domenica 5 gennaio 2020

La Favola di Gesù Cristo — «Il Salmo 95»

(segue da qui)

Il Salmo 95

La data del 70 (presa di Gerusalemme) è imposta dalla storia. Bastava calcolare a ritroso da quella data e applicare il Salmo 95: «Io ho sopportato questo popolo per quaranta anni». Questo popolo (romano), gli ebrei non lo «sopportano» più dal 70: e 70 — 40 = 30. È quindi nel 30 (o, tenendo conto del cambiamento di calendario, nel 29/30) che si deve fissare la venuta dell'Inviato dall'alto.

L'anno 29/30, è il quindicesimo anno del regno dell'imperatore Tiberio. Non è quindi un fatto storico, ma un calcolo secondo una vaga profezia, che ha fatto fissare nel 15° anno di Tiberio l'«apparizione» di Gesù. Dapprima da Marcione, che lo fa discendere dal cielo in quella data, — poi dallo pseudo-Luca, che fissa nello stesso anno l'inizio del ministero di Gesù. La data del 29/30 è determinata da quel che si è verificato quaranta anni dopo.

Ci si ricorda allora vagamente che in quella data Ponzio Pilato era procuratore, e che fu spietato (Giuseppe e Filone ce lo confermano): cosa c'è di più naturale che attribuirgli le disgrazie del popolo ebraico... in attesa di trasferire più tardi questa responsabilità sul Sinedrio ? Ciò sarà tanto più facile in quanto il Sinedrio è stato sciolto nel 70; tuttavia lo pseudo-Giovanni, richiamandosi ancora ad una tradizione più antica, ignora la comparsa di Gesù davanti al tribunale ebraico, e attribuisce la sua morte al solo Pilato. Ed ecco come gli evangelisti scrivono la storia!

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