lunedì 13 aprile 2020

La legge e i profeti



LA LEGGE E I PROFETI

Nel suo Evangelion (che è anteriore ai nostri vangeli, si veda pag. 155) Marcione faceva dire a Gesù, fin dalla sua apparizione: «Non credete che io sia venuto per realizzare la Legge o i Profeti: Io sono venuto ad abolirli, non a realizzarli». Questo detto divenne nel vangelo di Matteo (5:17): «Non credete che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti! Io non sono venuto per abolire, ma a realizzare». Ritrattazione che non si trova negli altri vangeli e che si mette in contraddizione, come si vedrà, con molte affermazioni del Cristo contro la Legge ebraica.

In numerosi passi, i vangeli si sforzano però di mettere in guardia i Cristiani contro i falsi profeti, si sforzano di riferirsi a quelli dell'Antico Testamento e fanno annunciare Gesù da Mosè e dai profeti, ponendolo così nella loro dipendenza. 

Ma una tesi contraria è sostenuta in altri passi. Gesù dichiara: «Tutti quelli che sono venuti prima di me sono ladri e briganti» (Giovanni 10:8) rifiutando così Mosè e i profeti, e forse anche Giovanni il Battista. Precisa anche: «La Legge e i Profeti fino a Giovanni: da allora in poi viene annunciato il regno di Dio», il che significa che Giovanni termina il regno della profezia e della Legge e che lui, Gesù, inaugura l'era del Regno di Dio. Giovanni è l'ultimo profeta; Gesù non è profeta. Il IV° vangelo conferma che «la Legge fu data per mezzo di Mosè ma la grazia e la verità sono venute per mezzo di Gesù Cristo» (Giovanni 1:17). La Grazia si oppone alla Legge. Questo è quanto san Paolo aveva preteso. E abbiamo visto che dandosi per «Io Sono», nome dell'unico e vero dio (Esodo 3:14, Deuteronomio 32:39), Gesù si presentava come l'unico Salvatore verso cui doveva andare oramai la speranza di Israele.

La sua stessa venuta era necessaria perché gli ebrei erano nell'errore: «Essi non conoscono nemmeno il dio che venerano» (Giovanni 4:22, 8:54-55). Non conoscevano nemmeno, o malissimo, il Padre e il Figlio che sono appena rivelati loro (Giovanni 7:28, 8:19, 17:25-26). «Dio nessuno lo ha mai visto» (1:18), «la sua voce, voi non l'avete mai udita; il suo volto, non l'avete mai visto» (5:37), il che significa che le teofanie bibliche non hanno mai avuto luogo e che la parola di Dio non è mai stata ascoltata, neppure al momento del Battesimo del Cristo.

E Gesù aggiunge: «Se Dio fosse vostro Padre, mi amereste» (Giovanni 8:42-47), il che stabilisce che il dio di Gesù non è quello degli ebrei.

Il Cristo riduce le molteplici prescrizioni ebraiche a due o tre comandamenti: «Amerai il prossimo tuo come te stesso. Amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore» (Matteo 22:37-39). «Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro» (Matteo 7:12). Ecco per lui «tutta la Legge e i Profeti», il che riduce la Bibbia ebraica a poca cosa; non si sospettava che alcuni evangelisti andassero al contrario a esaminare quella Bibbia per ricavarne le profezie che lo riguardassero.

La Legge ebraica non è quella di Gesù, perché egli spesso esclama: «Nella vostra Legge è scritto...» (Giovanni 8:17, 10:34) o «nella loro Legge» (Giovanni 15:25). E Paolo: «Noi siamo stati liberati dalla Legge» (Romani 7:6), «Se la giustizia si ha per mezzo della Legge, allora Cristo è morto invano» (Galati 2:21), «l'uomo è giustificato per la fede (in Gesù Cristo) senza le opere della Legge» (Romani 3:28, Galati 2:16).

Gesù annuncia e offre a tutti gli uomini, ai pagani come agli ebrei, una nuova dottrina (Marco 1:27), un nuovo comandamento (Giovanni 13:34), un nuovo cielo e una nuova terra (Apocalisse 21:1), un nuovo pasto (1 Corinzi 5:7), un nuovo lievito (Matteo 13:33), un vino nuovo (Matteo 13:33) che non va versato nei vecchi otri (Matteo 9:17).

Non si può, in queste condizioni, rifiutarsi di aprire gli occhi all'evidenza e di constatare che l'insegnamento primitivo del Cristo è stato completamente distorto. Il Nuovo Testamento è stato associato all'Antico Testamento dove attinge delle profezie che non significano nulla; è stato riempito di aneddoti e di racconti ebraici e quasi completamente giudaizzato.

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