lunedì 28 luglio 2025

Thomas Whittaker: LE ORIGINI DEL CRISTIANESIMO — La Relazione tra Paolo e i Corinzi

 (segue da qui)


La Relazione tra Paolo e i Corinzi. 

Volgendo la nostra attenzione su certi passi, potremmo dire che l'Apostolo sia in ottimi rapporti con la comunità da lui fondata. Ma come mai, allora, si è resa necessaria una difesa così veemente della sua persona e della sua opera? Cosa è accaduto nel frattempo? Non ce lo viene detto, e non ne sappiamo di più per aver letto l'Epistola. Perché deve rammentare ai suoi lettori l'eccellenza della sua vita e la sua conversazione in mezzo a loro (1:12), e distinguersi dai molti che operano in modo corrotto (οἱ πολλοὶ καπηλεύοντες τὸν λόγον τοῦ θεοῦ, 2:17)? Non sanno forse chi è? Che, per esempio, lui non predica sé stesso ma Gesù Cristo (4:5)? [1] Essi hanno dato una piena dimostrazione del loro dolore per ciò che hanno fatto di male. L'Apostolo è soddisfatto e si sforza di consolarli nel loro pentimento; eppure non si affretta dalla Macedonia a raggiungere i suoi figli spirituali erranti e ora pentiti, ma scrive loro una lettera contenente alcuni dei passi più taglienti di rimprovero che siano mai usciti dalla sua penna. Ma ora le parti sono invertite. È lui che li ha addolorati, anche se con le migliori intenzioni. Allo stesso tempo, egli comunica loro che non prenderà nulla da loro, anche se ha preso da altri per rendere loro servizio (11:7-12, 12:13-18). E l'intera apologia è per la loro edificazione (12:19, 13:10)! Lo capisca chi può. 

Non ci si può formare una prospettiva precisa delle relazioni in questione se ci accontentiamo di una selezione arbitraria di singoli aspetti ignorando completamente tutto il resto. Se mettiamo insieme equamente tutto ciò che l'Epistola ci presenta, non possiamo rappresentare a noi stessi se non confusamente né la relazione dei Corinzi con Paolo né di Paolo con i Corinzi. E questo carattere incerto dell'immagine ricavata dal tutto non è dovuto al nostro essere informati in modo imperfetto su particolari che si stagliavano chiari agli occhi dello scrittore e dei lettori, ma al conflitto reciproco dei particolari stessi.

NOTE

[1] Altrove si nota una contraddizione in questo versetto, indice di manipolazione: “Noi non predichiamo noi stessi....ma noi stessi'”, ecc. 

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