sabato 3 maggio 2014

Del perchè Marco fa avanzare così tanto cibo

Le storie dei miracoli di Gesù sono creazioni letterarie, plagiate dalle storie dei miracoli che abbondano nella Septuaginta, la traduzione greca dell'Antico Testamento.

Sono copiate intere frasi. Per esempio, quando l'autore di Luca riscrive la storia di 1 Re 17 circa Elia che risuscita il figlio di una vedova incontrata alle porte di un villaggio, per farla diventare una storia di Gesù che risuscita il figlio di una vedova incontrata ale porte di un villaggio, Luca copia l'intera espressione 'kai edoken auton te metri autou' dalla vecchia storia. Luca copia anche altre frasi dalla storia di Elia quando scrive la sua storia di Gesù.


In 2 Re 4:42-44, Eliseo ha da sfamare una gran folla con solo un pò di pane d'orzo. Delega ad altri il compito di sfamarli. Qualcuno si lamenta che la quantità di cibo non è sufficiente. L'alimentazione continua e ognuno si sfama. C'è perfino un surplus rimasto. Questa storia più antica da 2 Re ha esattamente la stessa trama dell'alimentazione dei 5000 -- cambia solo il numero dei presenti.


Ulteriori plagi delle storie dei miracoli dell'Antico Testamento si possono trovare anche in altre storie su Gesù. 

Quelle storie non sono storiche. Non risalgono neppure a Gesù.

Marco, la mia allegoria preferita, ha due scene in cui Gesù moltiplica il cibo e sfama le folle.

La prima:
Gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero. 
Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose. Essendosi ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i suoi discepoli dicendo: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congedali, in modo che, andando per le campagne e i villaggi dei dintorni, possano comprarsi da mangiare». Ma egli rispose loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Gli dissero: «Dobbiamo andare a comprare duecento denari di pane e dare loro da mangiare?». Ma egli disse loro: «Quanti pani avete? Andate a vedere». Si informarono e dissero: «Cinque, e due pesci». E ordinò loro di farli sedere tutti, a gruppi, sull’erba verde. E sedettero, a gruppi di cento e di cinquanta. Prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero a loro; e divise i due pesci fra tutti. Tutti mangiarono a sazietà, e dei pezzi di pane portarono via dodici ceste piene e quanto restava dei pesci. Quelli che avevano mangiato i pani erano cinquemila uomini.

(Marco 6:30-44)

E la seconda:

In quei giorni, poiché vi era di nuovo molta folla e non avevano da mangiare, chiamò a sé i discepoli e disse loro: «Sento compassione per la folla; ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Se li rimando digiuni alle loro case, verranno meno lungo il cammino; e alcuni di loro sono venuti da lontano». Gli risposero i suoi discepoli: «Come riuscire a sfamarli di pane qui, in un deserto?». Domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette». Ordinò alla folla di sedersi per terra. Prese i sette pani, rese grazie, li spezzò e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla. Avevano anche pochi pesciolini; recitò la benedizione su di essi e fece distribuire anche quelli. Mangiarono a sazietà e portarono via i pezzi avanzati: sette ceste. Erano circa quattromila. E li congedò.
(Marco 8:1-9)

Ben prima del primo miracolo della moltiplicazione ''dei pani e dei pesci'' i discepoli di Gesù erano già stati inviati nel mondo a predicare le buone nuove e il regno imminente di dio. Dico ironicamente ''nel mondo'' perchè so bene che il giudeocristiano Matteo vuole far passare per vero che i discepoli furono spediti unicamente nella sola Judaea per reazione al paolino Marco, ma Marco NON DICE QUESTO, dunque dovrei assumere, secondo la sua allegoria, che i discepoli sono ritornati da Gesù dopo aver predicato in tutto il mondo allora conosciuto!!!

Tuttavia è un altro particolare che voglio far notare.
Con il secondo miracolo per sfamare le moltitudini, è anche l'ultima volta che nel vangelo di Marco fa la sua breve ''toccata e fuga'' la menzione del PESCE. Detto in altri termini, Marco allude al pesce la prima volta quando Gesù esorta a far diventare i suoi primi quattro seguaci dei pescatori di uomini e le altre due volte quando sfama le folle clonando migliaia di volte lo stesso pesce. 


Dopo la prima ''moltiplicazione'' i discepoli si dividono da Gesù per raggiungere l'''altra riva'' del lago. (Marco è così ignorante in geografia da non capire che in realtà non stanno passando dall'altra parte del lago, ma solo costeggiando verso sud la medesima riva dalla quale sono partiti per attraccarvi nuovamente, ma lasciamo perdere) Al loro ricongiungimento, poi Gesù guarisce una pagana e qualche malato.

Quindi compie la seconda ''moltiplicazione''.

Ma perchè Marco si scomoda a ripetere due volte lo stesso miracolo ''dei pani e dei pesci''?
Era davvero a corto di fantasia? Proprio lui???? Qui il lettore potrà ben figurarsi la follia dei vari Mauro Pesce (a proposito di pesce) a  immaginarsi dal nulla scene il più possibile realistiche capaci di ''far giustizia'' di questi sedicenti miracoli ''dei pani e dei pesci''. Addirittura qualcuno si spinge a pensare ad esercitazioni militari nel deserto, tipo ''legione straniera''!!! Ma una fantasia non diventerà mai più reale divenendo più realistica, qualcosa che gli apologeti come Mauro Pesce non vogliono capire ma impareranno col tempo, quando si stancheranno di rovellarsi sempre sulle stesse allegorie. Ma nell'attesa che lo facciano, il cristianesimo si sarà già estinto nel frattempo.


Si noti quello che succede nella prima moltiplicazione. Dopo la fine dell'evangelizzazione dei discepoli, Gesù
...disse loro: «Quanti pani avete? Andate a vedere». Si informarono e dissero: «Cinque, e due pesci».

Dunque ci sono solo DUE pesci. Ma alla fine del primo miracolo gli avanzi del cibo colmano esattamente DODICI ceste.

Sbarcati ''all'altra riva'' (ma in realtà attraccando a Sud della stessa sponda) Gesù vi guarisce alcuni non ebrei. Dopo la seconda ''moltiplicazione'', ecco quello che rimane stavolta.
...portarono via i pezzi avanzati: sette ceste.


Ma quel che è più importante da notare è il severo monito di Gesù ai discepoli, poco dopo il secondo miracolo:

Allora egli li ammoniva dicendo: «Fate attenzione, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!». Ma quelli discutevano fra loro perché non avevano pane. Si accorse di questo e disse loro: «Perché discutete che non avete pane? Non capite ancora e non comprendete? Avete il cuore indurito? Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non vi ricordate, quando ho spezzato i cinque pani per i cinquemila, quante ceste colme di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Dodici». «E quando ho spezzato i sette pani per i quattromila, quante sporte piene di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Sette». E disse loro: «Non comprendete ancora?».
(Marco 8:15-21)

Gesù ancora una volta schernisce dei discepoli che non sono il massimo di intelligenza. Siete degli idioti, goffi, dementi e folli apologeti! Non capite che al primo miracolo avanzarono dodici ceste mentre al secondo miracolo ne avanzarono sette?  Siete proprio INDURITI, e non per nulla il primo tra voi è una stupida Pietra!

Naturalmente, perfino i folli apologeti lo riconoscono, Gesù non stava parlando di un lievito reale quando lanciava la sua diffida nei riguardi di Erode e farisei. I farisei predicavano un messaggio che è l'opposto di quello predicato ''da Gesù''. Così la morale è che per estensione anche il cibo che sta dando Gesù alle masse è un cibo spirituale, un cibo allegorico, come spirituale ed allegorico, sebbene antitetico a quello di Gesù, è il lievito propinato dai farisei e da Erode.

Gesù stava sfamando le anime delle moltitudini, non le loro bocche. Questo sta dicendo Marco.

I due pesci  rappresentano i due regni di Giuda e di Israele. Potrebbero pure rappresentare le due fazioni storiche di pretesi discepoli ''di Gesù'': da un lato quelli di Simone e Andrea (rappresentanti dei primi cristiani gentili) e dall'altra quelli di Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedeo (cloni letterari dei Pilastri, e dunque rappresentanti dei primi giudeocristiani). Le dodici ceste di pane avanzate rappresentano le Dodici Tribù.

Con la seconda alimentazione, i pesciolini rappresentano ogni altro regno pagano. E le sette ceste avanzate? Esiste una sola città con i famosi Sette Colli. Roma.

In altre parole, si stanno descrivendo le direttrici d'espansione in due fasi della chiesa nascente: prima la predicazione fu rivolta ai soli ebrei, della Judaea e/o della Diaspora -- con tanto di polemica opposizione contro i farisei e tra gli stessi primi cristiani -- dopodichè ''Gesù'', ovvero il Corpo di Cristo, il Novus Israel, la Chiesa stessa, sfamerà con la seconda ondata di evangelizzazione anche ciò che resta del mondo non ebreo: Roma e i pagani tutti.

Ma prima, ovviamente, il Figlio dell'Uomo deve essere consegnato ai gentili.