venerdì 11 settembre 2020

LA PASSIONE DI GESÙ: FATTO DI STORIA O OGGETTO DI CREDENZALa crocifissione nell'Ascensione di Isaia.




La crocifissione nell'Ascensione di Isaia. 

Tuttavia, vi è utilità a confrontare questo passo paolino con altri testi che fanno parte di un'opera del tutto diversa: l'Ascensione di Isaia.

Si tratta di una versione dove sono «cuciti» [13] a una leggenda ebraica due brani cristiani. La leggenda ebraica si riferisce al martirio che il profeta Isaia avrebbe subito sotto il re Manasse. [14] Uno dei brani cristiani, inserito nella relazione del martirio, è una visione concernente la venuta del Cristo e dell'Anticristo. L'altro — il più esteso —, è l'ascensione di Isaia propriamente detta, fino al settimo cielo, secondo una visione che è creduta raccontata dal profeta stesso: [15] «Questo piccolo poema apocalittico è un capolavoro», ha scritto Loisy.  [16] È questa parte dell'insieme che sarà considerata qui.

Essa stessa è forse formata da frammenti, la cui data di stesura, anche approssimativa, è incerta, e che sarebbero stati raggruppati successivamente. Le date estreme sarebbero 88 [17] e 150. La parte che si riferisce alla vita terrena del Cristo sembra mostrare che è contemporanea all'elaborazione dei Vangeli. Se, come altri scritti cristiani, l'Ascensione di Isaia non è stata trattenuta dalla Chiesa, per far parte del Nuovo Testamento canonico, uno degli editori del poema, il cardinale Tisserant, ha sottolineato «l'interesse che presenta per lo studio del cristianesimo primitivo un'opera di quell'epoca». [18]

L'originale è stato scritto in greco, come la maggior parte delle opere cristiane di quel periodo. Tuttavia del testo greco non sono stati ritrovati che dei brevi frammenti. La versione più continua è una traduzione in etiopico. Ma sono stati conservati frammenti abbastanza numerosi in latino e in slavonico. [19]

Nel corso del racconto di Isaia, la crocifissione del «Figlio di Dio» è menzionata due volte.

NOTE

[13] Espressione di COUCHOUD, Le mystère de Jésus, pag. 123. 

[14] Nella prima metà del VII° secolo prima dell'era cristiana.

[15] Analisi dello scritto in LOISY, La naissance du christianisme, pag. 38-39.

[16] In un articolo su L'apocalyptique chrétienne, nella Revue d'histoire et de littérature religieuses, 1922, pag. 228. L'Apocalisse è la «rivelazione» che sarebbe stata fatta a san Giovanni nell'isola di Patmos e di cui si tratterà più oltre.

[17] Vale a dire la metà del regno dell'imperatore romano Domiziano, alle misure di persecuzione del quale è forse fatta allusione in certi passi dello scritto. Quelle misure sembrano peraltro aver colpito soprattutto dei personaggi di alto rango, orientati verso il cristianesimo o il giudaismo, di cui l'imperatore temeva l'opposizione (si veda MARCEL SIMON, Verus Israël, Etude sur les relations entre chrétiens et juifs dans l'Empire romain (1948), pag. 126-128).

[18] Eugène TISSERANT, Ascension d'Isaïe. Traduzione, Introduzione e Note (Parigi, 1909), pag. 60. — Si veda più oltre Appendice I, pag. 246. — Su «la formazione del canone», si veda GUIGNEBERT, Le Christ, pag. 25-32.

[19] Antica lingua slava, restata la lingua liturgica del cristianesimo di rito ortodosso.

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