe impossibile che Gesù, se la sua crocifissione fosse l'esposizione del suo cadavere, sia stato decapitato come lo fu Giovanni il Battista.

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