mercoledì 9 ottobre 2019

La Favola di Gesù Cristo — «Valore storico dei vangeli»

(segue da qui)

CAPITOLO VI

VALORE STORICO DEI VANGELI

La parola «vangelo» significa «buona novella». È stata rapidamente estesa ai racconti che annunciano quella buona novella, poi ai libri che contengono quei racconti. Beninteso, è in quest'ultimo senso che io intendo la parola.

Numero dei vangeli

Si conoscono le parole di Diderot: «Nei primi secoli, esistevano sessanta vangeli reputati autentici quasi allo stesso modo. Ne sono stati rigettati cinquantasei per puerilità e stoltezza. Non rimane proprio nulla di tutto ciò in quelli che sono stati conservati?».

Conosciamo al giorno d'oggi l'esistenza di circa 70 vangeli, tutti attribuiti a personaggi che non ne sono gli autori (vangeli di Pietro, di Tommaso, ecc.). All'epoca ciascuno ha fatto il suo piccolo racconto e, per dargli più peso, lo ha attribuito ad un discepolo diretto di Gesù: sembra che si trattava di una pia menzogna. Alcuni di questi vangeli erano evidentemente destinati a sostenere una concezione del Cristo molto lontana dall'ortodossia che ha trionfato.

La Chiesa ha fatto una scelta tra questi molteplici documenti e ne ha trattenuti solo quattro. Ci si rallegrerebbe, se questa scelta fosse stata imposta da un'analisi critica oppure da un'indagine sulla provenienza dei testi. Ma non è così che si procede in religione: la scelta è stata dettata da un'ispirazione. [1] Da un punto di vista razionalista, è un cattivo criterio. A priori, i quattro vangeli trattenuti dalla Chiesa non hanno dunque alcuna possibilità di essere più autentici di quelli che essa ha respinti o fatto sparire; in ogni caso, vedremo che la loro attribuzione è menzognera tanto quanto quella degli apocrifi.

NOTE

[1] «Nel supplemento del concilio di Nicea si riferisce che, siccome i Padri avevano grandi difficoltà a distinguere quali fossero i libri crifi o apocrifi dell’Antico e del Nuovo Testamento, li posero alla rinfusa su un altare; e i libri da rifiutare caddero a terra. È un peccato che, ai nostri giorni, questa bella ricetta sia andata perduta» (VOLTAIRE, Dizionario filosofico, V°, Concili).

Per Ireneo è molto più semplice: non vi possono esserci che quattro vangeli autentici, poiché ci sono quattro punti cardinali.

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