sabato 22 ottobre 2022

IL CRISTIANESIMO AVANTI CRISTOEssenismo e cristianesimo

 (segue da qui)

 II 

Essenismo e cristianesimo

Malgrado le testimonianze antiche e la scoperta dei manoscritti del Mar Morto (1947), è difficile determinare il ruolo dell'essenismo nell'elaborazione delle credenze cristiane.

Esistono tra le due sette differenze precise. I cristiani appaiono dapprima come piccoli gruppi autonomi: Ellenisti, paolini, nicolaiti, apolloniani, ecc. Non subiscono la disciplina di un monastero; le loro assemblee non sono regolate da un protocollo; non hanno gli scrupoli delle osservanze minuziose; il loro dio è un predicatore improvvisato. Al contrario, i monaci di Qumran erano soggetti a regole severe; i loro capi erano soggetti ad una gerarchia.

Inoltre, le credenze primarie dei cristiani sono molto più prossime al paganesimo di quelle degli esseni. Iêsous-Chrêstos è un Demiurgo preesistente in forma di dio; egli muore per la salvezza degli uomini e risorge. La grazia si ottiene mediante il battesimo-assoluzione dato una volta per tutte, la comunione teofanica, la fede nella potenza della croce, dell'acqua o del sangue.

Al contrario, il Maestro intravisto nei documenti ritenuti esseni è un uomo perseguitato e infine crocifisso. [64] Non è un dio, ma un Consigliere, un Illuminatore; procura la salvezza dando la conoscenza di Dio e dei misteri meravigliosi dell'universo.

Il battesimo degli esseni è un rito di purificazione che si ripete; la loro comunione comporta del vino e non implica la teofagia del maestro. [65]


Eppure queste divergenze lasciano sussistere evidenti analogie. L'impotenza e la perversità umana sono un tema comune all'essenismo e a Paolo; allo stesso modo la dottrina della predestinazione. L'Apocalisse è annunciata nel Testamento di Giuseppe, dove una Vergine nata da Giuda dà alla luce un Agnello che sconfigge tutte le bestie; visione. L'opposizione tra la Luce e le Tenebre si trova a Qumran e in Giovanni; le Odi di Salomone celebrano la scienza del Signore e le meraviglie della natura; il Romanzo clementino insegna la dottrina del Vero profeta

In aggiunta, la teologia essena presenta strane rassomiglianze con quella dei cristiani: Enoc (1, 105:2) sa che il Messia è Figlio di Dio; le parti antiche dei Testamenti dei Dodici Patriarchi fanno intravedere un capo crocifisso che diventa, dopo la sua morte, il centro di speculazioni religiose. [66] La venerazione di cui era oggetto gli valse titoli che convenivano più ad un eroe che ad un uomo: Illuminatore delle nazioni, Profeta unico, Agnello di Dio, Signore. Egli doveva ritornare alla fine dei tempi per una seconda visita; al momento del Giudizio solo i suoi seguaci avrebbero ottenuto la salvezza. [67]

Si credeva anche che «Dio ha preso un corpo» e che «aveva salvato gli uomini», [68] idea confusa, sicuramente, ma che gli esseni hanno potuto applicare a uno dei loro maestri. [69]

Alcuni passi degli Inni indicano che un personaggio misterioso discese nelle profondità abissali «fino alle porte della morte» e che trionfò in seguito sui suoi nemici. [70] Questo Risorto è un sosia del Cristo delle Odi di Salomone, che esce dall'Abisso e ne riporta in vita i defunti; ode 42.

L'analisi dei documenti del Mar Morto è difficoltosa. [71] Si possono tuttavia ricavarvi gli elementi di una teologia che preparava i settari di Qumran ad abbracciare il cristianesimo. [72] L'evento dovette verificarsi a partire dal 66, quando le armate romane invasero la Giudea. Intorno a questo periodo essi scompaiono, il loro nome non viene mai vilipeso e nemmeno citato dai cristiani, e le analogie della parenesi rendono probabile l'assorbimento della setta nella religione nuova.

Dopo l'arrivo degli esseni, il cristianesimo assunse la loro tendenza a codificare le credenze; la morale si unificò e si orientò verso l'ascetismo, la disciplina e l'inquisizione; una gerarchia si stabilì. Questo fu il punto di partenza per l'ortodossia e l'intolleranza che si sarebbero riscontrate più tardi. [73]

Insomma, essenismo e cristianesimo sono due correnti distinte. Le loro rassomiglianze si spiegano da fonti in parte comuni, e dal fatto che gli esseni eserciteranno dopo il 70 una influenza notevole sulla religione pre-evangelica.

Ma gli adoratori di Chrêstos erano autonomi prima del coinvolgimento degli esseni. Essi si agitarono a Roma sotto il regno di Claudio (41-54), mentre i monaci di Qumran non dovettero abbandonare il loro monastero prima dell'arrivo di Tito, forse più tardi. [74]

È del resto probabile che gli esseni si siano disseminati in una miriade di colonie e si siano confusi con gli adepti di altri gruppi. Ecco perché, senza dubbio, Egesippo, nel secondo secolo, credeva di incontrarli dappertutto. [75]

NOTE

[64] Secondo ALLEGRO, DUPONT-SOMMER, PHILONENKO, RAGOT et alii.

[65] KUHN, Les manuscrits de la Mer morte, 75 e s.

[66] PHILONENKO, Les interpolations chrétiennes des Testaments..., capitoli 2-3.

[67] DUPONT-SOMMER, Les écrits esséniens..., 237. — Noi pensiamo, con l'americano GASTER, che «maestro di giustizia» sia un titolo generico. Nel corso della sua storia (intorno al 100 A.E.C. fino al 135 E.C.?) l'essenismo ha dovuto generare, tra molti capi, una vittima crocifissa e un maestro infine trionfante.

[68] Testamento di Sim., 6:6.

[69] Cfr. PHILONENKO, o.c., 39 e n.

[70] Inni, 6:23-24; 7:22-23.

[71] Il personaggio intravisto da Inni B 2:17 è «protetto». BURROWS pensa che il Maestro di giustizia fosse, non crocifisso, ma rilasciato; Lumières nouvelles..., 264. — V. anche ORY, A la recherche des esséniens, 59-61. — La storia lunga e tormentata di Qumran ha dovuto accompagnarsi a variazioni dottrinali. Sul messianismo del maestro, v. LAPERROUSAZ, Quoumrân, 231.

[72] Quando i testi cristiani ed esseni non risalgono ad una fonte comune, l'ispirazione è essena, l'imitazione cristiana; LAPERROUSAZ, Quoumrân, 231. 

[73] L'essenismo ha accreditato la credenza nella venuta di un messia davidico; secondo il Commentario di Isaia trovato nella grotta 4 di Qumran; cfr. LAPERROUSAZ, L'attente du Messie..., 181.

[74] Secondo le monete trovate a Qumran l'abitazione principale sarebbe stata occupata fino al 132-136 circa; LENZMAN, L'origine du christianisme, 127. — Sui primi cristiani di Roma, v. WATSON, B.R. 181, aprile 1974.

[75] EUSEBIO, Hist. eccl. 4:26-27. — Sui rapporti di Qumran con il Vangelo, v. AUGSTEIN, Jésus, 108 s.  

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