domenica 12 gennaio 2020

La Favola di Gesù Cristo — «Natura di questa comunità»

(segue da qui)

Natura di questa comunità

Ma erano già cristiani? Si hanno forte ragioni di dubitarne. Paolo non riconosce loro alcuna autorità, e li rimprovera al contrario, di predicare un altro Cristo rispetto al suo.  

Cosa sappiamo di questa piccola comunità, probabilmente molto poco numerosa? Negli «Atti degli Apostoli», li si rappresenta come pii ebrei: «E ogni giorno andavano assidui e concordi al tempio, tutti erano soliti stare insieme nel portico di Salomone» (Atti 5:12). Potrebbe esserci là un ricordo autentico.

Sappiamo anche che essi osservavano rigorosamente il sabato e tutte le prescrizioni rituali, digiunando due volte alla settimana, secondo il costume dei farisei.

Non soltanto questi sono degli ebrei devoti, ma se ne vantano, e Paolo sarà costretto a rispondere: «Sono Ebrei? Anch'io! Sono Israeliti? Anch'io! Sono stirpe di Abramo? Anch'io!» (2 Corinzi 11.22). Egli dovrà proclamarsi loro pari su questo terreno: «Noi che per nascita siamo Giudei e non pagani peccatori» (Galati 2:15). Accade dunque che la comunità di Gerusalemme insisteva sulle sue origini ebraiche, sul suo rispetto della tradizione ebraica: questo permette di cominciare a comprendere perché Giuseppe non la abbia distinta come dissidente, supponendo che lo fosse.

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