sabato 2 maggio 2020

La paternità di Dio



LA PATERNITÀ DI DIO

Innanzitutto, sembra — nonostante le apparenze — che il Cristo non abbia predicato la paternità di Dio; si tratta di uno stato secondario della fede. Così, si trovano nel vangelo di Matteo 44 passi dove Gesù parla di Dio come di suo Padre, ma questi passi si riducono a 4 nel vangelo di Marco che gli è precedente. L'espressione «mio Padre» non si trova in Marco, mentre lo si riscontra 16 volte in Matteo.

Per di più, in molti versi, Matteo scrive «Padre» quando il testo parallelo di Marco e di Luca omette questa parola o ne impiega un'altra; confrontare in particolare Matteo 5:45, 6:26, 10:20, 29, 12:50, 20:23, 26:29 con i versi corrispondenti degli altri sinottici.

È curioso, d'altra parte, vedere come «il Padre» sia stato aggiunto qua e là nelle epistole di Paolo, sia per essere posto al lato del Cristo-dio, sia per farlo sparire identificandolo a lui. Si dovrebbero esaminare da questa prospettiva i passi dove Dio è stato corretto in Dio Padre o Dio e il Padre (1 Corinzi 15:24; Romani 15:6; Colossesi 3:17, 1:13; Efesini 5:20) e quelli dove Dio diventa Dio il Padre (Giovanni 6:27; 1 Corinzi 8:6; Colossesi 1:12 e 2:2; Galati 1:1,3; 1 Tessalonicesi 1:1; Filippesi 2:11, ecc.).

 Ora, si osserverà che queste espressioni Dio e Padre e Dio Padre sono assenti dai vangeli e non si trovano che nelle epistole paoline, cioè laddove il significato dei testi doveva essere corretto conformemente all'evoluzione della fede.

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