domenica 6 ottobre 2019

La Favola di Gesù Cristo — «Il disaccordo»

(segue da qui)

Il disaccordo

Se prendiamo ciò che sopravvive delle epistole primitive, non è facile comprendere in cosa il Cristo di Paolo si opponesse agli altri due. Ma lo si può indovinare, attraverso i frammenti che la Chiesa ha dimenticato di correggere.

Si ebbe evidentemente una controversia sull'applicazione ai convertiti pagani della legge mosaica (circoncisione, riti, cibi consacrati, ecc.). Ma ciò è secondario, e non implica il credo in «un altro Cristo».

L'epistola ai Galati rivela un punto di divergenza molto più grave: Paolo rimprovera ai capi della comunità di Gerusalemme di non ammettere la crocifissione di Gesù. Dopo aver rimproverato ai Galati di lasciarsi prendere da «un altro vangelo» (Galati 1:6-9) e aver criticato Giacomo e Cefa, aggiunge: «O Galati insensati, chi vi ha ammaliati, voi a cui ho fatto vedere Gesù  crocifisso?... Vogliono staccarvi da me affinché siate zelanti per loro... È dunque annullato lo scandalo della croce?» (Galati 3:1; 4:17; 5:11).

Certo, non dobbiamo aspettarci che un tale conflitto rimanga in forma chiara dopo i rimaneggiamenti delle epistole. Ma si è colpiti dall'insistenza con la quale Paolo, quando si oppone agli altri, preme sulla crocifissione: «Noi predichiamo il Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, e follia per i gentili» (1 Corinzi 1:23). Paolo predica un Cristo crocifisso e non vuole sapere nient'altro (1 Corinzi 2:2). E ciò non è probabilmente ammesso dai «falsi apostoli» [15] poiché essi predicano «un altro vangelo». [16] Noi siamo lontani da una concordanza nei fatti, e vedremo che il fatto stesso della crocifissione è ben lontano dall'essere un fatto della storia, che altri lo contestavano, se non quelli di Gerusalemme.

NOTE

[15] Si veda ALFARIC: «A l'école de la raison», pag. 91. 

[16] Né da coloro, molto numerosi, che «si comportano da nemici della croce di Cristo» (Filippesi 3:18).

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