venerdì 27 marzo 2020

Il Cristo eterno



IL CRISTO ETERNO

Il IV° vangelo (8:58) riporta che Gesù rispose agli ebrei che gli domandavano la sua età: «Prima che Abramo fosse, Io sono». Questa piccola frase ha un'estrema importanza; Gesù non dice soltanto che egli esisteva prima di Abramo, ma aggiunge «Io sono», il che vuol dire «Io esisto ancora in questo tempo», ossia diciassette secoli dopo Abramo. Egli impiega la stessa espressione di Jahvé che disse: «Io sono colui che sono» il che significa eterno (o «colui che voi non conoscete e che non vi dà il suo nome»). Gesù aggiunge anche: «se infatti non credete che Io sono, morirete nei vostri peccati» (Giovanni 8:24). Non si può essere salvati se non si crede che Gesù è un dio eterno. Non ha età, è al di là delle età, egli non è un uomo.

In una preghiera a Dio, Gesù grida prima del suo arresto: «Padre, glorificami della gloria che avevo presso di te prima della creazione del mondo» (Giovanni 17:5). Colui che parla così, anche se è rappresentato sotto i tratti di un uomo, non ne è uno. Numerose citazioni del Nuovo Testamento attestano che Gesù è «proceduto dal Padre e venuto nel mondo» (Giovanni 16:28), che egli è stato «inviato da suo Padre per testimoniare la verità» (18:37). 

Per effettuare quella discesa dal cielo sulla terra egli ha dovuto «abbandonare la sua forma divina, prendere forma di schiavo e divenire simile a uomo» (Filippesi 2:6-8). Il suo corpo «era simile alla carne di peccato» (Romani 8:3) e, una volta sulla terra, Gesù non mancò di far notare ai suoi ascoltatori che essi «erano dal basso», ma che lui invece non era di questo mondo, che egli era «dall'alto» (Giovanni 8:23).

Delegato di suo Padre, si confondeva con lui: «Io e il Padre siamo uno», si dichiarava il Figlio del Dio vivente, si lasciava chiamare Signore, era una emanazione di Dio, e nel più antico dei nostri vangeli (Marco), appariva senza età; non gli si riconosceva allora una natività terrena. Quando si legge (Giovanni 3:13, Efesini 4:8-10): «Colui che è disceso, è lo stesso che è salito al cielo» ci vuole una bella immaginazione oppure una fede cieca per credere che si tratti di un uomo.

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