mercoledì 20 novembre 2019

La Favola di Gesù Cristo — «I monarchiani»

(segue da qui)

I monarchiani

Al tempo del vescovo Zefirino (196-217), vediamo fiorire a Roma una nuova dottrina, del tutto opposta: laddove la Gnosi frammenta il mondo divino, essa tende a ristabilire l'unità di Dio. Ora, se il Cristo è dio, ciò ne fa due, con il Padre: è uno di troppo. O Cristo non è dio, oppure, se egli è Dio, è uno solo con il Padre e non ha potuto incarnarsi né morire. Quei sillogismi irritavano molto Tertulliano, ma Ippolito ci informa che il vescovo Zefirino, analfabeta e di mente ottusa, non era in grado di comprenderli. 

Non avrei menzionato questa dottrina tardiva, se i suoi autori non si fossero riallacciati ad un certo Noeto di Smirne, che sarebbe vissuto verso la fine del II° secolo: è il suo discepolo Epigone che avrebbe portato la dottrina a Roma, dove fu ripresa da Prassea. Se quella tradizione è corretta, ecco ancora qualcuno che, molto prima dei nostri vangeli, non ammetteva l'esistenza terrena e la morte di Gesù.

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