venerdì 16 settembre 2022

IL CRISTIANESIMO AVANTI CRISTOLa decadenza del culto dell'acqua

 (segue da qui)

— V —

La decadenza del culto dell'acqua

Nell'antichità cristiana il battesimo radunava i fedeli alle sorgenti e ai corsi d'acqua; un'atmosfera entusiastica richiamava i Misteri. Era un bagno che attestano Romani 6:4, Atti 8:38, Erma e Giustino. Verso la metà del secondo secolo, si battezzava nel nome di Gesù; Atti 2:38; 8:16; 19:5. Al tempo di Tertulliano, intorno al 200, la liturgia comprendeva tre immersioni, ciascuna corrispondente ad una persona divina. Ma la Trinità è un prodotto tardivo, ignorato ancora da Giustino. [111]

La formula trinitaria di Matteo 28:19 è un'interpolazione. Eusebio non la conosce. Egli cita il passo, ma non figura nei suoi scritti anteriori al Concilio di Nicea; vi si trova dopo il 325. [112]

La disciplina delle tre immersioni divenne universale, salvo in Spagna, e si mantenne durante l'Alto Medioevo. I grandi battisteri ottagonali [113] rendevano superflue le processioni alle acque vive. Tuttavia, i bagni continuarono a praticarsi collettivamente e nella più semplice forma. Il sacramento non era amministrato ai neonati, ma agli adulti. Aveva luogo, salvo in pericolo di morte, nella notte del Sabato di Pasqua e, incidentalmente, del Sabato di Pentecoste.

Il battesimo conservò la sua pompa solenne per i secoli. Nella basilica romana di San Giovanni in Laterano, la sera del Sabato Santo, si benediceva il cero pasquale e lo si immergeva acceso nell'acqua. Una parte della notte si passava in letture e in preghiere. Poi il papa consacrava di nuovo le acque con il cero e pronunciava l'invocazione:

Descendat in hanc plenitudinem fontis virtus spiritus tui! [114]

In seguito i postulanti discendevano uno dopo l'altro nel battistero. Una cresima con olio santo seguiva l'immersione. La cerimonia si concludeva con la comunione pagana con latte, miele e acqua.

La Pasqua era, con la sua Nox magna (Grande Notte), la «festività della cristianità», «la festa del dio figlio». [115] L'illuminazione faceva dell'acqua battesimale un'«acqua di fuoco», secondo la liturgia siriana. Tale era l'importanza del sacramento che padre Rahner ha potuto dire che è il «mistero fondamentale del cristianesimo, l'Iniziazione propriamente detta alla vita divina del Cristo morto e risorto». [116]


Ma quella definizione non conviene più al nostro tempo. La storia del battesimo è quella di una decadenza di cui sarebbe lungo rintracciare le vicissitudini. Precisiamo però alcuni punti. 

Dapprima il sacramento perse la sua dignità. All'inizio solo i vescovi avevano il diritto di battezzare; poi la loro prerogativa si estese a tutto il clero. Inoltre, al posto di riservare la cerimonia a certe feste, si battezzò tutto l'anno. Gli adulti non furono più privilegiati: a partire dal V° secolo si battezzarono i bambini. La cresima fu spostata: non seguì più l'immersione, ma divenne un sacramento distinto. La messa notturna di Pasqua fu soppressa. Il battesimo per infusione (aspersione) finì per soppiantare il bagno.

Parallelamente il carattere del rito si modificò. Da religioso divenne magico: il bambino riceve la doccia senza partecipare al gesto del prete. Se muore, passa dal limbo al paradiso, ma, oggetto inconsapevole, non collabora affatto alla sua propria beatitudine. Il suo arruolamento nella Chiesa è solo involontario.

Infine, il battesimo si applica ai vascelli, agli animali. Abbiamo visto in televisione un battesimo di leoncini. [117] Meglio ancora, si battezza la biancheria intima: «Giovedì 9 aprile 1970, a Roubaix, 17 anni dopo il lancio del [...], è stato battezzato in presenza del prefetto del Nord e di [...] il 100 milionesimo articolo sanitario». [118] Adattamento di un vecchio rito di fertilità alla cosiddetta società «dei consumi»!


Il battesimo è ora solo un sacramento deprimente. Benché la teologia lo conservi, non mette più nessuno in trance. Se «la notte di Pasqua, in linea di principio, è ancora notte di battesimo», [119] questo non è più vero in pratica: essa prelude alla resurrezione del Crocifisso.

Quella trasformazione si spiega facilmente. Quando si credette che Gesù fosse morto sulla croce e che il suo sangue fosse bevuto nell'eucarestia, non c'era più bisogno del dio dell'acqua e della sua comunione col pesce. Il vino rimpiazzava vantaggiosamente l'acqua per evocare il sangue del Signore. In più, alcuni testi, elaborati poco a poco, collocavano in un'epoca recente l'istituzione della Cena col vino. L'antico culto, al contrario, nascondeva la sua origine nelle nebbie del passato e sollevava difficoltà pratiche, sia per recarsi in corteo presso le sorgenti sia per avere del pesce al momento giusto.

Il culto primitivo fu quindi spodestato da un concorrente dai riti più semplici e altrettanto efficaci. Un'evoluzione in senso opposto tendeva ad abbassare i riti dell'acqua e a magnificare l'eucarestia nuova. Quest'ultima si ispirò grandemente alla liturgia ebraica e divenne la cerimonia molto complessa della messa. [120] È così che al termine di una lotta vecchia di secoli, Gesù detronizzò Ichthus.


CONCLUSIONE

Un'evocazione dei culti antichi ha ricordato sotto quale influenza il cristianesimo ha fatto la sua apparizione.

I Misteri hanno insegnato alla religione nuova il sacrificio degli dèi morti e risorti, l'immersione che identifica il credente con il dio immortale, gli emblemi sacri e i riti di comunione. Il cristianesimo deriva, parallelamente ad altri movimenti battisti, dai culti pagani. Vi si avvicina particolarmente per l'eucarestia con il pesce e l'adorazione di Ichthys, dio siriano.

Un'origine siriana allontana da Gerusalemme la culla del cristianesimo e la situa molto più a nord. [121] Sei delle sette chiese menzionate dall'Apocalisse (1:11) formano un gruppo compatto in Misia e in Lidia. La Frigia contiene Colosse e Laodicea, [122] vicinissime a Gerapoli, il grande santuario d'acqua. A sud Antiochia è mirabilmente situata per ricevere influenze diverse: dalla Mesopotamia a est per il corso dell'Eufrate; dal nord da Tarso; da Eliopoli a sud per la valle dell'Oronte, dall'Egitto per mare. 

Ora Antiochia sembra essere il centro delle prime missioni. Altri gruppi hanno dovuto esistere di buon'ora a Sidone e a Tiro, verso le quali si situano delle venute del Cristo, [123]  e a Damasco, dove si dice che Paolo avrebbe ricevuto il battesimo. È in queste regioni che si è elaborato il Vangelo iniziale. Secondo l'espressione di un vecchio storico, il cristianesimo «non è caduto come un fulmine in mezzo al vecchio mondo sorpreso e spaventato». [124] Si vedrà Gesù errare soprattutto attorno a punti d'acqua: Cafarnao, rive del Giordano, lago di Tiberiade, Bethesda, Emmaus... 

Successivamente la liturgia funebre della messa riprese sotto un'altra forma la nozione del Salvatore morto e risorto. Però la religione dell'acqua sopravvisse in una moltitudine di piccoli culti locali di cui la Gallia cristiana fu feconda. [125]

NOTE

[111] FAU, Justin et les Evangiles, 25-26.  La Trinità fu proclamata dal primo concilio di Costantinopoli (381).

[112] VAN ASSHE, Mises au point..., C.R. 146, 40-41.

[113] Il numero 8 era il simbolo di Poseidone; PLUTARCO, Teseo, 37.

[114] Che discenda in quella fontana tutt'intera la Potenza del tuo Spirito! — La parola fons (fontana) segna l'origine del rito. — Su diverse formule di benedizione v. MAGNE, La bénédiction romaine de l'eau baptismale, R.H.R., luglio-settemre 1959. 

[115] AUDIN, Les fêtes solaires, 69, 70.

[116] RAHNER, Mythes grecs et mystère chrétien, 84.

[117] Canale di Bordeaux, emissioni del 21-23 gennaio 1969.

[118] Testo integrale nella rivista ELLE, n° 1280, 29 giugno 1970, pag. 118.

[119] RAHNER, o.c., 142.

[120] Dei prestiti dal paganesimo non sono esclusi: le parole «Ite, missa est!» (Andate, c'è il congedo!) corrispondono al laoïs aphésis (congedo del popolo) nel culto di Iside; APULEIO, Metamorfosi 11. — La messa cristiana si ispira alle liturgie di Iside e di Mitra, celebrate in due tempi: insegnamento e cena; cfr. TURCAN, La liturgie mithriaque, R.H.R. ottobre 1978, pag. 156-7.

[121] Cfr. ORY, Analyse des origines chrétiennes, C.R. 38, capitolo 1.

[122] Vi sono parecchie città con questo nome, di cui una vicina ad Antiochia. 

[123] Matteo 4:24; 15:21. Questo «viaggio al nord» è «da cancellare dalla Storia»; BULTMANN, L'histoire de la tradition synoptique, 89.

[124] MENARD, Revue des deux mondes, 1866, volume 62, pag. 871.

[125] Sul culto delle acque in generale v. ELIADE, Traité..., capitolo 5, pag. 165-187. Per la Gallia, v. MARKALE, Le christianisme celtique..., passim

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