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GLI EVENTI DELLA FINE DEL PRIMO SECOLO E DELL'INIZIO DEL SECONDO
Noi non abbiamo intravisto fin qui che l'assenza nelle epistole di allusioni alla carriera e all'insegnamento di Gesù; non è meno notevole che, a parte i passi che dichiariamo noi stessi interpolati, non si trova alcunché che si rapporti a eventi storici che si sono verificati tra la morte di San Paolo e l'epoca delle presunte interpolazioni.
Ora, è un fatto costante che gli interpolatori collocano comunemente nei testi che interpolano delle allusioni a eventi che si sono verificati dopo la morte dell'autore, o talvolta anche la predizione di questi eventi. Tale, per il primo caso, l'allusione alla rovina di Gerusalemme della prima epistola ai Tessalonicesi 2:15-16, la quale è posteriore alla morte dell'apostolo; tale, per il secondo caso, la predizione di questo stesso evento attribuita a Gesù dagli evangelisti.
Ora, se noi troviamo nelle epistole l'allusione di 1 Tessalonicesi 2:15-16, che ci permette precisamente di reperire la glossa, non possiamo scoprire nei grandi frammenti che van Manen e i signori Whittaker, Rylands e Turmel attribuiscono agli scrittori della fine del primo o dell'inizio del secondo secolo, e che noi riteniamo appartenere a San Paolo, alcuna predizione degli eventi di quell'epoca, né alcuna allusione a qualcuno di essi.
Conveniamo che non vi è là nulla di assoluto, e riconosciamo che certi frammenti dell'epistola ai Romani e della seconda ai Corinzi che consideriamo post-paolini non contengono queste allusioni. Bisogna rendersi conto tuttavia che se l'assenza di tali allusioni in un frammento è possibile, è più difficile ammettere che essa sia stata generale.
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