martedì 11 ottobre 2022

IL CRISTIANESIMO AVANTI CRISTODifficoltà e lentezza di quella elaborazione

 (segue da qui)

QUARTA PARTE


DALLA CROCE COSMICA 

ALLA CROCE GIUDIZIARIA


CAPITOLO PRIMO

I PRIMI LINEAMENTI 

DELLA VITA DI GESÙ

 I 

Difficoltà e lentezza di quella elaborazione

Il cristianesimo propriamente detto cominciò a formarsi allorché fu realizzata la fusione di Chrêstos con Iêsous. Questo lento cammino è senza relazione con un evento improvviso localizzato nel tempo e nello spazio.

Tantae molis erat!... «Gravoso compito» quello di provare l'esistenza di Iêsous, pura creazione della fede, a popoli convinti della storicità dei loro dèi.

Infatti, ciò che si raccontava su di loro non si riduceva, come nelle apocalissi ebraiche, a racconti fantastici. Le narrazioni concernenti Bacco contenevano episodi verosimili: molte città si disputavano l'onore di averlo visto nascere; si conoscevano la sua nascita a Nisa, dal re Ammone e dalla giovane Amaltea, la sua educazione raffinata, le sue scoperte agronomiche, le sue spedizioni in Egitto, in India, ecc. [1]

Si trovavano egualmente nelle tradizioni trasmesse su altre divinità elementi dall'aspetto storico.

In generale, i personaggi divini si erano mescolati alla vita degli uomini e avevano portato loro dei benefici. Numerosi monumenti richiamavano il loro ricordo: a Epidauro, ad esempio, si contemplavano gli ex-voto dei malati guariti da Asclepio; molte tombe testimoniavano l'esistenza terrena di Osiride: a Busiri, Abido, Menfi, a File, a Mende dove si mostrava la sua mummia. Orfeo aveva il suo sepolcro a Dion, in Macedonia; Marduc-Bel a Babilonia; Zeus a Cnosso, Apollo e Dioniso a Delfi, Eracle a Tiro, ecc. [2]

Il dio cristiano, al contrario, non aveva né un luogo di sepoltura né un luogo di nascita all'inizio del secondo secolo. Si sapeva che era apparso durante il periodo escatologico, «alla fine dei tempi»; i Testamenti dei Dodici Patriarchi (intorno al 35 A.E.C.) indicavano che «Dio è venuto nella carne sotto la forma di un uomo umile maltrattato da Israele», [3] ma questa era tutta la documentazione dei precristiani; essi ignoravano il suo insegnamento, come pure i suoi miracoli, la sua condanna da parte di Pilato e i Luoghi sacri che non esistevano.

Sulla venuta del «Dio buono» o del Delegato di Jahvé le visioni degli estatici, la glossolalia degli ispirati, [4] l'esegesi compiacente delle Scritture alimentavano le credenze contraddittorie di sette rivali. Eppure da questo caos doveva emergere una religione potente e organizzata.

Essa non è emersa dal nulla. Verso la fine del I° secolo e oltre, un accordo progressivo si stabilì sul nome del Salvatore, sulla sua natura, sulla sua missione. Da qui l'idea che egli fosse venuto sulla terra, poi che vi avesse vissuto. 

NOTE

[1] DIODORO, B.H., 3:66-69.

[2] V. Omelie clementine 5:33.

[3] Beniamino 10:7-9.

[4] 1 Corinzi 12:4-11.

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