giovedì 16 aprile 2020

Purezza rituale



PUREZZA RITUALE

La Legge sottometteva gli ebrei a numerose proibizioni di cui la maggior parte avrebbero dovuto garantire la loro purezza. Così, per purificare il Tempio, Gesù caccia i mercanti e i loro clienti (Marco 11:15-16). Dopo aver guarito un lebbroso, lo manda a farsi purificare dal sacerdote (Matteo 8:4). Si spinge fino a istituire il rito della lavanda dei piedi, al quale attribuisce grande importanza; a Pietro, che protestava, dice in effetti: «Se non ti laverò, non avrai parte con me» e agli altri apostoli: «Anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti l'esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi» (Giovanni 13:5-15). [71]

Dopo di lui, san Paolo si sentì ricordare dai «fratelli» che doveva guardarsi dalle carni sacrificate agli idoli e dalle carni soffocate, e si sarebbe persino recato al Tempio dopo essersi purificato (Atti 21:25-26).

Ecco ora la tesi contraria che ci offre lo stesso Nuovo Testamento:

I pubblicani e i peccatori (impuri per definizione) si mettevano spesso a tavola con Gesù (Luca 5:30, Matteo 2:11), la qual cosa provocava la collera dei farisei (Matteo 9:10-11). Gesù rispondeva loro allora: «I pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel Regno di Dio» (Matteo 21:31-32). A quei Farisei che gli rimproveravano di lasciar prendere ai suoi discepoli i loro pasti senza essersi lavati le mani, egli ricordava loro che «era una semplice tradizione umana» e che «non c'è nulla fuori dell'uomo che, entrando in lui, possa contaminarlo, sono invece le cose che escono dall'uomo a contaminarlo» (Marco 7:1-15). Al momento della moltiplicazione dei pani (Marco 6:36-42), egli compì il suo miracolo senza preoccuparsi della purezza dei cinque pani o dei due pesci o persino delle sue mani.

«Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché pulite l'esterno del bicchiere e del piatto, mentre dentro sono pieni di rapina e d'intemperanza!» (Matteo 23:25). Alle Nozze di Cana vi erano sei giare destinate ai riti di purificazione. Cosa fece Gesù? Egli trasformò in vino l'acqua di purificazione (Giovanni 2:6), dopo averla mescolata con semplice acqua.

Dopo Gesù, verso quale lato propendevano i Cristiani?

In una visione, san Pietro intese una voce celeste che gli comandava di mangiare ciò che gli offriva la natura (quadrupedi, rettili, uccelli) e di frequentare i Pagani, poiché non vi è in tutto ciò nulla di impuro (Atti 10:12-16, 26-28). Solo la purezza morale importa, «Tutto è puro per quelli che sono puri» (Tito 1:15).

Quanto alla carne sacrificata agli idoli, Paolo dichiarava che «non è un alimento che può avvicinare o allontanare da Dio» e che un'idolo non ha alcuna importanza (1 Corinzi 8:18). 

Le due attitudini opposte che abbiamo appena evidenziato stabiliscono che ci sono state, nei nostri vangeli, due tendenze eterogenee su questo argomento.

NOTE

[71] Si veda egualmente Giovanni 13:4-10 e 1 Timoteo 5:10. Si osserverà che nessuno aveva accusato Gesù di purificare il Tempio e che lui stesso considerava insufficiente il suo esorcismo sul lebbroso poiché lo inviava a farsi purificare da un sacerdote per una lebbra che era scomparsa. Quanto alla lavanda dei piedi di un ospite, era un costume ampiamente diffuso in Oriente.

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