venerdì 6 novembre 2020

LA PASSIONE DI GESÙ: FATTO DI STORIA O OGGETTO DI CREDENZALe leggende nazionali.




Le leggende nazionali.

Uno dei più celebri esempi è quello di Guglielmo Tell. Delle leggende danesi, trasportate in Svizzera alla fine del XV° secolo, dettero origine a quella di un eroe dell'indipendenza svizzera all'inizio del XIV° secolo; dal XVIII° secolo, la realtà della carriera storica di Guglielmo Tell è stata contestata: nondimeno i turisti possono visitare ancora oggi i luoghi resi illustri da lui e persino il suo villaggio natale.

In paese ceco, nel 1886, colui che doveva divenire il grande presidente della Cecoslovacchia, Thomas Mazaryk, ebbe il coraggio, come giovane professore, nel 1886, di contestare, con scandalo dell'opinione patriottica del suo tempo, l'autenticità di due poemi che si pretendeva scoperti in Boemia nel 1817: essi celebravano la principessa Libussa, fondatrice del regno di Boemia, e dipingevano i cechi come un popolo colto dell'VIII° secolo in confronto ai tedeschi ancora barbari.

Si dirà che si tratta, nel caso dei poemi cechi, di opere consapevolmente fabbricate per essere presentate come risalenti ad un'epoca remota? Si dirà che lo stesso vale per i canti epici, attribuiti al bardo Ossian, che sarebbe vissuto nel III° secolo e composti in realtà dal poeta scozzese Macpherson nel XVIII° secolo? Al contrario, nel caso del Vangelo di Marco, scritto settant'anni dopo gli eventi che riporta, non ci sarebbe questione di un simile artificio.

Ma ecco l'esempio di una frase attribuita ad un personaggio famoso, la cui origine autentica dimostra fino a che punto possa spingersi la creazione di una leggenda: «Egli non aveva bisogno né di sperare per intraprendere né di riuscire per perseverare». Quella frase passa generalmente per essere stata il motto di Guglielmo d'Orange, statolder dell'Olanda, avversario tenace e a lungo sfortunato di Luigi XIV; alcuni la riferiscono al primo Guglielmo d'Orange, soprannominato a torto il Taciturno, capo delle province protestanti dei Paesi Bassi, ribellatisi nel XVI° secolo contro Filippo II, re di Spagna. Tuttavia si cercherà invano, sia nelle storie generali dei Paesi Bassi o del Belgio, sia nelle biografie dell'uno o dell'altro Guglielmo d'Orange, la citazione della frase famosa. La fonte è il seguente passo dello storico francese Mignet, nelle Négociations relatives à la succession d'Espagne sous Louis XIV (volume 4, 1842); queste righe riguardano Guglielmo d'Orange, al momento della sua elevazione allo statolderato nel 1672: [11]  

«Anche se aveva appena ventidue anni, era istruito, freddo, riflessivo, penetrante, e aveva una maturità di giudizio che precedeva in lui l'esperienza. Possedeva il coraggio, l'ambizione e l'ostinazione dei suoi antenati. Profondamente dissimulato, di una pazienza rotta a ogni prova, incapace di stanchezza e di scoraggiamento, egli non aveva bisogno né di sperare per intraprendere né di riuscire per perseverare...».

 L'espressione è stata raccolta da altri storici; [12] si è diffusa poco a poco; era così ben scolpita che, isolata dal contesto, è riuscita a passare, — malgrado il suo tocco di retorica romantica, — come se fosse risalente al XVII° secolo. Mignet non aveva voluto in alcun modo attribuire una frase del genere a Guglielmo d'Orange: l'attribuzione se ne è fatta spontaneamente; è diventata, solo per il suo valore letterario, una frase storica.

Perché non ammettere una fortuna di natura simile, ma ad una misura incomparabile, per il Vangelo di Marco? L'autore aveva il genio di un drammaturgo popolare e l'opera ha beneficiato del prestigio della Chiesa romana, che l'aveva ispirata. [13]

Noi pensiamo quindi che la maniera in cui abbiamo presentato la formazione della concezione di Gesù, dalle sua origini incerte fino alla sua fissazione nel Vangelo di Marco, sia conforme alle regole del metodo storico e che si possa confrontare questo problema con casi analoghi in vari domini della storia. 

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NOTE

[11] M. MIGNET, Négociations relatives à la succession d'Espagne sous Louis XIV, parte 5, sezione 1 (volume 4 (1842), pag. 75).

[12] Per esempio, Henri MARTIN, Histoire de France jusqu'en 1789, — storia per lungo tempo classica, — la Francia sotto il governo di Luigi XIV, libro secondo, Guerra di Olanda (nuova edizione, volume 15 (1847), pag. 323: Henri Martin fa riferimento a Mignet.

[13] Si veda ALFARIC, La plus ancienne vie de Jésus. L'évangile selon Marc (1929), op. cit., pag. 46 (secondo A. LOISY, L'évangile selon Marc (1912), pag. 52).

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