domenica 29 dicembre 2019

La Favola di Gesù Cristo — «La rivolta armata»

(segue da qui)

La rivolta armata

Per pervenire a questo risultato, era importante prima di tutto cacciare i Romani, sconfiggere gli eserciti romani. Per quanto stravagante ci appare oggi questo progetto, spiega la serie di rivolte armate che, dal 6 al 135, insanguineranno la Palestina e spingeranno i Romani a terribili rappresaglie. Un partito, quello degli «Zeloti» (che si potrebbero definire «combattenti della Resistenza»), incita alla lotta fino al trionfo finale predetto dai profeti. [4] Flavio Giuseppe accusa questo partito di aver causato molto male al popolo ebraico, e questo è probabilmente vero. Ma cosa si poteva obiettare a questi esaltati il cui ardore era sostenuto dall'idea che Dio non poteva aver mentito, che quel che era predetto doveva necessariamente accadere, che bastava ribellarsi e che Dio avrebbe preso in mano le vie del trionfo ?

Ho segnalato che nell'anno 7, al momento del censimento, un certo Giuda di Galilea aveva preso il comando della rivolta: il pagamento della tributo a Cesare era il segno della servitù, e Giuda non poteva tollerare che il popolo ebraico vi si sottomettesse; aiutato dal fariseo Sadoc, ci dice Giuseppe, incitò alla rivolta e provocò gravi disordini, prima di essere ucciso. Sotto Tiberio, e ai tempi di Ponzio Pilato, un uomo si presentò come un nuovo Giosuè (Gesù) e armò un gruppo numeroso che portò a cercare un tesoro nascosto da Mosè. Sotto l'imperatore Claudio, un certo Teuda invitò la folla a seguirlo sulle rive del fiume Giordano, che egli pretendeva di attraversare a piedi asciutti, come il mar Rosso. Più tardi un Egiziano radunò 30.000 persone sul monte degli Ulivi, promettendo di far crollare le mura di Gerusalemme come quelle di Gerico. È Flavio Giuseppe che ci racconta la storia di tutti questi esaltati, ma il loro stesso successo prova che l'idea della liberazione era nell'aria. Purtroppo per loro, si scontrarono con la repressione spietata da parte dei procuratori. 

Poi ci fu la grande guerra del 67-70, che tenne in scacco gli eserciti romani per tre anni, prima di culminare nel disastro della presa di Gerusalemme da parte di Tito. Più tardi ancora, ci fu l'ultima rivolta di Bar-Kochba (132-135). Menahem nel 67, Bar-Kochba nel 132 si presentavano come il Messia predetto dalle Scritture. Ogni volta, i Romani dovettero fare grandi sforzi per sottomettere gli ebrei, ai quali non si poteva negare il coraggio, in mancanza di chiaroveggenza. Quanto questo coraggio doveva essere sostenuto dalle promesse divine delle Scritture!

NOTE

[4] Beninteso la rivolta ha anche altre cause: miseria del popolo sfruttato dai Romani, dai sacerdoti, dalle autorità pubbliche che collaboravano con l'occupante e ne traevano profitto; sussulto religioso contro l'invasione del paganesimo, ecc...

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