mercoledì 27 gennaio 2021

IL PUZZLE DEI VANGELIIl battesimo

 (segue da qui)

1° Il battesimo 

Con qualche imbarazzo, che tradisce un'esitazione nella tradizione (o una correzione del testo), il IV° Vangelo ci dice che Gesù stesso non battezzava (4:2).

Quanto all'istruzione data in Matteo (28:19) di andare a battezzare le nazioni «nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo», ho detto che era un'aggiunta molto tardiva, ancora sconosciuta a Eusebio, e che supponeva stabilito il dogma della Trinità. Come mai d'altronde gli altri tre evangelisti ignoravano un'istruzione così necessaria alla salvezza? 

Così i teologi si basano non tanto su quelle dubbie parole, per spiegare l'origine del battesimo,  quanto sulla seguente tesi: al momento del battesimo di Gesù nel Giordano, l'acqua avrebbe assunto, per contatto col suo corpo, una virtù rigenerativa. [3] Istituzione piuttosto indiretta, e si può pensare che i teologi non mancano di immaginazione; ma fingono di credere che il sacramento del battesimo fosse un'istituzione di origine cristiana, mentre il battesimo esisteva ben prima della nascita del cristianesimo.

Quando si conosce la dottrina della Chiesa sulla impellente necessità del battesimo, si può essere sorpresi del fatto che Gesù stesso non abbia creduto utile conferire questo sacramento: come privare così tanti suoi contemporanei dell'accesso al paradiso? Ovviamente, il Gesù dei vangeli non prevedeva il dogma del Concilio di Trento, articolato contro Calvino che negava la necessità del battesimo. Che Gesù non abbia insegnato la necessità di questo sacramento è ciò che consegue con ogni evidenza da una lettura imparziale dei vangeli.

Ma i vangeli possono invitare, sulla questione del battesimo, ad alcune confusioni, poiché contengono essi stessi tali confusioni. L'analisi dei testi cristiani permette di distinguere tre tipi di battesimi (escluso il battesimo con il sangue dei martiri).

I — Il battesimo è prima di tutto un mezzo per cancellare il peccato. Sant'Agostino insegna che esso cancella ogni peccato, originale o attuale, e che produce questo stesso effetto anche in assenza di ogni contrizione o riparazione; colui che muore dopo il battesimo, anche se fosse un criminale, va dritto in paradiso. [4] Questa virtù purificatrice spiega l'utilizzo dell'acqua.

Ma, nei vangeli, non è il battesimo cristiano che produce questo effetto, è il battesimo di Giovanni. Il Battista amministra nel Giordano «un battesimo di conversione per il perdono dei peccati». [5] Non vediamo né Gesù né i suoi discepoli praticare nulla del genere. Proprio al contrario, si oppone al battesimo di acqua dato da Giovanni quello che il Messia darà «con lo Spirito Santo», [6] e quando il Battista dice allora: «Io vi battezzo con acqua», lascia ben intendere che non sarà lo stesso con Gesù. 

Questo battesimo di purificazione è illogico farlo ricevere da Gesù: il Figlio di Dio non ha bisogno di essere lavato dai suoi peccati. Solo Matteo, come ho detto, si è accorto di quella contraddizione, [7] ma sappiamo che, nel vangelo di Pietro, Gesù rifiutava di sottomettersi al battesimo di Giovanni, dicendo: «Che peccati ho fatto io per andarmi a fare battezzare da lui?»

Da dove viene questo battesimo di purificazione? È un rito comune a molti culti, ma probabilmente si tratta del battesimo esseno, che si praticava per immersione. [8] Questo «bagno degli iniziati», come lo chiama Giuseppe, si dava solo dopo una fase di istruzione ed un esame probativo, come nella primitiva Chiesa cristiana.

Questo battesimo esseno è necessario alla salvezza, prefigura il trionfo dello Spirito di Luce; al momento del «giudizio decisivo», «Con la sua Verità, Dio allora vaglierà tutte le azioni dell’uomo... e aspergerà su di essi lo Spirito di Verità come acqua lustrale». [9]

Quando Paolo, convertito a Damasco, sarà ricevuto nella «casa di Giuda» (che è la comunità essena), è in quella maniera che sarà battezzato dal vecchio Anania. [10]

II. — «Io vi ho battezzati con acqua, ma egli vi battezzerà con lo Spirito Santo», dice il Battista, [11] stabilendo così una distinzione tra il battesimo di semplice purificazione, e il battesimo cristiano che è una comunicazione dello Spirito. Quest'ultimo non si opera più per mezzo dell'acqua, ma mediante l'imposizione delle mani, oppure ancora soffiando sul viso, poiché lo Spirito è il Soffio di Dio. Questo battesimo non purifica, al contrario non può essere conferito che a colui che è già puro. Esso non lava via le contaminazioni, ma conferisce la Conoscenza, così come scriveva Paolo: «Noi tutti siamo stati battezzati in un solo Spirito, e tutti ci siamo abbeverati a un solo Spirito». [12] Non potrebbe esserci questione di conferire un tale battesimo ai bambini; esso presuppone la capacità di ricevere lo Spirito, dunque la ragione e l'intelligenza.

È questo battesimo di Spirito che è intravisto nei vangeli? Sarebbe difficile dirlo, se non avessimo la testimonianza complementare degli Atti degli Apostoli, dove si ricordano parole importanti di Gesù, che i vangeli hanno però omesso: «Giovanni ha battezzato con acqua, voi invece sarete battezzati in Spirito Santo, fra non molti giorni». [13] Ciò che egli vi annuncia è la Pentecoste, che è il battesimo dello Spirito, opposto al battesimo di acqua di Giovanni. Nel IV° Vangelo, è Gesù stesso che procede a questo rito prima della sua ascensione: «Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: Ricevete lo Spirito Santo». [14]

Questo battesimo dello Spirito, sconosciuto al Giudaismo, è comune nella Gnosi, dove precisamente conferisce la conoscenza necessaria alla salvezza (o la capacità di ricevere quella conoscenza). È egualmente conosciuto anche nei culti pagani, e Guignebert cita questo testo ermetico: «Coloro che sono stati battezzati nello Spirito, costoro hanno preso parte alla conoscenza e sono diventati perfetti». [15]  Si potrebbero trovarne alcune infiltrazioni nei testi esseni. 

Che questo sia il battesimo della chiesa primitiva, non ne possiamo dubitare. Al contrario del costume attuale, il battesimo era conferito solo agli adulti, e dopo una confessione. È così che vediamo, negli Atti, Pietro che fa scendere lo Spirito sui «gentili» che lo ascoltavano. [16]

Ma quella nozione di battesimo ha dovuto mescolarsi un po' con la precedente (sotto l'influenza degli Esseni?), poiché vediamo Pietro conferire loro in seguito il battesimo di acqua. I due riti sembrano essersi riuniti prima della stesura dei vangeli, poiché ci viene detto che Giovanni battezzava nel Giordano «coloro che confessavano i loro peccati», [17] egli esigeva dunque una confessione preliminare prima di purificarli; ma non conferiva ancora lo Spirito.

III — I culti misterici praticavano largamente il battesimo. «In certi misteri, come quelli di Iside e di Mitra, gli adepti diventano iniziati tramite il battesimo... con il battesimo... e i riti di Apollo e di Eleusi comportavano il battesimo», conviene Tertulliano. [18] Ma questo battesimo aveva una virtù ben più grande: per mezzo del battesimo, l'iniziato partecipava al sacrificio redentore del dio, moriva simbolicamente e rinasceva come lui, trasformato, divenuto un uomo nuovo. Questo è il battesimo di rinascita o di rigenerazione, ben noto a Paolo: «Siamo dunque stati sepolti con lui mediante il battesimo nella sua morte, affinché, come Cristo è stato resuscitato dai morti, così anche noi camminassimo in novità di vita». [19]

Non esiste nulla del genere nei sinottici, [20] ma un intero episodio del IV° Vangelo è dedicato a questo insegnamento. [21] Gesù disse al fariseo Nicodemo: «Se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio». Nicodemo non conosce la dottrina dei misteri, poiché non comprende, e Gesù deve precisare: «Se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio». Ciò che Gesù insegna là, e che è ignorato dai sinottici, è la dottrina dei misteri pagani.

Si sarà notato che è soltanto in quella occasione che, conformemente alla dottrina dei misteri, Gesù — nel IV° Vangelo — afferma la necessità del battesimo per la salvezza — detto altrimenti, che i tre quarti dell'umanità saranno esclusi dal regno.  

NOTE

[3] TOMMASO D'AQUINO, Summa 3:66:2; Catechismo del Concilio di Trento.

[4] Discorso sul simbolo degli apostoli 10.

[5] Marco 1:4, Matteo 3:2, Luca 3:3.

[6] Marco 1:8, Matteo 3:11, Luca 3:16, Giovanni 1:26.

[7] Matteo 3:14-15.

[8] Documento di Damasco, A:10:10-13.

[9] Manuale di disciplina 4:20-21.

[10] Atti 9:18.

[11] Marco 1:8.

[12] 1 Corinzi 12:13.

[13] Atti 1:5.

[14] Giovanni 20:22.

[15] GUIGNEBERT, Le Christ, pag. 344.

[16] Atti 10:44-45.

[17] Marco 1:5, Matteo 3:6.

[18] TERTULLIANO, De baptismo 5.

[19] Romani 6:3-5.

[20] Da segnalare due allusioni al battesimo di morte in Marco 10:39 e Luca 12:50. Si veda anche 1 Corinzi 15:26-29.

[21] Giovanni 3:1-21.

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