martedì 7 aprile 2020

Le date della sua vita presunta



LE DATE DELLA SUA VITA PRESUNTA 

Le date che si sono potute estrarre dai vangeli sono tutte incerte e incompatibili.

Matteo (3:1) ci dice che Giovanni apparve «in quei giorni», il che è molto vago; se si tiene conto dei versi precedenti (2:13-23) che riferiscono in particolare la morte del re Erode, si può concludere che «in quei giorni» indicano gli anni 5 e 4 prima della nostra era.

Se Giovanni il Battista apparve allora già maggiorenne quando Gesù aveva appena un anno, vi era tra loro una grande differenza di età, venti anni o più.

I Cristiani, basandosi a torto su Luca (1:36), ritengono che Giovanni e Gesù nacquero a sei mesi di distanza l'uno dall'altro. Ma Matteo (11:12) sembra dire il contrario: 

«Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli soffre violenza ...» il che indica due epoche.

Si può quindi obiettare che l'espressione «in quei giorni» sia una banale formula di transizione che si incontra spesso; risposta pericolosa perché permetterebbe di affermare che non vi è alcun legame cronologico tra gli episodi associati l'uno all'altro da questo «filo» di transizione. Cosa che non può essere inesatta.

Luca sembra più preciso; in 2:1-3 egli data la sua espressione. «In quel tempo» ebbe luogo un censimento di tutta le terra sotto Quirinio, governatore della Siria, per questo fatto Giuseppe e Maria sarebbero andati a farsi registrare a Betlemme di Giudea, patria di Davide, e al suo arrivo, Maria avrebbe messo al mondo il suo primogenito. Ma sappiamo che a quell'epoca non si ebbe un censimento dell'impero romano. Se vi si ebbe uno in Giudea e in Samaria sotto Quirinio, governatore della Siria, questo fu nel 6-7 della nostra era.

Se, secondo Luca 3:1, la manifestazione di Giovanni il Battista si colloca nell'anno 15 del regno di Tiberio, ossia nel 29 della nostra era, [64] Gesù, nato nel 4 A.E.C. o nel 6 E.C., aveva 33 o 23 anni alla vigilia del suo battesimo. Luca aggiunge (3:23) che Gesù aveva circa 30 anni al momento dell'inizio del suo ministero; questo «circa» è piuttosto imbarazzante e questo «inizio» poteva avere avuto luogo molto tempo prima o dopo il suo battesimo.

Per contro, secondo Giovanni (8:56-57), gli ebrei notano che poco tempo prima del suo processo Gesù non aveva ancora cinquant'anni; questa tradizione era quella di Ireneo che definiva Pilato procuratore di Claudio (41-54), mentre altri Cristiani facevano morire Gesù a trent'anni sotto Tiberio (14-37). [65] Ammettendo l'ipotesi Luca-Ireneo, Gesù sarebbe nato nel 20 prima della nostra era se il suo battesimo ebbe luogo nel 29 sotto Tiberio. In compenso, se egli fosse nato nel 4 A.E.C. o nel 6 E.C. sarebbe morto verso il 45 o 55 al tempo di Claudio.

D'altra parte, Gesù è morto dopo Giovanni; ma costui sarebbe stato ucciso prima della disfatta di Antipa da parte del re nabateo Areta intorno al 36, il che presuppone la sua morte intorno al 34, e che corrisponde all'amministrazione di Pilato (26-36) e al pontificato di Caifa (18-36). Ma, in questo caso non si può ammettere che Gesù sia stato portato davanti al sommo sacerdote Anna, poiché l'attività di quest'ultimo si colloca durante gli anni 6-15.

Quando Gesù apparve, Erode Antipa esclamò (Marco 6:16): «È Giovanni risorto», il che collocherebbe l'incarnazione dell'anima di Giovanni nel corpo del Cristo nel 35 circa e la morte di Gesù nel 65 (a trent'anni) sotto Nerone, oppure negli anni 80-83 (ad appena cinquant'anni) sotto Domiziano. In ogni modo, Giovanni e Gesù non sarebbero stati contemporanei, non si sarebbero conosciuti se non per mezzo dell'anima che avevano in comune, e Gesù non avrebbe potuto manifestarsi al più presto che trent'anni dopo, intorno al 64, molto lontano dall'epoca di Pilato, di Caifa e di Erode.

Secondo Giovanni (2:20) sono trascorsi quarantasei anni tra l'inizio della costruzione del Tempio [66] e l'apparizione pubblica del Cristo, essendo il tempio in questo passo il simbolo del corpo del Cristo. Questo ci avvicina all'ipotesi di un Gesù che sarebbe morto prima di avere raggiunto la cinquantina e che si sarebbe manifestato alla fine dell'anno 20 prima della nostra era, anno che sarebbe quello della nascita di Gesù assimilato indirettamente all'angelo del Tempio.

I presbiteri dell'Asia collocavano la morte di Gesù al tempo di Claudio o addirittura nel 58 sotto Nerone, supponendo che egli fosse nato nel 9; altri datavano la crocifissione al 21 E.C.

In sintesi, Gesù ha potuto nascere nel 20 o nel 4 prima della nostra era, oppure nel 6 o 9 della nostra era, nel 28, nel 34, oppure in tutt'altra data. La sua morte può collocarsi una trentina o una cinquantina d'anni dopo la data scelta. Ma come scegliere?

Nessuno dei padri della Chiesa ha saputo esattamente a quale epoca avrebbe potuto esistere Gesù; questa constatazione sarebbe inimmaginabile se i vangeli non la confermassero. Secondo i nostri testi, Gesù è un grande nome; non è che questo.

Ignoriamo a maggior ragione in quale giorno dell'anno il Cristo sarebbe venuto al mondo. È all'inizio del IV° secolo soltanto che la data del 25 dicembre (quella del solstizio d'inverno) è stata lanciata per delle ragioni liturgiche. Si anticipò egualmente il 6 gennaio, il 28 marzo, il 18 o 19 aprile, il 29 maggio; il racconto di Luca che mostra i pastori che dormono sotto le stelle indicherebbe piuttosto la primavera o l'estate.

Lo pseudo-Ignazio scriveva intorno al 170 che la nascita e la morte del Cristo erano state ignorate da Satana, il che significa che il diavolo non aveva avuto alcuna conoscenza della nascita di Gesù. [67]

Quanto alla durata del ministero di Gesù, essa varia secondo i critici, da poche settimane o mesi ad un anno o a tre anni e mezzo. I Mandei credevano che il «Cristo romano» si fosse mostrato nel mondo per trent'anni.

I documenti cristiani sono incapaci di situare Gesù nella Storia.

NOTE

[64] Oppure nel 27-28.

[65] Senza dubbio Ireneo non aveva letto né il nostro Luca né il nostro Tacito.

[66] Si veda pag. 247-248 il passo sull'assimilazione di Gesù al Tempio.

[67] Efesini 19: «E rimase nascosta al principe di questo mondo la verginità di Maria e il parto di lei, allo stesso modo anche la morte del Signore...».

Nessun commento: