sabato 9 novembre 2019

La Favola di Gesù Cristo — «Gli autori del supplizio»

(segue da qui)

Gli autori del supplizio

Da chi Gesù sarebbe stato appeso al legno? Secondo i racconti evangelici, dai soldati romani, con la complicità dei sacerdoti ebrei. Ma quella versione è molto tardiva, e i testi precedenti ci rivelano tutt'altro aspetto del problema.

Abbiamo appena visto che ne «L'Ascensione di Isaia», è l'Arconte di questo mondo che avrebbe ucciso Gesù: ciò concorda con Paolo, che attribuisce a sua volta il supplizio del Cristo agli «Arconti». L'espressione è abbastanza comune nei testi cristiani primitivi: vi designa sempre una potenza soprannaturale, mai un essere reale. La nostra traduzione «Principi di questo mondo» ne ignora e deforma il senso: gli Arconti, sono le divinità inferiori che presiedono in particolare alla marcia dei pianeti. Per Marcione e gli gnostici, questi sono degli esseri malvagi, e si comprende che la versione attuale delle epistole di Paolo li confonde con i demoni. Quando Paolo scrive: «Noi predichiamo la Sapienza di Dio... che nessuno degli Arconti di questo mondo ha conosciuta, perché, se l'avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso (messo a supplizio) il Signore della gloria» (1 Corinzi 2:7), gli Arconti di questo mondo non possono essere dei principi terrestri che non avevano alcun modo di conoscere la Sapienza di Dio prima che essa fosse rivelata. Questo testo è d'altronde del tutto gnostico, se non altro per l'allusione alla Sapienza (Sophia) divina. Secondo Paolo, il Cristo è stato torturato da delle potenze soprannaturali: si tratta, dice Loisy, degli «spiriti che presiedono ai destini del nostro mondo inferiore». Ritroviamo la stessa idea nello pseudo-Giovanni.

Una sola volta l'espressione è applicata ad un essere vivente, a Giuda che tradì, poiché egli è allora posseduto dal demonio: «Io non parlerò più con voi per molto, perché l'Arconte di questo mondo viene» (Giovanni 14:30).

Quindi all'origine, il Cristo è stato torturato dagli Arconti che sono delle divinità malvagie. Ma presto emergerà l'idea che l'azione di quelle divinità ha potuto esercitarsi tramite degli agenti terreni (sacerdoti ebrei o autorità romane, non importa se si tratta solo di esecutori). È molto significativo che quell'intervento sia segnalato molto più tardi, e possiamo seguire l'evoluzione dell'idea:

— nell'Apocalisse, è solo il Drago che perseguita il figlio della Vergine celeste;

— in Paolo, sono gli Arconti coloro che «crocifiggono» (o mettono a supplizio) Gesù;

— nel II° secolo, Marcione riprenderà l'idea, ma farà delle autorità terrene gli agenti esecutivi degli Arconti;

— nello pseudo-Marco, infine, non si hanno più Arconti.

Così, il simbolo si è mutato in fatto. Questa evoluzione è caratteristica: sempre, nella storia di Gesù, si passa dall'allegoria (e da un'allegoria sempre meno compresa) ad un fatto che si afferma con il tempo.

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