venerdì 16 agosto 2019

La Favola di Gesù Cristo — «Divergenze»

(segue da qui)

Divergenze

Io mi trovo dunque in buona compagnia, al seguito di tutti questi specialisti ai quali devo tanto. Ma non intendo mai fare appello alla loro autorità in quanto tale; se io cito Loisy, Couchoud o Alfaric, non è perché sostituisco la loro autorità a quella dei vangeli, è perché il valore della loro dimostrazione mi avrà convinto.

Accadrà che non io sono d'accordo con loro su certi dettagli. A differenza dei dogmi, la tesi degli storici razionalisti può comportare delle varianti, tenuto conto dell'incertezza dei documenti: è facile evidentemente sottolineare queste differenze, e opporle alla bella unità della dottrina cristiana! Quest'ultima procede da affermazioni non controllate, e beneficia di sedici secoli di unificazione: la Chiesa ha purgato le sue eresie, ma alle origini si sapeva ben poco sulla dottrina che si è imposta dopo secoli di lotte!

Noi, che non crediamo ad alcun dogma, che non abbiamo l'autorità centrale per unificare (e se necessario soffocare) le nostre divergenze, sappiamo bene che la conquista della verità è un compito laborioso. Abbiamo la triplice preoccupazione di comprendere prima come sono andate le cose, di verificare e di controllare le fonti confrontandole, infine di dimostrare quella che ci sembra essere la verità scoperta. Nessuno di noi chiede di essere creduto sulla parola, portiamo in piena luce i nostri argomenti e i nostri riferimenti.

Ma è inevitabile che rimangano molte oscurità, e questo margine di inesattezza porta a punti di vista contraddittori nei dettagli, nelle ipotesi necessarie.

Ciò che mi sembra straordinario, al contrario, è che le nostre conclusioni sono, nel complesso, così simili, che noi concordiamo sull'essenziale (l'esistenza stessa di un Gesù, che non sarebbe il fondatore del cristianesimo, essendo solo una questione secondaria); è il fatto che la scoperta dei manoscritti del Mar Morto sia arrivata esattamente a confermare le ricerche di Alfaric. Tutto ciò ci conferma che noi siamo sulla buona strada, e ancora di più la concordanza delle diverse prove, ciascuna di cui isolatamente sarebbe insufficiente, ma il cui insieme costituisce un monumento oramai incrollabile, perfino se restano alcuni dettagli da mettere a posto.

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