sabato 15 febbraio 2020

La Favola di Gesù Cristo — «La fonte gnostica»

(segue da qui)

La fonte gnostica

È egualmente impossibile specificare l'origine delle relazioni del cristianesimo con la Gnosi siriana, anche se l'esistenza di quelle relazioni è certa. Non soltanto il Nicola gnostico sarà legato dagli «Atti degli Apostoli» alla comunità cristiana di Antiochia, ma soprattutto il Marcione gnostico non avrebbe potuto farsi ricevere in una comunità cristiana e farvi ammettere le epistole di Paolo e il suo stesso vangelo, se il suo Cristo, emanazione del primo Eone gnostico, disceso dal cielo e che non subì che un supplizio simbolico, non fosse stato ancora in grado di essere confuso con quello che si adorava a Roma. Basilide non avrebbe potuto scrivere in Egitto un vangelo, destinato a raccontare l'apparente incarnazione di un Gesù senza nascita, e tuttavia ancora ammesso a Roma intorno al 160 quando Valentino ve lo introdusse, se il Gesù dei cristiani non fosse stato in qualche modo confuso con il Cristo gnostico. Fino alla rottura romana, cristiani e Gnostici non si limiteranno ad evolversi in parallelo: dei rapporti costanti avranno luogo, se non una totale confusione nelle comunità ancora disorganizzate e senza dottrina precisa. 

È significativo che troviamo ovunque la Gnosi alle fonti del cristianesimo: ad Antiochia con Nicola e con Simone, nelle epistole di Paolo, nell'Apocalisse (sotto forma di una condanna), poi in Egitto, ed infine nella stessa Roma con Marcione e Valentino. Sfortunatamente, è impossibile, anche in questo caso, risalire alle origini: ignoriamo quelle della Gnosi, così come quelle dell'Essenismo, e d'altronde la Gnosi non è una dottrina uniforme, è diversa e mutevole. Esisteva anche una Gnosi ebraica. [4]

NOTE

[4] Si veda DORESSE: «Les livres secrets des Gnostiques d'Egypte», pag. 361: «Gnose juive et Cabbale».

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