sabato 11 aprile 2020

Ebrei e Farisei



EBREI E FARISEI

A più riprese gli evangelisti parlano degli ebrei come se si trattasse di persone diverse da loro, di estranei per razza, di avversari. «Questa favola si è propagata tra i Giudei...», «la Pasqua, festa dei Giudei...», «la festa ebraica dei Tabernacoli», ecc. Tutto accade come se una setta religiosa pagana, o giudeo-ellenista, si trovasse in opposizione con gli ebrei. Uno scrittore ebreo non avrebbe mai detto, parlando dei suoi correligionari: «la loro lingua», «i Giudei», «la festa dei Giudei».

Quanto ai Farisei, furono avversari dei primi Cristiani? La risposta non è dubbia se si leggono superficialmente i vangeli; ciò che colpisce sono soprattutto i passi dove i Farisei «ipocriti» sono trattati da «razza perversa e adultera», da «vipere», e accusati di cospirare contro Gesù per farlo perire.

Tuttavia, il IV° vangelo ci informa che i Farisei non hanno voluto far arrestare Gesù (3:1, 7:50, 19:39) e che Nicodemo riconosce in lui l'inviato di Dio; questo Fariseo dal nome greco parteciperà anche all'imbalsamazione del corpo di Gesù. Secondo Luca (13:31) i Farisei avvertono il Cristo che Erode vuole farlo uccidere e gli consigliano di fuggire. Secondo Atti, è Gamaliele, famoso fariseo, che difese gli apostoli contro i Sadducei.

A chi credere? All'autore del testo primitivo o allo scriba che ha manipolato questo testo? Si può vedere quest'ultimo all'opera quando si leggono, in Matteo 23, i versi 2 e 3. Gesù disse alla folla: «Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo», a cui il nostro correttore aggiunse: «ma non fate secondo le loro opere, perché dicono e non fanno...» annullando così il precetto precedente.

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