venerdì 23 settembre 2022

IL CRISTIANESIMO AVANTI CRISTOL'origine solare

 (segue da qui)

— I —

L'origine solare

L'origine solare del Cristo della Passione evangelica è stata stabilita nel capitolo precedente; ma credenze e usanze non trascurabili confermano la natura astrale del personaggio.

Secondo una tradizione riportata da Giustino (Dial. 78:5) e dal Proto-evangelo di Giacomo, [18] Gesù nacque in una grotta come Mitra. Molte divinità avevano i loro santuari rupestri: Mitra sul «Monte della Vittoria», [83] Egeria vicino a Roma, Pan ai piedi del Parnaso, Zeus a Creta, Dioniso a Nasso, Adone a Betlemme.

Una rielaborazione latina del Proto-evangelo di Giacomo pubblicata da M. R. James ha fatto conoscere una fonte inedita che racconta l'apparizione del Verbo. Questa è sotto forma di un astro estraneo al nostro universo e la cui luce riempie la grotta in cui nasce: «Gesù», dice Couchoud, «nasce alla maniera di un dio-sole». [84]

La diffusione dei miti relativi al Cristo solare trovò in Siria un terreno particolarmente favorevole. Quella regione praticava intensamente il culto del sole. Tacito evoca in una digressione suggestiva le armate romane che acclamano la sua apparizione: «Undique clamor, et orientem solem, ita in Syria mos est, tertiani salutavere»; Hist. 3, 24. [85]

Lungi dal rompere con la tradizione pagana, i cristiani la continuarono. Alla fine del secondo secolo, Tertulliano indica che essi si rivolgevano verso l'Oriente per pregare: «Nos ad orientis regionem precari»; Apol. 16. Al tempo di Leone Magno i fedeli di Roma indirizzavano un bacio al sole nascente. I costruttori di chiese rivolgevano spesso verso l'abside, la parte più sacra dell'edificio, verso l'Est.

L'influenza pagana comportò l'adozione del calendario, che poneva i giorni della settimana sotto la dipendenza di una divinità. Il lunedì fu consacrato alla Luna, il martedì a Marte, il mercoledì a Mercurio, il giovedì a Giove, il venerdì a Venere, il sabato a Saturno. Il capo del coro planetario, il sole, si vide attribuire la domenica, «giorno del Signore», restata francamente il «giorno del sole», Sunday, presso gli anglosassoni. [86]

I bambini nati in questo giorno erano chiamati eliopaidi, «figli del sole», dai cristiani come dai pagani. Il «giorno del Signore» era conosciuto dall'Apocalisse benché nessun testo della Scrittura imponesse la domenica per collocarvi la Resurrezione. [87] Questa è una prova che il cristianesimo è nato in sette che dedicavano un culto all'astro-re. In Giustino, la domenica è ancora chiamata «giorno del sole»; 1 Apologia 67.

La Resurrezione al mattino è di origine solare. Matteo 28:1 dice che «il primo giorno della settimana cominciava a spuntare», Marco 16:1 che l'astro «si era appena levato»; Luca 24:1 situa la scena «all'alba»; per Giovanni 20:10 faceva ancora buio, ma il Signore appare poco dopo. Al momento della sua ultima apparizione si mostra sulla riva del mare «al levar del giorno»; Giovanni 21:4.

Al mattino della Resurrezione corrisponde l'inizio della predicazione del Cristo in primavera. Infatti, allo stesso modo in cui il sole del mattino dissipa le tenebre e le nebbie della notte, così il sole di primavera scaccia l'inverno e rinnova la natura. Il mito della predicazione a primavera è stato trattenuto dal Romanzo pseudo-clementino: «Una voce, a partire dalla primavera, cominciò a diffondersi... Si diceva che in Giudea, dalla primavera, qualcuno annunciava ai giudei una buona novella, il regno del Dio eterno»; Omelia 1:6.

L'associazione del sole con la croce è frequente nell'iconografia cristiana. Le Odi di Salomone [41] cantano la Luce che scaturisce dal Verbo; Giovanni proclama che il Cristo è la Luce del mondo; 1:4-12; 8:12, ecc.; Luca sa che grazie a Gesù «Il sole nascente ci ha visitati dall'alto»; 1:78; gli Atti di Tommaso mostrano il Cristo recante una torcia come Helios. Altri testi celebrano il lumen Christi (luce del Cristo), il «sole di giustizia e di resurrezione».

I miti più antichi tracciano i tratti del dio. Il suo attributo principale, la giustizia, proviene da Shamash, che domina sulla Bilancia. Il Cristo possiede anche i titoli e qualità di Figlio di Dio, Prototokos (Primogenito) e di Creatore dell'universo. Ora, secondo Mariette, il famoso egittologo, «una stele del Museo di Berlino chiama il sole il primogenito, il Figlio di Dio, il Verbo. Su una delle pareti del tempio di File [...] e sulla porta del tempio di Medinet-Abou si legge: È lui, il sole, che ha fatto tutto ciò che è, e nulla è stato fatto senza di lui; ciò che san Giovanni, proprio negli stessi termini, dirà quattordici secoli più tardi del Verbo»; [88] Giovanni 1:1-3.

Così i caratteri del Cristo, la sua resurrezione al mattino, la sua predicazione in primavera e diversi costumi confermano la nostra esegesi. Dicendo che il sole è il dio dei cristiani, i pagani indicavano giustamente una delle fonti principali della religione rivale. [89]

NOTE
[83] Probabilmente il monte Elbrus, nel Caucaso.
[84] COUCHOUD, analisi di Latin Infancy Gospels di M.R. JAMES, R.H.R., gennaio-febbraio, 1927, pag. 98.
[85] «Da tutti i lati un clamore: il sole si levava e, com'è costume in Siria, la terza legione lo salutò». — Esseni, Terapeuti, Sampseni salutavano il sole nascente. 
[86] Per DIONE CASSIO (155-235 circa) l'uso di determinare l'ordine dei giorni secondo i sette pianeti era adottato al suo tempo in tutti i paesi.
[87] Apocalisse 1:10. — GUIGNEBERT, Jésus, 658.
[88] MARIETTE, Mémoire sur la mère d'Apis; citato da MENARD, Revue des deux mondes, 1866, pag. 884.
[89] TERTULLIANO, Apol. 16.

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