lunedì 17 febbraio 2020

La Favola di Gesù Cristo — «Il Messia ebraico»

(segue da qui)

Il Messia ebraico

Tuttavia, in Palestina, gli ebrei ortodossi, i farisei e soprattutto gli Zeloti, attendevano un Messia molto diverso. Attraverso le promesse dell'Antico Testamento, essi intravedevano un discendente di Davide, un re più grande di Salomone. 

Oppressi dall'occupante romano, gli Zeloti auspicavano il liberatore, che avrebbe dato agli ebrei, per mezzo di un miracolo militare, il dominio universale.

Ma essi sapevano, dall'analisi dei testi, che questo Messia non poteva tardare ad apparire, che il tempo era vicino: si poteva perfino calcolare la data della sua venuta. Nel 66, scoppiò la grande rivolta ebraica, ispirata da queste previsioni; un autore ebreo scrive nel bel mezzo della battaglia, nel 69, la visione anticipata della caduta di Roma e del trionfo sanguinoso dell'Inviato celeste. Ho detto come queste illusioni furono crudelmente infrante dalla disfatta.

Esse non furono però completamente distrutte, perché nel 132 ancora un nuovo Messia, Bar Kochba, riprenderà la lotta, in nome delle stesse promesse divine. Anche lui sarà vinto e il suo fallimento segnerà la fine delle speranze ebraiche. Allora, bisognerà proprio ammettere che si aveva visto giusto nel prevedere un Messia umile e sofferente, ad immagine del popolo ebreo ferito e asservito.

Eppure, la concezione del Messia trionfante non è estranea al cristianesimo: bisogna proprio ammettere che essa è penetrata almeno in alcuni ambienti precristiani, poiché ancora nel 95, lo pseudo-Giovanni rivolgerà a sette comunità dell'Asia Minore l'annuncio della prossima venuta del trionfatore, dell'imminente apparizione del Messia conquistatore.

Come questo messaggio sia stato ricevuto, noi l'ignoriamo. Ma quello che sappiamo è che si opponeva ad almeno un altro: l'autore cristiano dell'Apocalisse denuncia con forza la dottrina ingannevole dei Nicolaiti, e dobbiamo pensare che questo termine comprende tutta la dottrina di Antiochia. I Nicolaiti sono coloro che vogliono togliere al Messia la sua doppia natura esclusivamente ebraica e di re temporale, per farne un «Salvatore» universale alla maniera pagana: questo è, in breve, tutto il paolinismo in senso lato.

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