giovedì 16 gennaio 2020

La Favola di Gesù Cristo — «Scomparsa»

(segue da qui)

Scomparsa

Quel che ne è dell'esistenza e della natura di una comunità primitiva indipendente a Gerusalemme, il fatto brutale è che questa comunità non è la culla del cristianesimo, e che è scomparsa senza lasciare traccia.

«I discepoli galilei di Gesù... non sono stati dei missionari universali della fede in Gesù; non hanno fondato la Chiesa ellenico-cristiana; non sono stati i garanti della leggenda evangelica». [2]

Se la comunità di Gerusalemme aveva svolto, nelle origini cristiane, il ruolo di «casa madre», di fondatrice, è lei — e non Paolo — che dovremmo vedere dare le sue istruzioni alle altre comunità. Ora, non soltanto nessun testo proviene da Gerusalemme, ma nelle attribuzioni successive non ci si sognerà nemmeno di prestarglielo: non si attribuiranno a Pietro che due epistole insignificanti. Tutto avviene come se, nel II° secolo, gli autori cristiani ignorassero ancora l'esistenza della comunità primitiva di Gerusalemme, oppure l'avessero dimenticata.

Essenzialmente ebraica e di stretta osservanza, la comunità di Gerusalemme non fa propaganda esterna. A differenza delle comunità ebraiche della dispersione, respinge l'ammissione dei pagani. Si cercherà in seguito di far ammettere una spartizione del mondo tra essa e Paolo, al quale sarebbe stata riservata l'evangelizzazione dei gentili (una spartizione che rassomiglierebbe molto a quella del pâté di allodola fatto in parti uguali di allodola e cavallo: un'allodola e un cavallo). Ma questa è una visione tardiva delle cose: in origine, con Paolo, ciò che è evidente, è il conflitto. Paolo è un ebreo molto evoluto, lo riconosce; a Gerusalemme, egli non trova che degli ebrei (anche se si tratta di Esseni) ostili a qualsiasi espansione in ambiente gentile.

E poi, nel 70, la città di Gerusalemme è presa e distrutta, gli ebrei di Gerusalemme sono dispersi. Dove emigra la nostra comunità, se non è estinta completamente? Noi non ne sappiamo nulla! Si tenterà di trovarne qualche traccia presso alcuni «Ebionim», segnalati altrove: quello che è certo, è che non avrà più alcuna influenza, che non svolgerà più alcun ruolo.

Questo è un fatto importante: perfino se è esistita, la comunità primitiva di Gerusalemme è scomparsa senza lasciare traccia, non è all'origine del cristianesimo.

Giacomo è stato messo a morte a Gerusalemme. Cefa-Pietro se ne va «in un altro luogo»... Tutto questo è incoerente ed è con grande difficoltà che l'autore successivo della prima parte degli «Atti» tenterà di ricostruire un legame tra il cristianesimo e alcuni personaggi di cui ha custodito un ricordo vaghissimo, ma che non ha portato nulla alla nuova religione.

Inoltre, come ammette Daniel-Rops: «Se il cristianesimo li avesse ascoltati, sarebbe rimasto una minuscola setta ebraica». [3] Allora, dov'è la tradizione apostolica?

NOTE

[2] LOISY: «Les origines du Nouveau Testament».

[3] «L'église des apôtres et des martyrs», fine del capitolo I.

Nessun commento: