mercoledì 7 agosto 2019

La Favola di Gesù Cristo — «L'influenza dell'educazione»

(segue da qui)


L'influenza dell'educazione

Oltre all'indifferenza del pubblico, è necessario vincere una difficoltà più grande. Un sacco di lettori di questo piccolo libro saranno, lo spero,  liberati da una fede nella divinità di Gesù; ma non sarà affatto meno difficile farli ammettere che l'uomo stesso non era mai esistito: ciò sembrerà loro un paradosso, perché, senza nemmeno che se ne rendano conto, restano prigionieri di un'educazione cristiana e di leggende apprese durante la loro infanzia.

La Chiesa lo sa bene, ed è per questo che rivendica con così tanta energia l'educazione dei bambini piccoli: quando si è così impregnato il subconscio di certe formule, di certe routine di pensiero, l'uomo ha molte difficoltà a liberarsene, soprattutto perché spesso ignora fino a qual punto sia intossicato. La liberazione del pensiero esige un grande sforzo personale.

Perfino i razionalisti, che si credevano liberi da ogni influenza, son rimasti in parte prigionieri della loro educazione cristiana: hanno continuato ad ammettere, senza verificarlo, che i vangeli sono stati scritti nel primo secolo della nostra era; hanno considerato come «evidente» l'esistenza di Gesù e non hanno mai ritenuto necessario indagare sugli argomenti che si possono opporle. 

Ora, nella storia come nelle altre scienze, non ci sono prove. Era da lungo tempo evidente che il sole ruotava attorno alla terra, che non potevano esserci antipodi dove gli abitanti sarebbero stati con la testa capovolta, che l'uomo era il centro e il punto culminante di una creazione organizzata a suo beneficio; il progresso dell'astronomia, della geologia e della paleontologia hanno distrutto queste cosiddette evidenze. Avviene lo stesso nella storia: si mette in dubbio l'esistenza della guerra di Troia, le origini di Roma; si scopre a Sumer l'origine di certi temi biblici (diluvio, torre di Babele). È necessario parimenti scartare l'idea di un'esistenza evidente di Gesù, che le ricerche storiche mettono in discussione, come io mi sforzerò di dimostrare.

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