venerdì 26 agosto 2022

IL DOCUMENTO 70Conclusione della prima parte

 (segue da qui)

VIII. Conclusione della prima parte.

Lo studio del documento 70, come ricostruito da Wellhausen, ci ha portato non solo a schierarci dalla parte dei negatori della storicità di Gesù, ma anche a dubitare dell'esistenza della Chiesa cristiana prima dell'anno 70 della nostra era. Il cristianesimo ci è apparso come un fiore dischiuso sulle rovine di Gerusalemme.

Se si crede di poterci opporre la vita e le opere di Paolo, è evidente che quella obiezione è valida solo nella misura in cui si crede di poter difendere l'identità del Paolo degli Atti con quello delle Epistole. Dopo la distinzione che abbiamo stabilito tra il Paolo storico degli Atti, messianista precristiano prima del 70, e il Deutero-Paolo delle Epistole, ellenista dopo il 70, quella obiezione perde il suo valore.

Ma perché un'ipotesi sia plausibile, non basta confutare le obiezioni che le si potrebbero opporre. Si deve anche dimostrare il suo valore sia per mezzo di prove dirette, sia per mezzo delle conclusioni che ne derivano. Data la natura frammentaria dei documenti, sarebbe forse difficile sostenere le nostre affermazioni mediante prove dirette di un'evidenza sufficiente a vincere le resistenze derivanti da pregiudizi tradizionali. Ma forse è possibile, partendo dalla nostra ipotesi, concepire una concatenazione razionale dei fatti, tracciando una linea di evoluzione graduale e continua, e classificare i documenti neotestamentari in un ordine cronologico corrispondente a quella evoluzione. Si otterrebbe così un quadro che, in assenza di prove dirette, si distinguerebbe per la logica del suo insieme e per la coerenza delle sue parti.

Una tale quadro potrebbe avere una forza dimostrativa piuttosto convincente, soprattutto se lo si contrappone all'impotenza in cui si trova ridotta la teologia a fornirci orientamenti più o meno plausibili sulla sequenza dei fatti che hanno dato nascita alla Chiesa cristiana, e a informarci sulla successione cronologica dei principali documenti neotestamentari.

La distinzione che abbiamo stabilito tra i due Paoli ci ha già fornito un primo frammento della linea di evoluzione che cerchiamo: Il nostro punto fisso è il documento 70, scritto immediatamente prima della presa di Gerusalemme da parte dei Romani. La vita del Paolo storico degli Atti è precedente, le epistole di Deutero-Paolo sono posteriori a quella data. Tre punti di riferimento cronologico ci sono così acquisiti. Vedremo nella seconda parte se sia possibile continuare la traccia di quella linea, e in particolare di farvi rientrare la composizione dei quattro Vangeli.

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