lunedì 21 luglio 2025

Thomas Whittaker: LE ORIGINI DEL CRISTIANESIMO — CARATTERE — UNITÀ — COMPOSIZIONE

 (segue da qui)


 LA SECONDA EPISTOLA

1. CARATTERE — UNITÀ — COMPOSIZIONE. 

Al pari della prima epistola, anche la seconda fu intesa indubbiamente a essere presa per una lettera; ma anche in questo caso troviamo che la forma non è in armonia con la realtà. Due persone sono menzionate come gli scrittori — ossia Paolo e Timoteo — e la prima persona plurale è usata frequentemente. “Paolo”, però, non prende ciò seriamente, come appare dal suo continuo ricorrere alla prima persona singolare; e in 1:19 parla di Timoteo come se fosse del tutto estraneo alla corrispondenza. Ancora una volta c'è il duplice indirizzo ai Corinzi (1:1, 6:11, cfr. 1:23) e a tutti i santi che sono in tutta l'Acaia (1:1, cfr. 9:2, 11:10). La corrispondente duplicità di carattere è conservata per tutto il tempo, come nel caso della prima Epistola. Molte cose sembrano riferirsi alle circostanze speciali di una comunità particolare; eppure, nel complesso, l'impressione è che stiamo leggendo un piccolo trattato, un libro in forma di lettera — non una lettera nel senso comune, destinata a una particolare cerchia di lettori. Il suo carattere composito è stato percepito fin dai tempi di Semler (1776), ma dobbiamo guardarci dall'esagerarlo. L'Epistola non è una mera raccolta di frammenti — genuini o meno — ma ha un'innegabile unità relativa. Lo stile è completamente “paolino”. Nulla di importante nella composizione è di origine estranea. Nulla, cioè, è contrassegnato da un'impronta diversa da quella dei gruppi paolini. La maniera è immediatamente distinguibile da quella del quarto Evangelista, per esempio, o di Giacomo, o di Clemente. E si possono trovare punti di contatto tra frasi successive e frasi precedenti. L'insieme, infatti, assomiglia molto a una selva priva di sentieri, al cui confronto la prima Epistola sembra un parco ben ordinato (come dice Schmiedel); eppure la confusione non è assoluta. C'è una certa sequenza generale. Dopo l'apertura (1:1-2) vi seguono tre parti dedicate ad argomenti distinti e una conclusione (13:11-13). La prima parte (1:3-7:16) è un resoconto — e una difesa — di Paolo e della sua opera in vista dei rapporti che tiene coi lettori di Corinto. Lo scopo della seconda parte (8-9) è di promuovere una colletta per i santi. La terza (10-13:10) impugna la causa dell'apostolo contro i suoi avversari. E in alquanto maggior dettaglio è possibile dare un'esposizione ordinata del flusso di pensiero. Allo stesso tempo, i segni del processo tramite cui l'Epistola è stata messa insieme sono innumerevoli. 

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