giovedì 10 novembre 2022

IL CRISTIANESIMO AVANTI CRISTOIl valore storico dei vangeli

 (segue da qui)

— III —

Il valore storico dei vangeli

Al fine di scusare le inverosimiglianze dei racconti evangelici si asserisce spesso che i nostri testi non sono libri di storia, che le comunità «non si sono mai preoccupate di descrivere materialmente gli eventi alla maniera degli storici». [150

Questo equivale a giocare con le parole. È ben certo che il Vangelo è l'espressione di credenze cristiane; ma esse si confondevano, per i redattori dei nostri documenti, con la Storia vera. Essi pretendevano altamente di narrare eventi vissuti, assicurati, di fare di conseguenza opera di storici.

È quanto prova Matteo, precisando la genealogia di Gesù o raccontando la sua nascita, Giovanni, che insiste sulla veridicità della sua testimonianza (21:24), Luca, che evoca le numerose fonti che ha consultato e la cura messa a  verificarle (prologo), ecc.

Se i redattori dei Vangeli non sono storici, non è affatto dovuto al disdegno della Storia, ma ad una creduloneria straordinaria  e a invenzioni particolari. E poi, per essere storico, conviene avere qualcosa di storico da raccontare...

Il Quarto Vangelo mette in luce le variazioni e le contraddizioni delle credenze.

NOTE

[150] TRILLING, o.c., 220. 

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