martedì 6 febbraio 2024

Gli scritti di San Paolo — EPISTOLA AI COLOSSESI (LO SCRITTO INCHIODATO ALLA CROCE)

 (segue da qui)

2. LO SCRITTO INCHIODATO ALLA CROCE

Il versetto 2:14 spiega che il Cristo ha cancellato lo scritto che, mediante le sue ordinanze, ci era contrario, e che lo ha soppresso inchiodandolo alla croce. «Lo scritto» che il Cristo ha distrutto inchiodandolo alla croce è la legge mosaica. Nessun dubbio è possibile su questo punto, che peraltro è ammesso da tutti i commentatori. Questo scritto conteneva ordinanze che erano contro di noi; ed è per questo che il Cristo lo ha inchiodato alla croce e lo ha distrutto. 

Paolo ha potuto tenere questo linguaggio? Ricordiamo in due parole il suo sistema. [1] Secondo lui, Dio ha promesso di dare ad Abramo e alla sua discendenza la terra di Canaan o persino il mondo intero, e partecipano a quella promessa solo coloro che sono i figli di Abramo. Ma ciò che fa essere figli di Abramo non è, come credono gli ebrei e i giudeocristiani, la circoncisione e osservanza della legge. È la fede, la fede nel Cristo che procura questo titolo. Bisogna credere nel Cristo, vale a dire credere che il Cristo è stato incaricato da Dio a realizzare la promessa fatta ad Abramo e che presto realizzerà quella missione restaurando il regno di Israele o addirittura fondando l'impero del mondo. In questo piano divino che è stato fissato fin dai tempi di Abramo e di cui questo patriarca ha ricevuto notizia quale posto occupa la legge? Nessuno. Su questo punto il pensiero di Paolo è condensato nel testo seguente dell'epistola ai Galati 3:17-18: 

La promessa non può essere annientata dalla legge venuta quattrocentotrenta anni più tardi; poiché se l'eredità venisse dalla legge non verrebbe più dalla promessa; ma è per la promessa che Dio ha fatto il suo dono ad Abramo. 

La legge non serve a nulla al cristiano che vuole partecipare alla promessa che Dio ha fatto ad Abramo e che il Cristo, il successore di Abramo, realizzerà. Essa gli è totalmente inutile. Inutile, ma non nociva e contraria agli uomini. Secondo Paolo gli uomini non hanno mai smesso di essere sotto il regime della promessa, sotto il regime della fede che è la conseguenza della promessa. E il Cristo la cui missione è realizzare infine ciò che è stato promesso da così tanto tempo ad Abramo, non deve affatto occuparsi della legge che non lo ostacola in nulla nel compimento della sua opera. Non è dunque Paolo che ha scritto che le «ordinanze» della legge ci erano «contrarie», e che il Cristo, impadronendosi della legge, la ha «cancellata» «inchiodandola alla croce»

Il versetto 2:14 non è di Paolo. Di chi è? Il problema che si pone qui per noi sarebbe ben semplificato se si trovasse altrove un pensiero dello stesso genere. Esiste nelle epistole paoline un altro testo che presenta la legge mosaica come qualcosa di contrario agli uomini? Si legge in Romani 5:20 che la legge è stata introdotta nel mondo per moltiplicare il peccato. E Galati 3:19 che dice che la legge è stata data «in vista delle trasgressioni», ha, per ammissione degli stessi apologeti, lo stesso significato. Una legislazione il cui scopo è moltiplicare i nostri peccati è certamente contraria gli uomini, e il Cristo che ci ha amato ha dovuto avere a cuore l'intenzione di strapparci da una istituzione così odiosa. Si vede il nostro testo 2:14 completare Romani 5:20 e Galati 3:19 che, dal canto loro, gli procurano ulteriore luce. Questi tre oracoli, che si illuminano e si appoggiano reciprocamente, sono strettamente affini e derivano da una stessa fonte. Ma l'origine di Romani 5:20 e di Galati 3:19 ci è nota. Questi due testi escono dalla scuola di Marcione e  presentano la legge mosaica come l'opera del Dio creatore che l'ha istituita per poter punire più crudelmente gli uomini moltiplicandone i peccati. Il nostro testo 2:14 è dunque anch'esso di provenienza marcionita, e ci mostra il Cristo che rovina l'opera del Creatore per affrancarci da esso.  

La resurrezione realizzata sin d'ora nel cristiano, come la presentano 2:12 e 3:1, è un articolo della dogmatica marcionita, e la legge di cui 2:14 dice che è stata crocifissa dal Cristo ne è un altro. Proseguiamo la nostra inchiesta.

NOTE

[1] L'Epître aux Romains, pag. 13 e qui a pag. 49.

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