venerdì 11 novembre 2022

IL CRISTIANESIMO AVANTI CRISTOIl quarto vangelo

 (segue da qui)

 IV 

Il quarto vangelo

La Storicità situa generalmente il Quarto Vangelo intorno al 100-110. Ma il Cristo vi si mostra quasi estraneo all'umanità: constatazione sorprendente perché, secondo quella datazione, una tradizione abbastanza recente avrebbe dovuto ispirare gli scrittori.

Ci si sforza di spiegare questo mistero dicendo che la persona di Gesù si affievoliva nella misura in cui ci si allontanava dagli «eventi»: «L'umano», dice Loisy, «è scomparso e si è ritratto davanti al divino». [151]

La formula suona bene; ma questo tipo di argomentazione non è che una scappatoia: bisognerebbe stabilire che ci siano stati «eventi» e spiegare perché l'umano sia scomparso: i figli e i nipoti dei «discepoli» dovevano vivere ancora; la famiglia di Gesù, qualora sia esistita, non si era affatto senza dubbio estinta...

Per i miticisti, la risposta è semplicissima: non ci sono stati «eventi», non c'è stata umanità; c'è stato solo un Cristo gnostico simile a quello di Paolo, ma più completamente storicizzato.

Il quarto Vangelo, infatti, è una raccolta di testi discordanti; a) gli uni fanno di Gesù un essere divino; b) gli altri un uomo simile a quello dei sinottici.

a) Il Cristo si identifica a Dio; 1:1; 10:30, 38; 12:45; 14:7-11. Egli preesiste al mondo; 1:1-2; 8:58; 17:5, 24. È Logos, Luce, ha creato l'universo (prologo). È Figlio unigenito, venuto dal Padre; 1:14; 3:17-18; 8:42, 54; 9:37. Non appartiene alla terra, ma è disceso dal cielo; 3:21; 7:28; 8:23. Puro Spirito, non proviene dalla carne; 3:6. [152]

Il suo corpo gode di proprietà particolari: cammina sul mare; 6:19; è sfuggente; 6:30; 8:59; 10:39; 12:36; passa attraverso i muri; 20:19-26.

Queste stranezze si aggiungono a sorprendenti ignoranze: questo Cristo non ha avuto nascita naturale o miracolosa; appare bruscamente a Betabara; 1:28. Non ha istituito l'eucarestia dell'«ultimo pasto»; non ha avuto una crisi di disperazione nel Getsemani; non è comparso davanti al Sinedrio; la sua tomba non è stata custodita.

Questo Gesù si proclama il Cristo: 4,6; Signore e maestro: 13:13-14; non ha appreso le Scritture: 7:16; il suo regno non è di questo mondo: 18:36; egli viene da Dio, ma non dal Dio dei giudei, che è il Diavolo e il padre della menzogna; 8:42-44.

b) Di fronte a questo Cristo un altro si erge. Quest'ultimo insegna che «la salvezza viene dai giudei»: 4:22. Conosce le Scritture: 5:39, 45-47; 7:19-22; 8:17; 10:34-35; si deve sondarle: 5:39. Il suo regno è di questo mondo, perché passa per «il re d'Israele»: 1:49; si vuole farlo re: 6:15, 11:48; è proclamato re al momento della sua entrata a Gerusalemme; 12:13. 

Questo Gesù ha dei genitori; suo padre è Giuseppe: 6:42. Doveva uscire da Betlemme, discendere da Davide: 7:42. Fu sacrificato nella carne; al momento della sua resurrezione ha un corpo palpabile: 20:17; dopo la sua Ascensione fa toccare il suo corpo: 20:25-27. Cena con i suoi discepoli al momento della sua terza apparizione; 21:13-15.

Così troviamo nel Quarto Vangelo due cristologie inconciliabili. La prima è gnostica; la seconda si avvicina ai Sinottici, benché ne differisca su certi punti. [153]  

«Il quarto vangelo», dice giustamente Turmel, "«è stato scritto in uno spirito marcionita, poi è stato completato in uno spirito cattolico». [154]

NOTE

[151] LOISY, Le quatrième évangile, 72-73.

[152] Quella teoria del Logos è ispirata a Filone; v. FAU, Le Puzzle..., 482-483.

[153] FAU, Le Puzzle..., 455 s.

[154] DELAFOSSE, Le quatrième évangile, 121. — Le modifiche apportate ai Vangeli erano conosciute da Ireneo, Tertulliano, Dionigi di Corinto, Clemente di Alessandria, Sant'Agostino. — La povertà del linguaggio giovanneo (un hapax ogni 41 parole contro uno ogni 17 in Marco) stabilisce l'anteriorità della fase gnostica; allo stesso modo certe ignoranze e divergenze con i sinottici. — Per SCHWEITZER, «l'enigma letterario di questo racconto è insolubile»; La mystique de l'apôtre Paul, 295. — Questo è vero solo in una prospettiva armonizzante. — Sull'essenza gnostica di Giovanni, v. COUCHOUD e STAHL, Jésus Barabbas, in Premiers écrits du christianisme; 139 s. — Per HAENCHEN, l'«evangelista» appartiene ad una «setta estranea alla grande Chiesa»; secondo NAUTIN, c. rd. R.H.R., luglio-settembre 1983, pag. 339.

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