domenica 27 agosto 2023

Sulla cronologia del Galileo storico e del Galileo evangelico

 (segue da qui)

§ 50) Sulla cronologia del Galileo storico e del Galileo evangelico. — Constatata la concordanza tra il personaggio storico ed il personaggio evangelico relativamente al luogo di nascita, possiamo ammettere la stessa concordanza relativamente alla data di nascita? Sul Rabbi Galileo lo storico Giuseppe nulla ci precisa relativamente alla data di nascita. Tale data però potremo arguirla in via approssimativa in base alla data di morte, che viene abbondantemente illustrata dallo storico, insieme colla repressione del movimento facente capo a lui.

Difatti Giuseppe, nel libro XVIII di Antichità, descrive lo stato della Galilea, allorquando — dopo la deposizione di Archealo e la trasformazione della Giudea in provincia romana aggregata alla Siria — il governatore Cirenio venne ad eseguire il «censo», insieme con Coponio procuratore. In tale occasione — precisa Giuseppe — fu difficile persuadere i Giudei a dare il «censo» esatto dei loro beni. Tuttavia alla fine, persuasi dai sacerdoti con a capo il pontefice Gioazàro, i Giudei diedero l'esatto censo, cosicché Cirenio poté compiere le operazioni relative. Coloro però, i quali già avevano fatto propaganda contro il censo — ed a capo di essi Giuda Galileo — chiamarono a ribellione il popolo, cominciando frattanto a «manifestare» contro il pontefice Gioazàro, il quale aveva «collaborato» col romano invasore.

Per calmare il popolo, e nel contempo per mettergli a capo un uomo più energico, Cirenio destituì Gioazàro, nominando pontefice il giovane Anna. Ma la ribellione non cessò. Sopravvenne pertanto quella repressione violenta da parte delle truppe romane, sulla quale lo storico si intrattiene a lungo (cap. I, 2), sia per accentuare la colpa originaria del Rabbi Galileo, sia per lamentare la sorte infelice, subìta allora, e successivamente, dalla propria patria. La narrazione di Giuseppe però non precisa se Giuda Galileo sia stato fatto arrestare prima da Anna e sia stato condannato separatamente, oppure se sia morto subito dopo, durante la repressione del moto da lui capeggiato. Certo si è che, essendosi la repressione esaurita entro l'anno 7 E.V., il Rabbi Galileo è morto nell'anno 7, come tutti i critici, compreso Renan (cfr. Vita di Gesù, IV), hanno riconosciuto. E poiché alla data della morte il filosofo Galileo si trovava nel pieno vigore delle sue forze, dobbiamo ritenere che la sua nascita vada registrata appunto a 30 o 35 anni circa prima dell'anno 7, ossia attorno alla data del primo censimento di Augusto (28-27 av. E.V.).

Quanto al Galileo evangelico noi, in base ai dati forniti da Eusebio, ne abbiamo registrato la nascita al 28-27 av. E.V. Non v'ha dubbio dunque che la concordanza tra il personaggio storico ed il personaggio evangelico sia completa per quanto si riferisce alla data di nascita. Ma la concordanza è completa anche per quanto si riferisce alla data di morte. Giacché al capo precedente (§ 38) abbiamo constatato che — interpretando storicamente la tradizione — non può la morte del Gesù non registrarsi all'anno 7 E.V. (760 di Roma).

Stante quanto sopra, abbiamo da una parte che la leggenda religiosa, formatasi nei territori della diaspora, ci presenta un «Messia», conosciuto in Palestina col nome di Galileo, il quale — nato a Gamala verso l'anno 28-27 av. E.V. e morto l'anno 7 E.V. — era stato Maestro ed aveva avuto discepoli. Dall'altra parte, indipendentemente dalla leggenda, la storia profana ci presenta un «Messia», conosciuto anch'esso dai contemporanei col nome di Galileo, e che — nato a Gamala verso l'anno 28-27 av. E.V. e morto l'anno 7 E.V. — era stato Maestro ed aveva avuto discepoli. Ciò stante, possiamo non concludere che il personaggio conservatosi nella tradizione coi soli attributi di «Salvatore» e di «Messia» sia stato il medesimo che lo storico profano aveva descritto sotto il nome di Giuda Galileo?

In tanto argomento bisogna andare molto cauti. Giacché le «questioni di stato», per se stesse d'importanza capitale, impongono somma cautela, anche quando trattisi di accertare l'identità di un personaggio volgare. A maggior ragione debbono esse considerarsi d'importanza capitale, e debbono richiedere somma cautela, quando trattisi di accertare l'identità di un personaggio, sulla cui natura un terzo dell'umanità ha manifestato interesse supremo. Per altro, nelle questioni riguardanti i popoli (e la questione che stiamo trattando riguarda i popoli), sono le azioni che contano, più che i dati anagrafici. Pertanto, constatata la concordanza nei dati anagrafici (circostanze di tempo e di luogo) tra il personaggio della storia ed il personaggio della leggenda, sarà necessario indagare se tale concordanza può ravvisarsi anche nelle circostanze d'azione. In altri termini, per poter proclamare l'identificazione del Galileo evangelico nel Galileo storico, occorrerà accertare ancora se le azioni, che la leggenda, creata nei territori della diaspora, attribuisce al Galileo evangelico, furono le stesse azioni che la Storia registra essere state operate dal Galileo storico. 

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