martedì 26 dicembre 2023

La Truffa di Gesù (VI)

 

CAPITOLO 6: TRARRE UN BILANCIO, GUARDARE AVANTI

“Infatti non siamo andati dietro a miti abilmente escogitati quando vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta di nostro Signore Gesù Cristo...”

— 2 Pietro 1:16

“Io sto dicendo la verità in Cristo, io non sto mentendo...”

— Paolo, Romani 9:1

“Quanto alle cose che vi scrivo, ecco, davanti a Dio io non mento!”

— Paolo, Galati 1:20

A questo punto, tracciamo un bilancio, riassumendo brevemente i fatti centrali. La più antica Bibbia esistente risale all'anno 350; man mano che ci muoviamo indietro nel tempo, la nostra fiducia nel testo effettivo diminuisce significativamente — alcune parti sono molto più incerte di altre. Il consenso degli esperti è che i quattro Vangeli risalgano agli anni 70-95 E.C. e le lettere di Paolo al 50-70 E.C. Paolo, gli autori dei Vangeli, Gesù, Giuseppe, la Vergine Maria e tutti i dodici apostoli erano ebrei. Molti ebrei avevano opposto resistenza attiva e passiva a Roma praticamente dall'inizio della dominazione nel 63 A. E. C. Tra gli anni zero e il 93 E.C. non abbiamo assolutamente alcuna prova indipendente, corroborante di cose come la stella di Betlemme, nessuna dei 36 miracoli di Gesù, nessuna dei miracoli degli apostoli o di qualsiasi altro evento specifico cristiano descritto nel Nuovo Testamento. Il breve riferimento di Giuseppe nel 93 è la prima conferma indipendente della mera esistenza di un movimento cristiano, seguito da Tacito e da Plinio intorno all'anno 115.


Quattro Tesi 

Allora come possiamo spiegare le apparenti discrepanze e incoerenze? Ho considerato diversi approcci a questa situazione nel corso di questo libro. Permettimi di riassumerli, esprimendoli in termini di quattro possibili teorie, ciascuna con una risposta diversa ai numerosi problemi che affrontiamo. La prima è la storia convenzionale: 

1) Tesi biblica: Gesù fu il Figlio di Dio operatore di miracoli che venne sulla terra per salvare l'umanità. Il racconto biblico della sua vita è in gran parte o del tutto corretto così com'è scritto. 

Secondo questa tesi, la ragione per cui non abbiamo prove contemporanee di Gesù è che (a) esse furono distrutte dai Romani, oppure (b) furono accidentalmente perse nella Storia. Il racconto di Paolo è vero perché egli incontrò personalmente alcuni degli apostoli. Due degli scrittori dei Vangeli furono apostoli (Matteo e Giovanni), e gli altri due furono stretti colleghi degli apostoli, e così  essi possono essere tutti creduti. Paolo e i suoi compagni ebrei non avevano alcun intento malevolo di sorta; si furono convertiti sinceramente al cristianesimo e cercarono disinteressatamente di portare la Buona Novella a tutta l'umanità. 

La grande maggioranza degli scettici su Gesù, quelli menzionati nel primo capitolo, sembrano adottare una variante della Tesi miticista: 

2) Tesi Miticista: Gesù fu un personaggio interamente fabbricato, basato su antichi miti-archetipi. La sua storia fu creata di sana pianta da Paolo, dagli scrittori dei Vangeli oppure da altre figure successive, allo scopo di promuovere una religione e una chiesa che potesse in qualche modo giovare loro personalmente. I problemi di prove e di cronologia puntano tutti, a detta loro, ad un uomo mitico interamente costruito, ad un Gesù divino, che attinse al subconscio umano facendo leva su archetipi classici. Le motivazioni di Paolo (o di chiunque altro) sono o sconosciute oppure, presumibilmente, furono il desiderio di autoglorificazione e di potere ponendosi al centro di una nuova religione. Per questo rischiarono persecuzione e morte. 

Io ho argomentato per qualcos'altro: 

3) Tesi dell'Antagonismo: Gesù fu una persona storica, ma non il Figlio di Dio. La sua storia è un'elaborazione fantasiosa di pochi granelli di verità, creata da Paolo e dai suoi amici, allo scopo di creare un'ideologia anti-romana volta a corrompere e confondere le masse e quindi a sovvertire l'impero. 

La mia tesi affronta la questione del movente, cosa che è completamente mancante agli altri scettici. Ho mostrato come gli ebrei nutrissero un odio profondo per le masse gentili e per i Romani in particolare, e così come individui avrebbero fatto qualsiasi cosa — compresa la menzogna, e anche sottoporsi a rischio mortale — per favorire il popolo ebraico. I miticisti e gli altri scettici non hanno una buona spiegazione del movente; la mera ricerca di un guadagno personale è altamente dubbia. Le scarse probabilità di successo, combinate all'alto rischio di imprigionamento e/o di esecuzione, avrebbero più che annullato ogni nebuloso vantaggio previsto. 

Ma ci sono altre possibilità, alcune meno perniciose di un'analisi miticista o antagonista. Per esempio, che cosa se Gesù fosse solo una figura storica, ma le sue gesta fossero state abbellite nel tempo, acquisendo infine uno status leggendario e persino divino? E che cosa se qualcuno, avendo udito queste storie incredibili, avesse deciso — con tutte le buone intenzioni — di documentarle? Possiamo chiamarla la Tesi della Diceria: 

4) Tesi della Diceria: Le storie di un uomo eccezionale ma mortale, un Gesù storico, vennero ingigantite e abbellite nel tempo attraverso le rievocazioni orali. Dopo circa 40 anni, “Marco” sentì le storie, vi credette innocentemente e le riportò come verità letterale. Ciò accadde di nuovo, dopo 50 anni, a “Matteo” e a “Luca”, e di nuovo dopo 60 anni a “Giovanni”. 

Ciò è possibile in teoria, ma altamente improbabile. Anche nei tempi antichi la gente non era idiota. Come poteva un Marco accettare, senza alcuna prova o conferma apparente, racconti così fantastici? E accettarli così completamente da riportarli come verità fattuale, come eventi reali e concreti? E poi come poteva accadere la stessa cosa altre tre volte, a tre individui diversi? 

Inoltre, la Tesi della Diceria non può spiegare Paolo. Egli fu fin troppo vicino ad eventi reali per aver creduto innocentemente a queste storie, che in ogni caso non avrebbero potuto diventare così incredibilmente esagerate nel giro di pochi anni. Paolo fu un uomo astuto; poté davvero essersi innamorato così tanto di un racconto fasullo di un messia ebreo, da dedicare la sua vita a diffonderla? Sembra altamente dubbio, come minimo. 

Ci sono altre tesi possibili? Forse, ma non sono al corrente di altre opzioni plausibili. Penso che si debba optare per una di queste quattro. 

Tra queste possibilità, penso sia chiaro che la Tesi Biblica è semplicemente insostenibile; i problemi di prove e di cronologia dimostrano congiuntamente che la vita miracolosa di un Gesù divino è un'impossibilità pratica. La Tesi Miticista è possibile, ma ha un grande difetto, precisamente la mancanza di un motivo sufficiente. La Tesi della Diceria presuppone che Paolo e gli autori dei Vangeli fossero degli idioti creduloni che non seppero distinguere il fatto dalla finzione; ma da quel poco che possiamo discernere, ciò sembra molto improbabile. La Tesi dell'Antagonismo è di gran lunga l'analisi più credibile. Essa tiene conto al meglio di tutti i fatti noti e identifica un motivo reale e basato sui fatti per l'intera costruzione. Tutti i segni puntano ad un Gesù Truffa. 


Criticare l'Antagonismo 

Così, quale è la replica alla Tesi dell'Antagonismo? Gli elementi di base sono stati in circolazione da oltre un secolo. Ovviamente era già stata considerata prima e apparentemente respinta, siccome nessuno dei recenti scettici su Gesù la difende. Cosa direbbero in risposta, per contestare quella tesi? 

In realtà ho sollevato questa domanda ad un numero di esperti, proprio per poter valutare la forza della tesi. Menziono i loro commenti e poi offro le mie risposte. 

“Non è chiaro se tutti gli autori dei vangeli, a parte Matteo, fossero ebrei. Giovanni certamente non lo fu”. 

Come ho già replicato in precedenza, il Vangelo di Marco fu scritto per un pubblico gentile e così assume l'aspetto superficiale di un'opera gentile. C'è un forte consenso sul fatto che Marco stesso fosse ebreo. Gli ampi riferimenti all'Antico Testamento in tutti e quattro i Vangeli depongono fortemente a favore di una paternità ebraica. Non ci sono prove concrete che Luca fosse un gentile, salvo il suo nome, ma come sappiamo da Paolo, non fu insolito per gli ebrei passare a nomi gentili. Le sparse dichiarazioni anti-ebraiche in tutti i Vangeli — soprattutto in Giovanni — riflettono più una battaglia interna ebraica sull'ideologia che un attacco esterno gentile. Paolo è chiaramente e ovviamente ebreo, anche se alcuni scettici, come Robert Price, sostengono che le lettere non furono neppure scritte da un “Paolo”, ma da un cristiano gentile molto più recente, come Marcione. Questa è un'opinione davvero marginale, ma anche se fosse vera, essa non compromette la mia tesi; sposta solo la priorità della truffa ai Vangeli. Le lettere diventano allora semplicemente una “giustificazione” aggiunta tardivamente, anch'essa fraudolenta, da parte di qualche Gentile ingannato. 

“Tu stai facendo delle grossolane generalizzazioni. Non tutti gli ebrei si opposero a Roma e non tutti gli scrittori e i personaggi del Nuovo Testamento sono necessariamente ebrei”.

Sul primo punto, naturalmente, come ho dichiarato, molti ebrei si adeguarono al dominio romano. Probabilmente una grande maggioranza lo accettò, anche se con riluttanza. Ma l'élite ebraica era sicuramente indignata, e ci fu certamente una minoranza sostanziale di Zeloti e di altri violentemente opposta. La mia tesi non richiede che tutti o anche solo la maggior parte degli ebrei si opponessero a Roma, ma solo che una piccola banda — Paolo e amici — lo facesse e agisse per quel motivo. Relativamente agli scrittori del Nuovo Testamento, ciò è trattato sopra. Relativamente ai personaggi della storia — Gesù, Maria, Giuseppe, e altri — possiamo solo basarci sulle parole scritte, e il testo è conclusivo: erano tutti ebrei.

Un collega esperto ha elencato una serie di problemi specifici per qualsiasi teoria della truffa: 

  • Necessita un movente. Discusso sopra. Il movente è la vendetta contro Roma e un tentativo di intaccare il suo sostegno confondendo e corrompendo le masse. 
  • I Vangeli sono “radicati nella Storia”. Naturalmente, in quanto truffatori intelligenti, gli autori avrebbero incluso quante più informazioni fattuali possibili, al fine di aumentare la rispettabilità del documento. Ma non così tante da permettere a qualcuno di scoprire facilmente la falsità. 
  • I Vangeli contengono materiale “autolesionista”, come discepoli codardi e donne al sepolcro, e numerose incongruenze, che non si sarebbero verificate in una truffa. Dato che abbiamo avuto truffatori semi-indipendenti — Paolo, Marco che operò dopo la sua morte, Matteo e Luca che operarono in evidente disaccordo — non è affatto sorprendente che alcuni abbiano incorporato trame che sarebbero state contraddette dagli altri. Anzi, è quasi inevitabile. 
  • La descrizione di Gesù come Messia confligge con le aspettative ebraiche dell'epoca. Certo, ed ecco perché la maggioranza dei Farisei si oppose alla banda di Paolo. Paolo non architettò il suo imbroglio per gli ebrei; ma esso fu solo per il “beneficio” dei gentili creduloni. [74
  • I Vangeli includono materiale che avrebbe potuto essere falsificato da oppositori. È vero, se qualcuno avesse il tempo, il denaro e l'energia per rintracciare tutti i possibili testimoni e visitare tutti i luoghi rilevanti. Ma generalmente essi si svolsero in luoghi oscuri (a parte gli eventi di Gerusalemme). Avevano un nucleo verificabile: un Gesù storico con una crocifissione reale. E non furono ampiamente diffusi per anni o decenni dopo i presunti eventi. Chi si sarebbe disturbato a confutare i miracoli, per esempio, a quel punto? Paolo e compagnia sapevano che la loro menzogna era assicurata. 
  • Non ci sono antichi oppositori del cristianesimo che sostengano che Gesù fosse una truffa. Generalmente è vero, ma probabilmente perché la storia possedette un nucleo vero e verificabile: il Gesù storico. Allora perché gli antichi critici non dissero semplicemente che i miracoli fossero fabbricati? Non avrebbero avuto alcuna base per fare una simile affermazione, data la natura dei miracoli e la scarsità di prove fisiche disponibili a scrittori, ad esempio, del 300 o del 400, o comunque di qualsiasi epoca precedente all'era scientifica moderna. 
  • Ci sono requisiti enormi da colmare per ogni teoria della truffa! Requisiti soddisfatti! 

C'è un'altra risposta popolare che ha bisogno di essere affrontata: Chi morirebbe per una menzogna? Cioè, perché Paolo e gli altri avrebbero dovuto subire persecuzioni, vessazioni, rischi di imprigionamento o di morte per la loro truffa? Penso che ci sia una risposta chiara in questo caso: in quanto ebrei, essi erano già tutti sotto persecuzione dai Romani. In quanto ebrei estremisti, fanatici, erano disposti a fare qualsiasi cosa e a subire qualsiasi punizione pur di aiutare “Israele”. E quanto più il loro movimento nascente sembrava prendere piede, tanto più sarebbero stati disposti a proseguirlo. I gentili fanno fatica a capirlo, ma gli ebrei, al pari degli estremisti arabi e musulmani, sono piuttosto disposti a morire per la loro causa. Riguardo in particolare all'idea che Gesù fosse uno zelota rivoluzionario piuttosto che un Figlio di Dio, gli apologeti cristiani hanno un'altra pronta risposta: “Quella è una tesi vecchia e screditata, avanzata da personaggi come S. G. F. Brandon negli anni 60. Nessuno accetta più quell'idea”. [75] 

Vale la pena di esaminarla un attimo. Samuel George Frederick Brandon  è stato un professore britannico di religione che morì nel 1971. Nei suoi libri Gesù e gli Zeloti (1967) e Il Processo di Gesù (1968) ha effettivamente sostenuto che Gesù fosse uno zelota. Ha fatto certamente alcune osservazioni che sono coerenti con la mia tesi dell'antagonismo. Ha giustamente compreso che l'obiettivo principale dei giudeo-cristiani  fosse “la restaurazione della libertà e della sovranità di Israele” e che, pertanto, essi sarebbero stati “istintivamente ostili ai gentili” che volessero unirsi alla Chiesa. [76] Più avanti nota correttamente che “il fine che quel “vangelo” [dei giudeo-cristiani] aveva in vista, ossia la vendetta di Israele, implicò sia un rovesciamento di Roma che la punizione dei gentili”. [77È proprio così, ma non considera mai la possibilità che gli ebrei mentissero attivamente proprio allo scopo di ingannare i detestati gentili, come mezzo per rovesciare Roma. 

A metà di Gesù e gli Zeloti, Brandon offre una spiegazione concisa del perché la tesi della “rivoluzione” — precorritrice dell'antagonismo — non sia oggi ben accolta: 

Il solo pensiero che i cristiani ebrei potessero dare il proprio appoggio alla resistenza violenta contro i Romani provoca oggi un istintivo rifiuto nella mente di molte persone, assuefatte come sono all'ormai secolare tradizione secondo la quale i primi discepoli furono uomini quieti e non violenti, se non addirittura pacifisti. Ma, quando la si analizza, si scopre che questa tradizione non si basa su alcuna testimonianza chiara e irrefutabile del Nuovo Testamento. ... Si possono produrre anche altri passi che dimostrano un atteggiamento opposto, come “Io non sono venuto a portarvi la pace, ma una spada”...  [78

Nell'altro suo libro Brandon continua a sviluppare la prospettiva rivoluzionaria: “L'attività di Gesù a Gerusalemme coincise con una insurrezione nella quale i Romani furono direttamente coinvolti”. [79] E ancora più avanti aggiunge: “La Giudea era in agitazione a causa del naturale risentimento ebraico contro il giogo romano e delle attività degli Zeloti”. [80] Ma anche con tutti questi riconoscimenti, Brandon ancora una volta non considera mai la possibilità che gli ebrei mentissero per promuovere la loro causa — e questo cambia tutto. 

Nella sua analisi di Brandon, Price colpisce nel segno, spiegando dove ha sbagliato: “Secondo l'ipotesi di Brandon, il cristianesimo si è trasformato da un movimento rivoluzionario fallito... in una comunità di fede quietista e accomodante nei confronti di Roma, e cercò disperatamente di nascondere le proprie ormai ripudiate radici antiromane”. [81] Ma la convergenza delle prove non supporta quella tesi. Non c'è ragione per cui gli ebrei militanti avrebbero rinunciato; piuttosto, cambiarono direzione. La migliore difesa di Brandon è che l'ultimo Vangelo, Giovanni, abbandona invero quasi del tutto ogni discorso di rivoluzione, come ho notato in precedenza. Ma questo è meglio attribuirlo al nuovo pubblico, più intellettuale, di Giovanni, piuttosto che a una totale rassegnazione da parte della cricca. 

Il punto principale, tuttavia, è che gli apologeti non riescono mai a spiegare in che modo esattamente la tesi Zelota sia stata “screditata”. E non possono. Possono indicare il detto di Gesù “ama il tuo prossimo” e “porgi l'altra guancia”, ma questo è tutto.


Alcune Domande Risposte

Mi si dia un momento per rispondere a una serie di domande che possono sorgere a questo punto, alcune delle quali sono già state trattate, altre no. 

Domanda: “Ok, come cristiano ho letto e assorbito tutto il tuo scioccante messaggio. Cosa dovrei fare a proposito di tutto questo?”

Risposta: Per prima cosa, cerca di confermare il più possibile le prove citate qui. Controlla le mie citazioni, tira fuori la tua Bibbia e conferma i passi che cito. Accertati che ti abbia presentato una storia vera. Poi, vai dai capi della tua chiesa locale e confrontali con le prove (o con la loro mancanza). La loro risposta confermerà tutto ciò che hai bisogno di sapere. Dopodiché, chiarisci loro che siete stati truffati. Dì loro che vuoi indietro i tuoi soldi. E il tuo tempo. E la tua vita — tutto ciò che hai investito e perso nella più famosa truffa della Storia.

Domanda: “Un sacco di cristiani non prendono la Bibbia alla lettera. Per loro, i miracoli e tutto il resto sono solo storie intese a dare lezioni di moralità. Non credono davvero che accaddero. Allora perché non è ok accettare questa sorta di cristianesimo “minimalista”?” 

Risposta: Se ammetti che i miracoli non sono reali, come fai a sapere che il resto non è reale? Dove possiamo tracciare il confine tra fatto e finzione? Non abbiamo quasi nessuna ragione per credere che tutto ciò sia reale. Il miracolo più importante di tutti fu la resurrezione: pure quella fu solo una storiella? Se così fosse, l'intera base del cristianesimo andrebbe in fumo. Poi c'è solo qualche tizio che dice “sii gentile con i poveri”, “aiuta il tuo prossimo”, “ama Dio”, ecc. Abbiamo bisogno di una chiesa e di una religione per dirci questo? 

E cosa stavano pensando quei tizi che scrissero quella finzione dei miracoli? Sapevano di star scrivendo una finzione? Ma essi la vendettero come verità: perché mentirono? Sono proprio queste le domande a cui ho cercato di rispondere qui. 

Domanda: “Che dire di tutti quei passi filoromani e contro la guerra: “Rendete a Cesare” (Marco 12:17), “Ciascuno stia sottomesso alle autorità costituite(Romani 13:1), “pagate le tasse”, “periranno di spada” (Matteo 26:52), “porgi l'altra guancia” (Matteo 5:39) — per non parlare di “ama il tuo prossimo”! [82] Non compromettono la tua tesi?”

Risposta: Questa è la replica del “Gesù pacifico”. Tutti conosciamo queste famose righe, che vengono ripetute ad nauseam. La mia replica generale è che (a) la cricca ebraica fu indotta a inserire tali righe per copertura; un discorso fin troppo esplicito di ribellione era pericoloso. Inoltre (b) queste righe, relativamente poche, sono superate da molte altre che implicano ribellione e guerra — si veda la mia discussione nel capitolo cinque. E in ogni caso, “rendere a Cesare” non dice nulla sul fatto di non lavorare anche per la sua caduta. E certo, potresti perire di spada, ma questo è ciò che accade in guerra. Apprezzo particolarmente “ama il tuo prossimo”: Chi, dopo tutto, era “il prossimo” se non l'ebreo? 

Domanda: “Che dire circa tutte le profezie dell'Antico Testamento  realizzate nel Nuovo Testamento?”

 Risposta: Questo è chiaro: quando possiedi un'ampia conoscenza delle profezie, puoi inserire la loro realizzazione nel testo che stai costruendo. Per non parlare degli eventi storici reali che Gesù “predisse” nell'anno 30, mentre tu stai scrivendo le sue righe nell'anno 80 o 90. Il gioco delle profezie era truccato. 

Domanda: “Perché tu accetti l'idea di un Gesù storico?”

A: Paolo necessitò di un fondo di verità per la sua truffa. Quale modo migliore se non prendere una persona reale, che fu realmente crocifissa per le sue attività filogiudaiche e antiromane, e trasformarla in Dio? Questo ha perfettamente senso. A parte questo, né io né nessun altro abbiamo prove di un Gesù storico. L'esecuzione di un insurrezionalista minore non sarebbe tenuta a lasciare alcuna traccia, ed egli non la lasciò. 

Domanda: “Gli ebrei ne escono piuttosto male qui. Non è tutto ciò terribilmente antisemita?”

Risposta: Niente affatto. Solo perché sostengo che una manciata di ebrei mentì al pubblico duemila anni fa, ciò non ha alcun legame con gli ebrei in generale o con gli ebrei di oggi. Oggigiorno le persone sono eccessivamente sensibili, in particolare nei confronti degli ebrei, probabilmente perché ascoltiamo fin troppo di loro e dell'antisemitismo nei media. Ciò non può ragionevolmente avere a che fare con la Seconda Guerra Mondiale o con l'Olocausto, dal momento che essa terminò più di 70 anni fa e quasi tutte le vittime effettive sono ormai scomparse — nonostante il fatto che i media e Hollywood si impegnino a fondo per rammentare continuamente al pubblico le sofferenze degli ebrei durante la guerra e i mali del nazismo. Non vedo alcuna buona ragione per cui gli ebrei debbano continuare a meritare una particolare sensibilità. 

Domanda: “Come è possibile che così tante persone siano state ingannate per così tanto tempo? Non sembra possibile”. 

Risposta: In realtà ci sono stati diversi esempi famosi nella Storia in cui molte persone, anche molto intelligenti, sono state ingannate per lunghissimo tempo. La Donazione di Costantino fu un documento fraudolento nel quale l'imperatore Costantino avrebbe ceduto il suo impero alla Chiesa cattolica nel 315 E.C. In realtà esso fu falsificato nel 700 e smascherato solo nel 1440 da Lorenzo Valla. Come secondo esempio, considera  la “sfera celeste” che si supponeva contenesse le stelle. La sua esistenza fu ipotizzata già nel 300 A.E.C. e fu sostenuta da Platone e Aristotele. La sfera fu ampiamente ritenuta vera fino al 1500: una falsa credenza che venne sostenuta per quasi duemila anni. Lo stesso periodo corrispose alla credenza nei “quattro elementi”: fuoco, aria, terra e acqua. Le streghe sono state condannate e bruciate sin da almeno il 300 A.E.C. e durante il picco massimo in Europa — dal 1450 al 1750 — ne furono uccise circa 500.000. In tutti questi casi, milioni di persone furono ingannate, raggirate o altrimenti legate a false credenze per secoli. Non sorprende che milioni di persone possano ancora sbagliarsi. 

Domanda: “Perché tutto questo è importante? È successo tanto tempo fa e nessuno sa cosa sia successo allora”. 

Risposta: Anche per coloro che non sono religiosi, dovrebbe essere chiaro che qualsiasi falsificazione che riguarda il credo di tre quarti degli americani e di un terzo dell'intera umanità sia una questione di grandissima importanza. Chi frequenta ambienti accademici o intellettuali potrebbe trovare tutto questo un gran rumore per nulla. Ma possiamo facilmente dimenticare quanto seriamente alcune persone prendano la Bibbia. Circa il 42% degli americani crede nel creazionismo biblico e circa lo stesso numero pensa che Gesù tornerà sulla Terra entro il 2050. Circa il 53% di tutti gli americani afferma che la religione sia “molto importante” nella propria vita. Non ci sono dubbi: si tratta di un argomento di grandissima importanza. 

Per coloro che non prendono la religione così seriamente, molti di loro vedono la chiesa più come un club sociale che altro. Ma anche così, chi al di sopra dei sei anni sarebbe felice di entrare in un “Club di Babbo Natale” o in un “Club del Coniglietto di Pasqua”? I cristiani devono rassegnarsi al fatto di essere stati truffati, e poi vedere se qualcosa possa essere salvato della loro religione. Mantieni il club sociale, fai opere di carità, aiuta i poveri — ma abbandona la metafisica fasulla. 

Domanda: “Ho letto tutti i tuoi punti e, anche se non ho nulla da dire in risposta, francamente non mi interessa. Tu hai la tua opinione, io ho la mia e non cambierò mai idea”. 

Risposta: Allora buona fortuna per te, amico mio! 


Media, governo, Hollywood 

E poi forse viene in mente un'altra domanda: Perché non abbiamo mai sentito parlare di tutto questo prima? Sicuramente, se il caso fosse così convincente, si potrebbe dire, l'avremmo visto nei film, o avremmo sentito i notiziari al riguardo, o l'avremmo insegnato nelle scuole. Eppure da nessuna parte — nemmeno nelle nostre università — sentiamo parlare di questo argomento. Perché è così? 

Questa è una domanda illuminante. Dobbiamo chiederci questo: Chi sarebbe incentivato a esaminare la verità su tutto questo argomento? I cristiani, ovviamente no. Nessuno nella gerarchia cristiana vuole che la gente esplori la verità, anche se è molto probabile che molti di loro la conoscano. Una volta che hai un'organizzazione, stipendi da pagare, mutui, bollette mensili e tasse, hai bisogno che l'intero business continui a funzionare. I cristiani hanno tutte le ragioni per sostenere la truffa, non per venirne a capo. 

Gli ebrei non hanno interesse alla verità a loro volta. In quanto “i cattivi” nella storia della truffa, Paolo e i suoi amici minacciano di gettare una luce negativa su tutti gli ebrei. Ciò è particolarmente vero se guardiamo alla storia millenaria dei commenti critici sugli ebrei, come discusso nel capitolo 4. Ogni disvelamento di questi fatti occorrerebbe un sacco di spiegazione sottile, come minimo. Piuttosto che ammettere una menzogna ebraica, gli ebrei di oggi preferiscono non sollevare affatto l'argomento. Soprattutto quando milioni di sionisti cristiani sono ideologicamente dalla loro parte. Per gli ebrei si tratta semplicemente di una situazione non vantaggiosa, e quindi preferiscono non disturbare il can che dorme (il gioco di parole è voluto). [N.d.T.: l'originale inglese ha: «let that dog lie», traducibile con «non disturbare il can che dorme» ma anche, più letteralmente, «il cane che mente».

Si potrebbe pensare che i musulmani siano ansiosi di criticare gli ebrei e il cristianesimo e di smascherare qualsiasi bufala. Sì e no. L'Islam, naturalmente, fa parte della stirpe abramitica e quindi è in ultima analisi legato al giudeo-cristianesimo, che lo voglia o no. Il monoteismo musulmano deriva in ultima analisi dal monoteismo giudaico, proprio come avviene per il cristianesimo. Tutte le religioni abramitiche adorano il Dio ebreo; i musulmani gli hanno semplicemente cambiato nome. 

L'Islam, inoltre, accetta Gesù come “profeta” e gli concede persino una sorta di status divino, pur disconoscendo la sua resurrezione. Il Corano contiene una serie di passi interessanti su di lui. Gesù (“Isa”) compie miracoli, ma solo con il “permesso” di Allah (3:49, V5:110). Gli ebrei non lo uccisero né lo crocifissero (4:157), e così non morì da martire. In un miracolo particolarmente impressionante, il Corano dichiara che il bambino Gesù parlò subito dopo la nascita: “Disse: "Sicuramente sono un servo di Allah; Egli mi ha dato il Libro e mi ha fatto profeta, e mi ha reso benedetto..."”. (19:30-31). I musulmani perciò non possono accettare né un Gesù mitico e neppure un Gesù semplicemente storico; hanno bisogno altrettanto di un uomo miracoloso semidivino.

I governi sono nominalmente neutrali in materia di religione, soprattutto negli Stati Uniti con la famosa “separazione tra stato e chiesa”. Dovrebbero quindi essere interessati solo alla verità storica. Quando redigono i programmi scolastici per milioni di bambini delle scuole pubbliche, è chiaro che dovrebbero almeno presentare un'alternativa miticista all'ortodossia tradizionale, come una linea di pensiero. Ma, a mia conoscenza, tali informazioni non sono ancora apparse in nessun testo pubblico. 

Ma c'è una ragione più profonda, penso, per cui evitano di criticare il cristianesimo. I governi di tutto il mondo vogliono popolazioni compiacenti. Vogliono cittadini che rispettino l'autorità senza fare domande, che seguano le leggi, accettino il proprio potere e non siano troppo curiosi. A loro piacciono le persone che hanno semplicemente fiducia nel governo e che si fidano più o meno ciecamente di loro. E nel cristianesimo i governanti hanno trovato un'ideologia che può servire i loro interessi. Possono mettere in scena la storia del “Gesù pacifico” — ama il prossimo, porgi l'altra guancia, Gesù come “nostro agnello pasquale” (1 Corinzi 5;7) o nostro “pastore” (Giovanni 10:11), i seguaci come “pecore” (Marco 6:34, Giovanni 21:15) — mentre allo stesso tempo indirizzare qualsiasi elemento militante verso il “diavolo” di loro scelta. I governi non hanno alcun interesse a mandare tutto all'aria. 

I college e le università sono un po' meglio, e spesso hanno gruppi di discussione o relatori che sfidano la visione cristiana. Ma la Tesi dell'Antagonismo è particolarmente difficile da discutere, poiché getta la colpa sugli ebrei e qualsiasi discorso negativo su di loro rischia l'ostracismo o peggio, anche nelle nostre università “"liberali” e “free speech”. 

E che dire dei nostri media irriverenti e dei registi di Hollywood, che sono così disposti a commettere sacrilegio contro qualsiasi norma sociale o standard morale? Sospetto che questo abbia a che fare con l'ampio ruolo svolto dagli ebrei americani. È incontestabile che Hollywood sia stata dominata dagli ebrei per decenni; un articolo relativamente recente del Los Angeles Times cita i capi ebrei di quasi tutti i principali studios hollywoodiani. [83] E non si tratta solo del settore cinematografico. Tutti i principali conglomerati mediatici hanno una forte presenza di ebrei nei vertici aziendali. Se dovessero decidere che la malvagità ebraica al cuore della storia cristiana “fa brutta figura”, ovviamente non ne parlerebbero affatto, né nei notiziari, né in TV, né nei libri. [84] 

A volte, naturalmente, sentiamo parlare della controversia su Gesù nei nostri media. Ma sempre in modi accuratamente confezionati. Un buon esempio è arrivato durante la Pasqua 2017, in un articolo del sito britannico Guardian.com, scritto dal professore dell'Università di Cambridge Simon Gathercole. [85] Il sottotitolo osserva che “alcuni sostengono che Gesù sia solo un'idea, piuttosto che una figura storica reale”. “Ma”, aggiunge, "c'è una buona quantità di prove scritte della sua esistenza”. Gathercole afferma che le prove di un Gesù storico sono “consolidate e diffuse da tempo”. “Nel giro di pochi decenni” — se da 60 a 80 anni contino come pochi decenni” — Gesù è “menzionato da storici ebrei e romani” — in realtà, uno ebreo (Giuseppe) e uno romano (Tacito), per un totale di circa dieci frasi. Le prove, dice Gathercole, “sono antiche e dettagliate”, citando le lettere di Paolo e i Vangeli. Ma abbiamo già visto i molti problemi di questi ultimi, e in ogni caso non contano come prove indipendenti. “È anche difficile immaginare perché gli scrittori cristiani avrebbero inventato un salvatore così completamente ebreo in un tempo e in un luogo dove c'era un forte sospetto nei confronti del giudaismo”. In realtà, non è affatto difficile: gli scrittori “cristiani” erano ebrei che stavano cercando di costruire una chiesa anti-romana basata su un Dio e un salvatore ebrei. Dovevano solo assicurarsi che il nemico fosse “il diavolo” e non “Roma”

Alla domanda sull'attuale controversia sull'esistenza di Gesù, Gathercole cita solo il francese Michel Onfray ed evita abilmente di menzionare qualsiasi altro scettico. Cita due pseudo-scettici — Maurice Casey e Bart Ehrman — dichiarando che qualsiasi approccio miticista è “pseudo-scientifico”. Alla domanda su eventuali prove archeologiche per Gesù, offre alcune parole confuse su Cleopatra e sulla Sindone di Torino, per poi concludere che “i documenti [Epistole, Vangeli, Giuseppe, Tacito] costituiscono la prova più significativa” — il che è una pura ammissione di fallimento. Come Gathercole ben sa, non ci sono prove fisiche. Alla fine, non chiarisce mai la distinzione tra il Gesù storico (l'uomo) e il Gesù biblico (il Cristo). Possiamo accettare l'uomo, anche se le prove reali sono molto scarse, ma non possiamo accettare nessuno dei racconti miracolosi della Bibbia. E l'uomo da solo, come ho detto ripetutamente, significa la fine del cristianesimo. [86


Che ne è del cristianesimo? 

Io resto della mia idea. A detta di tutti, e nonostante le proteste per il contrario, il cristianesimo sembra davvero essere un “mito abilmente escogitato” (2 Pietro 1:16) — una menzogna, un imbroglio — propinato alle masse innocenti e credulone semplicemente a beneficio di Israele e degli ebrei. Forse Gesù pronunciò la verità quando disse: “Non sono stato mandato se non alle pecore perdute d'Israele” (Matteo 15:24), e qualche parola vera trapelò pure dalla bocca di Paolo, che aspettava “l'ingresso di tutti i Gentili” affinché “tutto Israele fosse salvato” (Romani 11:26). Ma è nel Vangelo di Giovanni che leggiamo una delle affermazioni più schiette della verità, laddove Gesù dice: “Voi [gentili] adorate ciò che non conoscete; noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza è dei Giudei” (4:22). Noi sappiamo ciò che stiamo facendo, dicono gli ebrei. Voi cristiani gentili non sapete nemmeno cosa state adorando — che di fatto siamo noi e il nostro Dio. Ma va bene così. Lasciate fare tutto a noi; “la salvezza è dei Giudei”

Ma è Paolo la vera star di questo spettacolo. Paolo si presenta come un bugiardo magistrale e abile — uno dei grandi di sempre della Storia mondiale, un uomo che può mentire impunemente sull'anima, sull'aldilà, su Dio, su tutto. Questo furfante senza principi, che ammette di essere “tutto per tutti”, farebbe qualsiasi cosa o direbbe qualsiasi cosa pur di guadagnare il suo “regno di Dio” qui sulla Terra. Le sue grida lamentose di “Io non mento!” non rivelano nient'altro che un bugiardo inveterato colto sul fatto. 

Mi si lasci concludere citando ancora una volta Nietzsche. Alla fine dell'Anticristo egli condanna brutalmente il bugiardo, il maldicente, il distruttore di anime San Paolo: 

Ed ecco che comparve Paolo... Paolo, l’odio dei Ciandala contro Roma, contro “il mondo”, divenuto carne, divenuto genio: l’ebreo, l’eterno ebreo par excellence... Quel che lui divinò fu come si potesse accendere, con l’aiuto del piccolo, settario movimento cristiano, in disparte dall’ebraismo, una «conflagrazione cosmica», come si potesse assommare, col simbolo di «Dio in croce», tutto quanto stava in basso, tutto quanto era segretamente in rivolta, l’intera eredità delle macchinazioni anarchiche nell’impero, per farne una enorme potenza. “La salvezza viene dagli Ebrei”

Il cristianesimo come formula per superare – e per totalizzare – i culti sotterranei di ogni specie, quelli di Osiride, della grande Madre, di Mitra, per esempio: nell’essersi reso conto di tutto questo sta il genio di Paolo. Il suo istinto fu in ciò talmente sicuro che, violentando spietatamente la verità, egli mise in bocca – e non soltanto in bocca – a un “salvatore” di sua invenzione le idee con cui quelle religioni da Ciandala affascinavano – arrivando a fare di lui qualche cosa che anche un sacerdote di Mitra poteva comprendere... Fu questo il suo attimo di Damasco: egli si rese conto che aveva bisogno della fede nella immortalità, per svalorizzare “il mondo”, che l’idea dell’“inferno” si sarebbe impadronita anche di Roma – che con l’“al di là” si uccide la vita. (paragrafo 58)

Con il suo “Gesù” fabbricato e il suo “aldilà” fabbricato, Paolo svuotò tutto il valore di questo mondo, il mondo reale. Trasformò i credenti in pecore deboli e sottomesse, le cui vite sono orientate sui detti artificiali di un rabbino marginale e sulla preghiera a Jahvé, il Dio invisibile degli ebrei. Ci sono volute alcune centinaia di anni, ma quando abbastanza gente cadde nella truffa, contribuì a far crollare l'Impero Romano. E quando la gente — tanta gente — ci crede ancora dopo duemila anni, non può che degradare la società, intralciandoci, impedendoci di raggiungere ciò di cui siamo capaci, ciò che fu solo accennato nella grandezza di Atene e di Roma. E tutto per la salvezza degli ebrei. 

Gesù salva. Io ci credo davvero. Gesù — il vero Gesù e la sua vera Storia — un giorno ci salverà da un incubo vecchio di duemila anni. Come lui stesso disse, “conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” (Giovanni 8:31). Allora meriterà veramente il suo titolo di uomo più famoso della Storia.


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NOTE
[74] Paolo si dichiarò notoriamente “Apostolo dei gentili” (Romani 11:13; Galati 1:16). 
[75] Questa linea è stata recentemente ripresa con la pubblicazione del controverso libro di Aslan Zealot (2013). Si veda la mia discussione nell'Appendice B. 
[76] (1967:169). 
[77] (1967:182). 
[78] (1967:202). 
[79] (1968:88).
[80] (1968:101). 
[81] Price (2014:129). 
[82] Galati 5:14, Romani 13:9, Marco 12:31, Matteo 19:19, 22:39, Luca 10,27. 
[83] “Quanto è ebrea Hollywood?”, di Joel Stein (19 dicembre 2008). 
[84] Per un'analisi interessante del ruolo degli ebrei nei media, si veda Dalton (2015:264-268). 
[86] Ho contattato il Guardian e mi sono offerto, come altro professore universitario, di scrivere una risposta a Gathercole; non hanno mai risposto. 

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