venerdì 10 aprile 2020

Gesù e Giovanni il Battista



GESÙ E GIOVANNI IL BATTISTA

Il confronto tra la vita di Gesù e quella di Giovanni — almeno da quel che ne sappiamo secondo i vangeli — induce a porsi domande serissime.

Sembrerebbe, in effetti, che Gesù sia stato introdotto in testi che riguardavano il Battista e che, grazie a questa confusione, egli abbia usurpato in parte la biografia del suo precursore.

Originariamente, Giovanni il Battista non annunciava la venuta di Gesù, ma quella di Dio. Non si può essere sicuri che egli abbia battezzato il Cristo, poiché quella «intronizzazione» puramente scritturale non aveva avuto altro scopo se non quello di riunire alla setta cristiana i discepoli del Battista.

Pensiamo di aver stabilito in un precedente articolo [69] che il racconto dell'annuncio fatto a Maria, in Luca, è stato inserito nel racconto dell'annuncio fatto a Elisabetta, madre di Giovanni; lo scettro divino è stato trasferito da Giovanni a Gesù grazie ad un'interpolazione che va da 1:26 a 1:40 e che inizia e finisce con la ripetizione delle parole «in una città».

Un'altra interpolazione va da 1:80 a 2:40 con ripetizione dell'espressione: «il fanciullo cresceva e si fortificava», il che ci dice che il bambino che, a dodici anni, discuteva con i dottori era Giovanni e non Gesù.

Vi è certamente esistito un ciclo di racconti su Giovanni considerato come il Messia e sui suoi miracoli; questa questione esula un po' dal nostro soggetto; non la solleviamo che per cercare le origini di Gesù. Quel che è certo è che questi ha attinto un sacco da colui che ci è presentato come suo precursore.  

Così, in Matteo 3:2, Giovanni dice: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino». Ma Gesù ripete queste stesse parole in Matteo 4:17.

In Matteo 3:7, Giovanni dice ai Farisei e ai Sadducei: «Razza di vipere! Chi vi ha suggerito di sottrarvi all'ira imminente?» Ma le stesse parole sono poste in bocca a Gesù in Matteo 23:33.

In Matteo 3:10 Giovanni il Battista continua: «Ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco». Questo è esattamente ciò che si farà dire a Gesù in Matteo 7:19.

In Giovanni 3:35, Giovanni dice: «Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa». Gesù fa eco a questa frase in 5:20.

Secondo Giovanni 1:32, è Giovanni che ha visto i cieli aprirsi e lo spirito discendere come una colomba; per gli altri evangelisti, è Gesù.

Molte altre similitudini potrebbero essere riportate. I discepoli di Giovanni sono quelli di Gesù; il battesimo secondo Gesù succede al battesimo secondo Giovanni; entrambi i profeti compiono miracoli (Marco 6:14) e pronunciano le stesse parole; la loro nascita è miracolosa; entrambi sono chiamati «Rabbì»; ci si domanda se Giovanni non sia il Cristo o Elia e se Gesù non sia Giovanni risorto; si è creduto alla resurrezione dell'uno come dell'altro; è lo stesso principe, Erode, che partecipa alla loro morte.

Non avendo queste singolari coincidenze mai disturbato la critica, speriamo di non disturbare nessuno segnalandole.

NOTE

[69] Si veda Ernest-Renan, n° 50, aprile 1966 «De l'ancien au nouveau testament», pag. 56-66.

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