sabato 8 ottobre 2022

IL CRISTIANESIMO AVANTI CRISTOChrestos e Christos

 (segue da qui)

CAPITOLO IV

IESOUS — CHRISTOS

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Chrestos e Christos

Chrêstos è un aggettivo greco che significa «utile», «benefico»; appartiene alla stessa radice del verbo khraomaï, «servirsi, aver ricorso a...», così bene che conviene ad un dio intercessore e guaritore.

Christos si lega al verbo greco Khriô, «ungere, rivestire». Etimologicamente, il Christos è l'Unto, il personaggio consacrato dagli oli santi a una dignità regale o sacerdotale. Per gli ebrei era il mashia (stesso significato) annunciato dai profeti, l'Eletto del Signore, il Messia.

I critici constatano una «oscillazione» tra l'impiego di Chrêstos e di Christos nei primi tempi cristiani. I conservatori insegnano che la qualità di Christos (Messia) fu riconosciuta a Gesù dai suoi discepoli e che è il termine autentico; Chrêstos ne sarebbe una distorsione. 

La verità ci sembra l'opposto.

Senza dubbio, il termine Christos ha dovuto apparire di buon'ora tra i precristiani che vedevano nel Messia il realizzatore delle speranze di Israele, ad esempio tra i settari dell'Apocalisse; ma in generale Christos proviene da Chrêstos.

Chrêstos e Chrêstiani sono infatti i termini conosciuti dall'antichità pagana. Li si trovano in Tacito [88] e Svetonio. Ancora intorno al 197, quando Tertulliano scrisse la sua Apologia, i pagani pronunciavano Chrêstos e Chrêstiani: «La parola christianus, si dice, stando al significato, proviene da unzione. Ma anche quando si pronunzia a torto chrêstianus, come fate voi (a vobis)..., è da soavità o da bontà che è composta»; Apologetico 3.

Similmente, Lattanzio dice dei pagani: «Ignoranti dei nostri affari, chiamano Christum Chrêstum e i christianos chrêstianos»; Div. Ist. 4:7.

L'errore presunto dei pagani era quello di molti cristiani. Intorno al 155, Giustino ritiene che a causa del loro nome essi siano i migliori tra gli uomini; 1 Apologia 1:4. Egli si basa quindi sulla radice chrêst-. Allo stesso modo Clemente di Alessandria che dice che «coloro che credono in Cristo sono e si chiamano buoni»; Strom. 2:4.

A queste testimonianze si aggiunge quella del più antico manoscritto, il Sinaïticus. Al posto di christianous esso reca chrêstianous in Atti 11:26, 26:28 e in 1 Pietro 4:16. La forma in si riscontra anche negli epitaffi di Siracusa, di Siria e delle Catacombe, dove Chrêstos è reso talvolta con il suo equivalente latino Bonus. [89]


Le parole Chrêstos e Chrêstiani imbarazzano la Storicità. Essa li spiega dicendo che Christos «non significava nulla per un pagano». [90] Affermazione singolare! I pagani conoscevano perfettamente le lustrazioni, l'aggettivo christos era comune. D'altronde, perché i cristiani stessi, se sapevano che l'Unto del Signore si chiamava Christos, avrebbero sostituito questa parola con Chrêstos

Altri esegeti pensano che Chrêstos e chrêstiani siano nomignoli. Ma la dispersione geografica di queste parole rende improbabile che lo stesso gioco di parole sia stato impiegato ovunque, soprattutto sulle tombe. E poi non hanno nulla di peggiorativo, a meno di vedervi un'ironia un po' sottile nei confronti dei «buoni» cristiani. È al contrario Christos e christiani che potrebbero essere oggetto di scherno, dato il loro significato di Oleosi, di Impomatati, di partigiani dell'Unguento... La critica, come si vede, non giustifica l'anteriorità di Christos rispetto a Chrêstos.

L'ipotesi opposta si verifica facilmente. Secondo un fenomeno linguistico chiamato iotacismo, alcuni dittonghi greci e la lettera êta (presente in Chrêstos) avevano tendenza a pronunciarsi come uno iota, cioè come la nostra i. Chrêstos ha finito per articolarsi Christos.

Da allora un senso nuovo si attaccò all'antico fonema. Sotto la forma di Christos esso prese il senso specifico che aveva tra gli ebrei, quello di Mashia o Messia.

Ma le idee legate al termine Chrêstos e alla divinità pagana che esso designava modificarono profondamente la concezione nazionalista di Iêsous. La sua messianicità, ancorché rivolta talvolta verso Israele, si orientava verso un'età dell'oro da cui la morte sarebbe stata esclusa; Isaia 25:8. Il dio raccolse sulla sua persona credenze sparse in Asia minore, e divenne un salvatore universale. [91]

NOTE

[88] GOGUEL, Jésus, 75, nota 4; COUCHOUD, Hist. de J., 160, nota 3.

[89] ORY, Le Christ et Jésus, 29.

[90] GOGUEL, La Naissance du christianisme, 210, nota 5.

[91] ZANDEE, Le Messie, R.H.R., nota 1, luglio-dicembre, 1971.

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