mercoledì 11 marzo 2020

Proteste contro l'assimilazione di Gesù al Cristo



PROTESTE CONTRO L'ASSIMILAZIONE DI GESÙ AL CRISTO

Quei tentativi al fine di identificare GESÙ al CRISTO provocarono per qualche tempo delle proteste. Gesù non diventò Cristo di colpo. I vangeli ci dicono che Gesù stesso non accettava questo titolo: «Ordinò severamente ai discepoli di non dire che egli era il Cristo» (Matteo 16:20; Marco 8:29), e egli raccomandò loro di non credere a coloro che si sarebbero fatti passare per tali. È dunque certo che l'equazione Gesù = Cristo non risale alle origini; è successiva al tempo in cui avrebbe vissuto uomo Gesù, successiva perfino ai racconti sulla sua Resurrezione.

Quando questa credenza apparve, molte persone la respinsero. Leggiamo in Giovanni 9:22 che se qualcuno riconosceva Gesù per Cristo, era espulso dalla sinagoga e che vi era divisione tra la folla (7:41). Coloro che credevano che il Cristo fosse un essere celeste e potente dissero nel vedere Gesù sulla croce: «Salvi se stesso, se è il Cristo!» (Luca 23:35).

Un intero partito — che doveva trionfare sotto il nome di «Grande Chiesa» — volle dimostrare che Gesù si identificava col Cristo. L'unica prova della sua affermazione consisteva nell'interpretare le Scritture (Atti 18:28) alla sua maniera. È così che si fece attestare da Paolo stesso (che non ne aveva saputo nulla) che «Gesù è il Cristo» (Atti 18:5). Giovanni l'evangelista ci confida candidamente che «queste cose sono state scritte, affinché crediate che Gesù è il Cristo» (20:31). E,  come va da sé, la 1° Epistola di Giovanni (2:22) tratta da «menzognero colui che nega che Gesù è il Cristo», il che dimostra che vi erano ancora degli increduli.

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