mercoledì 10 gennaio 2024

Gli scritti di San Paolo — L'EPISTOLA AI ROMANI (IL MISTERO TENUTO NASCOSTO PER SECOLI ETERNI)

 (segue da qui)


IL MISTERO TENUTO NASCOSTO PER SECOLI ETERNI [1]

Non mi resta che parlare del testo 16:25-26 che menziona «il mistero tenuto nascosto per secoli eterni, ma svelato ora e annunziato mediante le Scritture profetiche, secondo l'ordine del Dio eterno, notificato a tutte le nazioni perché aderiscano alla fede».

Il «mistero» di cui si parla qui designa l'apparizione del Figlio di Dio, la sua venuta sulla terra, il suo soggiorno in mezzo agli uomini seguito dal suo ritorno al cielo dopo il compimento dell'opera della salvezza. Questo mistero era «nascosto», vale a dire che nessuna comunicazione era stata rivolta agli uomini al riguardo. Da chi il mistero era stato «nascosto»? Da colui che solo poteva manifestarlo, vale a dire da Dio stesso.

Poi, dopo averlo nascosto per «secoli eterni», Dio si è deciso a rivelarlo. Il mistero è dunque «svelato ora». Come è stato svelato? Con la venuta del Cristo che si è fatto conoscere agli uomini, che ha fatto conoscere loro suo Padre, che ha procurato loro la salvezza, che in seguito è asceso al cielo. Finora il mistero era nascosto; ma «ora» è svelato.

Cosa vengono a fare qui le «Scritture profetiche»? Esse hanno «notificato» il mistero cristiano. Come lo hanno notificato?

Esse hanno profetizzato i principali eventi della vita di Gesù, in particolare la sua passione e la sua resurrezione. Profetizzandoli esse hanno provato che la carriera di Gesù si era svolta conformemente ai decreti della Provvidenza. Allo stesso tempo hanno dimostrato che Gesù era investito di una missione divina. Ed è così che hanno «notificato» il mistero cristiano. [2]

Dunque l'Antico Testamento ha profetizzato il mistero cristiano e, avendolo profetizzato, lo ha «notificato». Ma qui sorge una questione formidabile. Se il mistero è stato profetizzato dall'Antico Testamento, come è stato «nascosto» fino ad «ora»? E come spiegare che esso sia «svelato» soltanto «ora»? La questione è insolubile.

Nessuna riconciliazione è possibile tra il mistero «notificato» «dalle Scritture profetiche» e il mistero «svelato ora» dopo essere stato «nascosto per secoli eterni». Il mistero notificato – vale a dire profetizzato, poiché tale è il senso della parola – dall'Antico Testamento non è stato svelato «ora», vale a dire all'epoca del Cristo. Il mistero svelato «ora» non è stato profetizzato dai libri dell’Antico Testamento. I due pensieri si contraddicono e il testo in cui sono sovrapposti è incoerente. Di quella incoerenza si tratta di trovare la spiegazione. Due ipotesi sono possibili: la negligenza e il ritocco.

La negligenza ha lasciato tracce innegabili nelle epistole paoline. Ma qui non siamo in presenza di un'argomentazione laboriosa nel corso della quale l'autore avrebbe smarrito la sua via e si sarebbe ridotto a divagare. Abbiamo davanti a noi due asserzioni molto nette che si escludono. La negligenza non può essere resa responsabile di questo accidente. Ciò si può attribuirlo solo ad un ritocco.

Due autori hanno collaborato a 16:25-26. Uno di loro ha formulato in questo punto, senza pensare a male, la sua teoria della promulgazione del mistero cristiano. L'altro, venuto più tardi, pieno di rispetto per questo testo che attribuiva all'apostolo Paolo, ma preoccupato per la dottrina che sembrava esservi divulgata, si è creduto obbligato in coscienza a introdurvi una glossa. Una glossa che, nel suo pensiero, era solo esplicativa, ma che, in realtà, capovolgeva tutto. Si tratta solo di sapere dov'è il ritocco.

Si deve evidentemente cercarlo laddove è formulata la dottrina che ha finito per prevalere e a cui è toccato il premio dell'ortodossia, perché un'interpolazione ritenuta eretica non avrebbe potuto farsi accettare. Ma ciò che ha prevalso, ciò che è stato segnato dal sigillo indelebile dell'ortodossia, è la teoria delle profezie messianiche dell'Antico Testamento. È pertanto facile determinare l'età relativa delle due versioni che costituiscono il nostro testo.

Il primo occupante è il mistero «tenuto nascosto per secoli eterni» e «svelato ora». Da dove viene ? Da chi è stato condotto qui? Prima della metà del secondo secolo vediamo apparire una dottrina secondo la quale il Cristo è venuto a rivelare verità che, fino a lui, erano state completamente ignorate dagli uomini. Quella dottrina è quella di Marcione. [3] Il testo 16:25-26 è un oracolo marcionita corretto più tardi da un cattolico.


NOTE

[1] Questo capitolo era completato da tempo quando ho ritrovato le stesse conclusioni nel libro di Harnack, Marcion, das Evangelium vom fremden Gott, pag. 146.

[2] Inutile dire che queste Scritture appartengono tutte all'Antico Testamento e che sarebbe puerile pensare che designino uno o più scritti del Nuovo Testamento.

[3] Cfr. H. Delafosse, Le quatrième Evangile, pag. 31.

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