Periodo della composizione.
Quella «rivelazione», [77] straordinariamente densa, dalle raffigurazioni talvolta grandiose, era qualificata, nel III° secolo, come «incomprensibile e incoerente», dal vescovo Dionigi di Alessandria; ma le Chiese d'Occidente la ammirarono, forse proprio a causa delle sue oscurità, e la loro tenacia ha finalmente fatto ammettere l'Apocalisse nella raccolta ufficiale o canone del Nuovo Testamento. Essa vi è collocata alla fine, come nella maggior parte degli elenchi di scritti religiosi stabiliti allora dalle Chiese. [78] Eppure, almeno per alcune delle sue parti, è ben lontana dal figurare tra le opere più recenti.
Come molti scritti contemporanei, l'Apocalisse sarebbe una compilazione, e questo potrebbe essere una delle ragioni della sua «incoerenza»; ma la determinazione dei periodi in cui sarebbero state composte le varie parti resta molto incerta. Si scarta oggi generalmente l'attribuzione a Giovanni, figlio di Zebedeo, dato come discepolo di Gesù dalla tradizione evangelica; sarebbe stato messo a morte nel 44, al momento della persecuzione diretta contro la Chiesa cristiana di Gerusalemme da Erode Agrippa I. [79] Ireneo, morto all'inizio del III° secolo, collocava la stesura dell'Apocalisse verso la fine del regno dell'imperatore Domiziano, cioè poco prima del 96; tuttavia alcune parti potrebbero essere state composte poco dopo la caduta di Gerusalemme nel 70; [80] al contrario, potrebbe essere che «le ultime modifiche del libro non siano state di gran lunga anteriori al 140». [81] D'altra parte i critici hanno ritenuto che in diversi passi erano state adattate delle scritture ebraiche precedenti; [82] per Loisy, l'autore della maggior parte dell'opera «era probabilmente un giudeo-cristiano che era fuggito dalla Palestina al tempo della guerra di Giudea». [83]
NOTE
[77] Significato della parola greca che designa l'opera.
[78] Si veda GUIGNEBERT, Le Christ, pag. 30-31.
[79] Si veda GOGUEL, La naissance du christianisme (1955), pag. 35, 126, 638-639. Si veda più avanti, pag. 102, nota 6.
[80] «La maggior parte», ha scritto Alfaric, Le problème de Jésus (1954), pag. 17; stessa opinione ancor più accentuata, presentata da Emile MIREAUX, La reine Bérénice (1951), pag. 174-177, e Appendice 2, La data dell'Apocalisse di san Giovanni, pag. 241-245.
[81] Secondo LOISY, Les origines du Nouveau Testament (1936), pag. 325. Il 140 è il periodo in cui Marcione è entrato in conflitto con la Chiesa romana.
[82] Osservazione di GOGUEL, relativa al capitolo 12, in Jésus, pag. 96-97; si veda più oltre, Appendice 2, pag. 303-304.
[83] LOISY, La naissance du christianisme, pag. 37.
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