domenica 21 agosto 2022

IL DOCUMENTO 70Il problema di Gesù

(segue da qui)

III. Il problema di Gesù.

Per la teologia protestante liberale, Gesù è stato un uomo, un personaggio storico, e la leggenda lo ha fatto il Figlio di Dio dopo la sua morte. Ma quando quella teologia tentò di spogliare il racconto evangelico dei suoi tratti leggendari per rivelarne il nucleo storico, riuscì solo a dimostrare la vanità dell'impresa. Il suo «Cristo storico» divenne così la causa principale del movimento moderno dei negatori dell'esistenza storica di Gesù.

In Francia, la tesi dei negatori della storicità di Gesù non è stata presa sul serio. Il professor Ménégoz della Facoltà di Teologia di Parigi scrisse a proposito delle conferenze in cui il teologo tedesco Drews sviluppava la sua tesi della non esistenza di Gesù: «Io non temo per nulla che quella strana campagna abbia una sua ripercussione in Francia... Lo spirito francese è resistente a tali idiozie... C'è, del resto, solo un filosofo o un avvocato che sia capace di immaginare o di sostenere tali fantasie; per un vero storico — che sia religioso o irreligioso — è un'impossibilità morale». [1] Si vedrà nelle pagine seguenti che il signor Ménégoz si è lasciato convincere più tardi che il problema dell'esistenza di Gesù merita una discussione seria.

È vero che in Francia un potere formidabile si oppone allo studio imparziale di questo problema: è il «buon senso», i cui dogmi, si sa, sono i più assoluti e i più intolleranti che ci siano. Solo un paio di decenni fa il «buon senso» scomunicava ancora le teste calde che contestavano che Shakespeare avesse scritto lui stesso le opere che portano il suo nome. Oggi i critici più misurati si sforzano di scoprire chi sia il vero autore del teatro di Shakespeare. Il «buon senso» afferma che si ottiene dalla lettura dei Vangeli un'impressione tale che può emanare solo da una forte personalità storica. Però l'aspetto realistico o mistico di un racconto dipende dallo spirito dell'ambiente  che lo ha prodotto, molto più che dal carattere storico o leggendario dell'eroe.

Alcuni indizi fanno prevedere che presto o tardi il problema dell'esistenza di Gesù si imporrà anche al pubblico francese, malgrado l'intransigenza del suo buon senso. Già nel 1944, Charles Guignebert riconosceva che il problema di Gesù aveva perduto il suo carattere paradossale, e ne «La vita nascosta di Gesù» (Parigi 1921), egli è evoluto ancora verso la sinistra. La teologia abbandona come leggendari un numero sempre maggiore di elementi del racconto evangelico. Ciò che resta del nucleo cosiddetto storico si riduce a così poca cosa che sembra urgente porre la questione pregiudiziale dell'esistenza di Gesù.

NOTE
[1] Pubblicazioni diverse sul Fideismo (Tomo 3). 

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