venerdì 22 maggio 2020

La croce amuleto



LA CROCE AMULETO

Parallelamente, i vangeli hanno conservato la traccia di un'altra croce rispetto al patibolo. Secondo Matteo (10:38, 16:24) e Marco (8:34), Gesù disse ai suoi seguaci: «Chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me», idea che Luca (9:33) riprende sotto la forma seguente: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua».

Questi passi attestano che la croce in questione esisteva prima della morte di Gesù, che essa era il suo emblema, il segno di raduno dei suoi adepti, il simbolo che essi dovevano portare tutti i giorni; quella croce non era quella della sua morte ma della sua vita, e nessuno di questi portatori di croci «quotidiane» era un vero crocifisso.

Portavano dunque su di loro una croce; era una piccola croce di legno, o un gioiello di quella forma, oppure un anello inciso, o un tatuaggio? Si è ridotti alle supposizioni, perché le testimonianze mancano prima del terzo secolo, probabilmente perché la croce era nascosta agli sguardi profani. Eppure, i pagani finirono per accorgersene e accusarono i Cristiani di idolatria; costoro risposero in una maniera che non ci sembra molto convincente. Così, Minucio Felice scriveva nel suo Octavius: «Noi non adoriamo la croce ma... voi che consacrate degli dèi di legno, forse potreste adorare anche voi delle croci di legno come parte dei vostri dèi?» E Tertulliano (Apologetico 16): «Coloro che ci credono adoratori di una croce, non sono forse nostri correligionari quando provano a rendersi propizio qualche pezzo di legno? Che importa la forma, quando proprio lo stesso legno è il corpo di un dio!... I vostri modellatori non abbozzano forse le vostre divinità su una croce?»

Queste croci, oggetti di adorazione, non rappresentavano evidentemente né per i Cristiani, né per i Pagani, uno strumento di supplizio; esse onoravano una divinità e costituivano un pegno di immortalità, un talismano.

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